In The Box 22/02/2018 19:31
Il gioco delle somiglianze
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Più che una partita di calcio, Shakhtar-Roma somigliava a una rassegna di sosia.
Nel primo tempo la Roma somigliava alla Roma dello scorso autunno, solida, in grado di rendere sterile l’avversario, piuttosto pratica in avanti.
Nel secondo tempo la Roma somigliava alla Roma di Lione, non in grado di gestire il vantaggio, né troppo schiacciata in difesa, né abbastanza convinta di tenere lo Shakhtar più vicino al proprio portiere che ad Alisson. Terribilmente inefficace alla voce reazione.
Perché la reazione mancata dopo il gol del pareggio di Ferreyra ha fatto somigliare la Roma alla squadra che nel periodo più buio di questa stagione non sapeva fare fronte alle difficoltà, quasi consegnandosi all’avversario.
Quando al termine di un’ottima azione rifinita da Perotti, Edin Dzeko ha praticamente sbagliato un rigore, e somigliava all’attaccante stralunato della prima stagione.
Lo stesso Dzeko quando ha fornito a Under il pallone del momentaneo vantaggio, somigliava a un fuoriclasse dell’assist.
Radja Nainggolan per tutta la partita somigliava a un giocatore normale. Ma la Roma ha dannatamente bisogno del Ninja che somigliava a Superman nello scorso campionato.
Di contro Ferreyra, scartando Manolas e superando Alisson, somigliava a Vucinic durante sue illuminate notti europee, mentre Fred sembrava illuminato da Maradona trovando un gol da fuoriclasse su punizione.
Kolarov somigliava a un calciatore bisognoso di farsi sostituire, ma Emerson Palmieri non c’è più.
Under somigliava tanto a un futuro campione, toccando pochi palloni ma nel modo giusto.
Alisson non somigliava proprio a nessuno. Siano gli altri, semmai, che provino a somigliare a lui.
Facciamo in modo che la partita di ritorno non somigli a nessuna delle partite preparate e giocate in passato all’Olimpico, quelle della vita, del cuore, dell’anno.
Giochiamo quella partita con una speranza, in più. Perché se Bruno Peres somigliava a Bruno Peres per quasi tutto lo spezzone di match da subentrato, a pochi istanti dalla fine con quel salvataggio miracoloso sulla linea somigliava a un terzino vero. Tanto che a fine gara gli hanno chiesto i documenti.
@augustociardi - In The Box