In The Box 23/11/2018 17:54
Little toni
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - La Roma non è perfetta. Non lo è la società, non lo è l’allenatore, tantomeno, di conseguenza, la squadra. Ma è ora che si dia un tono. Che non giochi al ribasso. Il mercato estivo è preistoria. Se ogni discorso parte da Nainggolan e Strootman allora tanto vale parlare di Ancelotti che andò al Milan o di Cerezo comprato dalla Sampdoria. Si poteva fare di più e meglio in estate, ok. Recepito. Anche i più duri di comprendonio hanno quantomeno mandato a memoria il messaggio. Il mercato invernale è alle porte, e verrebbe da dire purtroppo.
La doppia settimana di sosta ha partorito di tutto, si è parlato di tutto, si è svelato tutto, è stato annunciato tutto. Ma poi, quindi, stringi stringi, stai a vedere che non è stato detto niente? Riassunto: il Milan punta una decina di calciatori, da Ibrahimovic in giù, salvo poi scoprire che esiste la possibilità che la sanzione Uefa limiti notevolmente il raggio di azione di Singer e Co. L’Inter prenota e vigila, bella forza, l’Uefa permette che il Fair Play Finanziario si interpreti fino al borderline delle ridicole plusvalenze di sbarbati calciatori valutati spudoratamente quasi come top player. Il Napoli ha parlato, anzi ha parlato De Laurentiis. Di tutto, mercato, avversarie, bilanci altrui. Senza contraddittorio, gli si passa tutto. La Juventus vabbè, dopo sette scudetti, trentaquattro punti su trentasei, e Cristiano Ronaldo, parla un’altra lingua. Sorvoliamo. Meglio.
E la Roma? Quarto posto: Di Francesco e la squadra ci credono. Titoli così. Poi il mercato: Pellegrini diviso tra Juventusintermilanmanchesterunited. Fermi tutti. Serve un segnale. La Roma deve farsi percepire in modo diverso. Di Francesco crede nel quarto posto? Che significa? Che sarebbe anche legittimato a non crederci? Bisogna tornare ad alzare la voce e l’asticella. Alzare il profilo, cambiare i toni, basta bassi profili, toni bassi, piccoli toni, little or low tunes, little toni. Alzare la voce, da Boston a Trigoria. Allenatore e squadra devono sentirsi sulla graticola. L’attuale classifica deve essere vissuta come un tormento, come un’onta. Questa squadra imperfetta non è così imperfetta da potersi fare scivolare addosso con naturalezza le prime dodici giornate di campionato. Da quattro in pagella. Altrimenti ci si adagia, si cercano al limite gli alibi, si perde competitività. E si offre l’ennesimo assist a chi alla voce mercato considera il club semifinalista di Champions League un mercatino dove fare compere. Bisogna in questo caso anche cambiare risposte alle domande specifiche.
Anche solo a parole. Dire sempre che tutto ha un prezzo è l’assist che va negato. Per evitare che la sacrosanta critica si trasformi in blasfemo bullismo mediatico. Ora tutti d’un fiato quasi quaranta giorni di partite. Poi sarà davvero mercato. Darsi un tono significa far tremare i muri di Trigoria ai primi due punti persi di una qualsiasi partita. Darsi un tono significa dimostrare che ogni sessione di mercato non è un’occasione per ascoltare proposte per qualsiasi calciatore.
@augustociardi - In The Box