In The Box 25/06/2020 20:26
Beati i posteri
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Inutile continuare a discutere. La grandezza di Edin Dzeko la certificheranno i posteri. Che si limiteranno rivedere qualche immagine sul web a leggere i numeri di un attaccante che sta facendo la storia di una Roma che non farà la storia. Per anni si è detto che Rudi Völler giocasse da solo, che crossava e andava a raccogliere il cross, in una Roma che, tolti Giannini e pochi altri, non dava supporto al campione tedesco, anche per questa ragione entrato nel mito. Dzeko non è da meno. Da un biennio ha compagni di reparto che segnano col contagocce, quest’anno più che mai l'abnorme batteria di seconde punte e trequartisti al massimo offre assist. Lui fa gol, salvo rare occasioni. E chi se ne frega se la città continua a concedere cittadinanza a giapponesi trasferitisi dall’isola del Pacifico per continuare a combattere una guerra che non solo non è in corso, ma che non è mai iniziata. Quelli che “Dzeko non è un bomber, non è cattivo, non è leader tecnico, sbaglia troppi gol”. Come dire che il sole è quadrato. Tempo perso alimentare discussioni. Edin Dzeko nella Juventus si alternerebbe con Dybala per affiancare Cristiano Ronaldo, col quale farebbe persino più reparto. Nell’Inter? Basti dire che Antonio Conte è ancora imbufalito per il mancato arrivo estivo. Nel Napoli giocherebbe con Mertens. Sarebbe il terminale offensivo dell’Atalanta al posto di Zapata e con Immobile si integrerebbe alla perfezione. Nel Milan a tempo perso farebbe pure il presidente. Intanto scala la classifica all time dei bomber romanisti, segna col sinistro gol più belli che col destro, fa reparto da solo. Ha un difetto, invecchia. E sostituirlo sarà la cosa più difficile al mondo. Miglior acquisto in rapporto qualità prezzo, più di Alisson. Perché quella del brasiliano è la plusvalenza del decennio per un magnifico calciatore che ha giocato titolare soltanto una stagione. Dzeko gioca nella Roma da cinque anni. Ne ha sbagliato uno e mezzo. Ma invecchia. Andrebbe messo sotto formalina a fine partita. Per tirarlo fuori a poche ore dal match successivo. E via così. 15 milioni di euro. Un capolavoro.
In The Box - @augustociardi