In The Box 19/07/2019 18:23

Obiettivo 40 punti

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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Sembrano lontanissimi i tempi in cui in estate la Roma era considerata dai propri tifosi la squadra da battere. Quella da tre, sei, nove, dodici e via dicendo contando i punti giornata dopo giornata appena uscivano i calendari. Negli ultimi anni ha fatto irruzione il disincanto, poi il dubbio, quindi il disappunto, la preoccupazione, il timore, finanche il catastrofismo. Per qualcuno importante sarà toccare quota quaranta in classifica, assicurarsi la salvezza il prima possibile, poi si vedrà. Dalle stelle alle stalle senza scali è un viaggio emotivo che trova conforto nelle considerazioni “esterne”. Il gioco perverso scaturito dal mercato estivo spinge i capoccioni del pallone a stilare griglie di partenza molto prima che le squadre scendano in pista. Si prendono i tempi alle tappe. Ci si lascia abbacinare dalle prime uscite stagionali, dalle fuorvianti amichevoli, dagli allenamenti spizzati sui canali tematici. E allora tutto ciò che tocca diventa oro, al punto che Ranocchia pare Armando Picchi. Tutto ciò che compra il Milan (o che il Milan si fa prestare), sembra arrivare dal Liverpool campione d’Europa. La Roma dovrà faticare per guadagnarsi elogi. Ogni acquisto viene e verrà accompagnato da circospezione. E se fosse la strada giusta? Partire a fari spenti? Guidare di notte? Chiaro che se la Roma viene valutata con riserve mentali, un motivo c’è. Negli ultimi tredici mesi sono stati commessi errori in serie. Sul mercato, nella gestione, e di conseguenza in campo. Piuttosto è lecito chiedersi perché a godere di tanto credito siano realtà che tanto meglio della Roma non hanno fatto. Prendiamo in esame il mercato. Nell’estate 2018 l’ ricevette voti alti anche perché “ha provato a prendere Modric, e pur non avendolo comprato ha dimostrato di essere ambiziosa”. Ok, domani vado a Maranello e provo a comprare l’ultimo modello della Ferrari offrendo diecimila euro. E che nessuno mi dica nulla se scorrazzerò nel weekend con l’Horizon Talbot. Oggi l’ ha un grande obiettivo di mercato: Lukaku. Che il Manchester United valuta quanto ritiene opportuno. Se ne parla da due mesi. Si fa difficile. Reazioni? , ma chi te lo fa fare a quelle cifre? Buonismo indotto. Che si evince anche dai giudizi sul buon centrocampista Sensi, descritto come Xavi. E il Milan? Non partecipa ad aste. Che tradotto significa provare a fare offerte molto spesso insufficienti, mollare le trattative e ripiegare su soluzioni alternative e a buon prezzo. Il calcio italiano continua a proporre una realtà atipica, la , che oggettivamente è imparagonabile al resto della truppa. C’è poi il , che dando continuità ai progetti tecnici ha trovato solidità e certezze, nonostante De Laurentiis ponderi ogni decisione legata a esborsi estivi. C’è poi una grande voglia di Milano. Avvalorata persino dalle gaffe dei manager ai vertici del calcio italiano. L’ sta crescendo molto, lo testimonia l’arrivo di , ma per l’opinione pubblica è già un gigante. Il Milan finora ha comprato due calciatori dall’Empoli, ma per molti è già sul podio, guidato dal condottiero Giampaolo che in rossonero viene spacciato per Guardiola. La Roma? Si metta in fila. Prima di lei, , , milanesi, Lazio, Atalanta. Stia attenta al Torino e stai a vedere che Commisso permetterà pure alla di sorpassarla? Speriamo che Fonseca faccia breccia nello spogliatoio. C’è da fare quaranta punti per salvarsi. Poi si vedrà.

In the box - @augustociardi

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