In The Box 11/07/2020 18:27
Ipotesi di mercato
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Una parvenza di serenità dopo tre amare sconfitte tristi, un passettino che non aiuta la classifica intesa come ambizioni già abbondantemente tradite, ma che permette di distrarre da torvi pensieri figli di un duemilaventi che ha appena girato la boa ma che ha già sfiancato. Nessuna celebrazione per Roma-Parma, però si constata che la testa è un po’ più sgombra, meno appesantita. E può lasciarsi andare a pudiche riflessioni su ciò che potrebbe essere. Mancano due mesi alla prossima stagione. Le incognite sono mille, la realtà impone morigeratezza. La Roma non ha i conti in ordine, il bilancio appena chiuso è rosso, il colore dell’allarme, dell'allerta. Due partite giocate con la difesa a tre. Una sconfitta onorevole e una vittoria, un briciolo di equilibrio. I moduli tattici sono diventati un’ossessione, e allora giochiamo.
Immaginiamo che Fonseca insista con quello attuale e ipotizziamo che intenda costruirci sopra la Roma della prossima stagione. Ipotizziamo pure che non ci sarà una diaspora, che quantomeno le scadenze Uefa posticipate di un anno non impongano cessioni eccellenti immediate. Che, per intenderci, Zaniolo e Pellegrini rimangano, che venga riscattato Smalling, e che Dzeko non sia sacrificato sull’altare dei bilanci. La Roma in porta non ha problemi. Pau Lopez più Mirante danno ampie garanzie. In difesa, non contando Fazio e Juan Jesus, rimangono l’inglese e Mancini. Più Ibanez. Il tecnico sta prendendo confidenza col brasiliano. Che non dispiace. Serve un altro centrale, da mettere in concorrenza con lui, più un quinto per fare numero. Si tornerà a parlare di Rugani, ma sarebbe meglio guardare altrove. Detto che Mancini può fare il regista di reparto che in corso d’opera si aggiunge al centrocampo, detto anche che Cristante sta acquisendo esperienza per quel ruolo, l’ideale sarebbe prendere un difensore alla Zebina, per intenderci, che magari serva anche da terzino per la difesa a quattro.
A destra urge una soluzione definitiva. Non si può continuare a vivere nell’eterna speranza dei “se”. “Se Zappacosta si riprende bene”, “se Spinazzola si adatta”, “se Santon non si infortuna”, "se Karsdorp tornasse quello che ha vinto l'Eredivisie". Ci fossero i soldi la Roma avrebbe duellato con l’Inter per Hakimi, colpo a cinque stelle. Per paradosso con la difesa a tre, l’esterno destro ad hoc sarebbe Florenzi, ma è tosta pensare di rivederlo in giallorosso con Fonseca. Ma è chiaro che con il 3-4-2-1, l’esterno debba essere molto più Cafu e molto meno Claudio Gentile. Ok a sinistra la coppia Kolarov-Spinazzola. In mediana servirebbe un omologo di Veretout, per evitare che il prezioso francese arrivi a gennaio con la lingua di fuori. In avanti serve innanzitutto ordine.
Il cambio modulo imporrebbe una mezza epurazione di esterni. Ciao Under, forse persino ciao Kluivert, a mai più Perotti e Pastore. Tra le linee ballerebbero, alternandosi, Mkhitaryan, Pellegrini, Zaniolo e Carles Perez. Urge un vice Dzeko di livello, a prescindere dal modulo. Serve un uomo di presenza e gol, almeno una dozzina, perché il bosniaco non deve fare la “fine” di Totti, ossia essere il più forte giocatore della rosa che è costretto a giocare sempre e dovunque perché non ha mai un ricambio all’altezza.
In the Box - @augustociardi