In The Box 15/09/2017 03:17
Vestivamo alla marinara
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - La Serie A è il pane quotidiano. L’Europa costa cara. Roba da Juventus, e nemmeno sempre considerando com’è finita a Barcellona. Per le altre conta il decoro, conta non lasciarci la faccia, e poi quello che viene, viene. Il Napoli stra-celebrato in patria non si rende conto che lo Shakhtar in Europa ha quella componente che può valere quanto una dozzina di gol di Mertens: l’esperienza. Nulla di definitivamente compromesso, sia chiaro. Ma è sempre troppo tardi per capire che non bastano titoloni lusinghieri a nove colonne dopo tre gol al Bologna per esportare quel Sarrismo che sta sfociando nel pericolosissimo mare del fanatismo calcistico. Non per colpa di un allenatore che da uno a cento merita centouno. Ma a causa dei peana che da mesi accompagnano una squadra che in fin dei conti è arrivata terza e che al mercato ha comprato due riserve. E che in Europa ha una storia da scrivere.
Resta la Roma. L’unico punto attivo catturato dal contingente nostrano in Champions League. L’Atletico ha assaltato per quasi tutto un tempo la porta di Alisson? E cosa ci si aspettava? Una gara equilibrata? Alla voce esperienza europea la Roma (come il Napoli) si chiama fuori pagando dazio a mezzo continente. E nello specifico si misurava contro la squadra che ha lo stesso allenatore da più tempo fra le big (sì, l’Atletico è una big, se non si prende coscienza dei dati di fatto non si va lontano). 2011 Simeone. 2 partite ufficiali in 1 mese Di Francesco. La Roma aveva giocato l’ultimo match quando si andava giro in infradito, a fine agosto vestivamo ancora alla marinara. Martedì i quarantamila dell’Olimpico avevano perso pure l’ultimo filo di abbronzatura.
Le partite europee non sono campagne in terre straniere dell’Impero. Nel calcio continentale la Roma non è Impero. È provincia. Il calcio italiano è provincia. Il punto con l’Atletico Madrid è oro colato. Rendersene conto sarebbe un buon punto di partenza.
Così come celebrare il giusto vittorie in serie contro squadre che si chiamano Hellas, Benevento, Chievo, Crotone, Spal. Perché ora torna la Serie A, il pane quotidiano. Godiamocelo. Senza spacciarlo per un piatto internazionale. Senza accompagnare le goleade con la musica del Gladiatore, dicendo che 'Dybala is meglio che Messi' o che Sarri non ha eguali. Siamo seri.
@augustociardi - In The Box