In The Box 24/04/2019 20:58
Allerta meteo
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Dicembre 2018, poco prima di Natale, il Manchester United esonera Mourinho; Zidane e Conte sono già liberi, a loro si aggiunge un altro top coach. Si prevede la rivoluzione, venti forti da ogni quadrante che travolgeranno le migliori panchine d’Europa, con ripercussioni a raffica. Kovac sembra non avere futuro al Bayern Monaco che accusa un ritardo monstre nei confronti del Dortmund. Solari è già in crisi, Tuchel vive perennemente in funzione dei risultati in Champions League, il Sarri Ball a Londra si sta già sgonfiando, Simeone potrebbe recidere il cordone ombelicale con l’Atletico. In Italia solo Ancelotti è sicuro di restare. Allegri dopo cinque anni può mollare, Spalletti è già in crisi con l’Inter, Gattuso e il suo Milan arrancano, Di Francesco va sempre peggio. Rivoluzione alle viste.
Poi però passano due mesi e: Solskjær le vince tutte e firma un triennale, Kovac completa la rimonta sul Dortmund, Zidane ha trovato casa e manco deve arredarla perché torna al Real, Simeone rinnova a cifre mai viste, anche Tuchel rinnova, Sarri riprende a marciare e si lancia sempre di più verso l’Europa League da favorito numero uno. In Italia, a parole, Allegri ostenta certezze bianconere per il futuro, Ancelotti è sempre saldo sulla panchina del Napoli, Spalletti out costerebbe troppo all’Inter, Ranieri si prende la Roma senza nulla a pretendere ma hai visto mai che la porta in Champions League e resta? Tanto tuonò che non piovve? A spasso restano sempre Conte e Mourinho, che agitano i sonni di tutti ma possono permetterseli in pochi: vogliono tornare? Ridimensionino le pretese.
Metà aprile, brezza sospetta. Solskjær inizia a perderle quasi tutte, il Bayern annuncia urbi et orbi che farà un mercato da favola, come aperitivo spende più di cento milioni per i terzini titolari della Francia campione del mondo: che stia cercando anche un allenatore di prima fascia? Si parla di Conte e Allegri, anche di Pochettino e Mourinho. Tuchel fa irritare Al-Khelaifi, il PSG perde persino cinque a uno con il Lille, il Chelsea continua a essere favorito in Europa League ma in Premier delude e i tifosi chiedono la testa di Sarri. In Italia Allegri dopo aver annunciato, a braccetto con Agnelli, che rimarrà, ora parla di programmi da concordare: sa bene che le sirene estere potrebbero tornare a lanciare segnali seducenti. L’Inter sembra sempre prigioniera di Spalletti ma con Conte ha parlato, al pari della Roma, mai come quest’anno decisa a puntare su un allenatore top, per dare una svolta alla sua storia recente. Il Milan sbanda in balia dei vortici di risultati e Gattuso per la settantanovesima volta in diciotto mesi è di nuovo in discussione.
Tornano a soffiare venti forti sul vecchio continente, le uniche big sicure di mantenere in panchina gli attuali tecnici sono Manchester City, Liverpool, Tottenham, Atletico Madrid, Barcellona, Real Madrid. I cicloni possono formarsi a Monaco di Baviera, Manchester, Londra e Parigi. Le folate possono sentirsi in Italia. Conte, nel mirino di United e Bayern, tornerebbe alla Juventus e non ha chiuso la porta alla Roma. Gattuso piace in Inghilterra ma anche a Trigoria, e poi c’è l’Inter, che ha in testa Mourinho e lo stesso Conte, fa i conti con il pluriennale di Spalletti ma si interroga: si può essere prigionieri di un contratto e rischiare di ripartire senza convinzione. Tempo variabile sull’Europa, che in tarda primavera potrebbe essere attraversata, neanche troppo a sorpresa, da una serie di cicloni che travolgeranno le panchine che contano.