In The Box 12/04/2018 19:40
DANIELE DE ROSSI
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - È la vittoria epocale della Roma e dei suoi tifosi, perché se escludiamo le volte in cui ha conquistato lo scudetto o una coppa, è il secondo momento più importante della storia dopo la finale di Coppa dei Campioni di trentaquattro anni fa.
È la vittoria di Di Francesco, perché in Champions League lui, debuttante, è stato perfetto.
È la vittoria di Pallotta perché stadio o non stadio, errori o cose buone, lui sarà per sempre il Presidente della Roma (almeno) in semifinale di Champions League.
È la vittoria di Monchi, capotecnico, e di tutti i dirigenti. A ognuno i propri meriti.
È la vittoria della squadra, magnificamente capeggiata da Dzeko, sintesi del centravanti perfetto.
E poi c’è Daniele De Rossi.
Facile oggi ricordare tutto ciò che ha dovuto subire. Non ne vale la pena. Perché ieri Daniele De Rossi ha fatto un regalo, verrebbe da dire a chiunque ami una squadra di calcio. Ma questo regalo è tutto per I tifosi della Roma. E il regalo non sono I recuperi difensivi su Messi e Suarez. Non è il rigore che ha alimentato le speranze o i connotati che gli si sono cambiati festeggiando.
Il regalo sono le parole a fine partita. Che artigianalmente copio, incollo e allego. Sul blocco note del cellulare. Nel modo più semplice. Salvatele, leggetele, imparatele a memoria. È un regalo meraviglioso perché spontaneo. Prezioso perché lucido. Inestimabile perché arriva da chi meglio di chiunque altro oggi sa essere capitano, rappresentante, rappresentativo, uomo, tifoso. Daniele De Rossi. Grazie.
@augustociardi - In The Box