In The Box 08/02/2020 20:29
Il questionario
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Perché dopo la sconfitta col Sassuolo non si è percepito il pericolo esistente e la settimana, corta, che ha condotto a Roma-Bologna non ha subito modifiche sulla tabella di marcia?
Era davvero impossibile reperire una prima punta sul mercato che potesse dare respiro a Dzeko e potesse eventualmente affiancarlo, considerando che Kalinic viene mandato in campo soltanto quando si è già oltre lo stato di disperazione, quando la squadra che cerca di recuperare le partite è stata già rivoltata come un calzino e stravolta tatticamente?
Perché i calciatori non si rendono conto che a volte bisogna andare oltre il canovaccio, che non significa boicottare il proprio allenatore o ammutinarsi, ma reagire agli eventi nefasti e inaspettati, anche, banalmente, calciando un pallone in tribuna quando la squadra è in apnea?
La crisi di Mancini e gli errori di ieri di Smalling sono figli dell’imbarazzante fase difensiva della Roma dell’ultimo mese e mezzo?
Perché Under va in campo dando la sensazione di avere subito un torto da qualcuno?
Come è possibile che Pastore, rientrato da due settimane, stia peggio di Mkhitaryan che mancava da un mese?
Cosa diavolo vuole Kolarov dai tifosi, paganti, che ieri si sono azzardati a fischiare la squadra? Kolarov che venti giorni fa li aveva già rimbrottati perché in casa sarebbero meno calorosi che in trasferta?
Esiste, nonostante la continua emergenza, la possibilità di modificare in corsa la Roma con sostituzioni che non riportino alla mente gli assalti insensati stile Carlos Bianchi e Di Francesco, che prevedevano l’uscita dal campo di difensori e centrocampisti e l’inserimento di attaccanti e mezzepunte?
Quando rientra Diawara?
Si fa ancora in tempo a raddrizzare la stagione per evitare l’incubo di un ennesimo anno zero, certi che la sensazione di avere assistito alla costruzione di una squadra vera, con un’identità, con un bravissimo allenatore, con calciatori di livello, non è stato un abbaglio collettivo, ma una constatazione dei fatti fortificata da tre mesi culminati in un dicembre di alto livello?
Avete anche voi la sensazione che Orsolini, Barrow e Boga, inseriti nella Roma, quando si aprono i buchi neri farebbero la fine di Under, Schick e Cristante?
È previsto da obblighi contrattuali presenziare sempre e comunque a cene di tifosi, passerelle di moda e premiazioni nei circoli? O a volte sarebbe il caso di dare importanza all’apparenza, sparendo, per non dare fiato a interpretazioni malevoli di una Roma perennemente distaccata dagli umori di una piazza indispettita dai risultati?
Perché le crisi stagionali della Roma sono sempre più lunghe di quelle altrui e lasciano sempre la sensazione che non sia stato fatto tutto per accorciare i tempi?
Siete pronti ai tormentoni? Alle invocazioni, al “chiamate Spalletti e Francesco Rocca, Alberto De Rossi e Lippi, e poi Falcao o Capello direttore tecnico, Boniek presidente e Zeman per le doppie sedute”?
In the box - @augustociardi