In The Box 06/07/2017 01:01
Calzini spaiati
Come le calze di lana che puntualmente si mostravano ai nostri occhi nel momento di spacchettare i regali natalizi. Un'espressione perplessa, la voce peritosa nel ringraziare e il timore di far trapelare dal ghigno amaro quel sentimento di disagio.
Chi di noi non ha mai dovuto celare il malcontento di fronte al dono di qualche parente, pensando prontamente al primo cassetto utile per nasconderlo e dimenticarlo in men che non si dica.
Era arrivato a Roma descritto da molti come un giovane ronzino, accompagnato dalla tipica sfiducia di chi spesso si esprime e si espone pubblicamente senza conoscer fino in fondo. L'esordio a Frosinone, la vittoria, l'esordio in Champions League, il pareggio contro la plurititolata corazzata barcellonista.
Giorno dopo giorno il "brocco" assumeva sempre più agli occhi dei tifosi le sembianze di giovane e rampante cavallo nero, come quello raffigurato nello stemma araldico di quella Stoccarda da cui era giunto con la speranza di affermarsi nel nostro calcio.
La numero 2 sulle spalle, come le volte in cui ha gonfiato la rete nel corso della sua prima stagione, come quelle in cui il ginocchio ha provato a rallentarne la galoppata. Due come l'indice e il medio in segno di vittoria dopo aver contribuito ad una vittoria nel derby, passe-partout per accedere nello scrigno dei cuori giallorossi, mentre dall'altra parte qualcuno si pronunciava con parole di bassa lega.
Eppure in qualche modo quella figura barbina altrui ci fece stringere ancor di più a quel ragazzone resistente come l'acciaio e delicato come una tela di ragno - per usare lo slogan tanto in voga negli anni '30 per sponsorizzare le rivoluzionarie calze di nylon. Molti capirono ancor di più che la prima impressione su quel dono arrivato tra lo scetticismo, era stata viziata.
Come quando sotto l'albero di Natale trovavamo quel famose paio di calze pesanti che tanto lasciava l'amaro in bocca, ma col tempo ci accorgevamo che la sicurezza era proprio lì insieme a quella coppia di lana che calzava a pennello.
Gianvittorio De Gennaro - 'In The Box' per LR24