Diario del giorno 27/12/2017 21:44
MARZO-APRILE 2017 - Europa League e Coppa Italia: bye bye. Totti-Spalletti, scoppia il caso e il futuro del tecnico è segnato. Via le barriere dall'Olimpico, Monchi è il nuovo ds
LAROMA24.IT (Damiano Frullini) - Il 2017 è agli sgoccioli. Sono trascorsi 12 mesi intensi per i colori giallorossi, tra gioie e dolori. Come consuetudine per gli ultimi giorni dell’anno, LAROMA24.IT ripercorre con voi i principali avvenimenti che hanno caratterizzato l’anno che sta per chiudersi. Questo è il 'Diario dell'Anno', edizione speciale della nostra rubrica quotidiana ‘Diario del giorno’ che riavvolgerà il nastro e vi racconterà in 6 puntate il 2017 della formazione giallorossa.
LAZIO, NAPOLI, LIONE: 3 KO CONSECUTIVI CHE BRUCIANO - Marzo è sicuramente tra i mesi più cupi per la Roma di Luciano Spalletti. L'inizio lascia presagire fin da subito qualcosa di negativo: andata della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio persa 2-0 e primo obiettivo stagionale che si allontana. I tifosi, però, non fanno mancare il sostegno alla squadra e in 1000 si recano a Trigoria alla vigilia del match di campionato con il Napoli ricevendo anche l'"abbraccio" del gruppo sceso in campo per ringraziarli. Il giorno dopo però, il "fortino Olimpico" cade dopo 461 giorni sotto i colpi di Mertens (doppietta), che rende vano il gol del 2-1 di Strootman e riapre così la lotta al secondo posto.
L'ambiente entra in un vortice negativo, ma il tecnico Spalletti nella conferenza prima dell'andata degli ottavi di Europa League contro il Lione avverte: "Non partecipo al disfattismo che c'è intorno alla Roma. Ci sono complicazioni da superare, ma siamo una squadra forte in grado di trovare soluzioni". Il campo però recita 4-2 per i francesi e terza sconfitta consecutiva per i giallorossi che vedono allontanarsi un altro obiettivo.
PALLOTTA-SPALLETTI: PRIME RUGGINI. IL TECNICO: "VADO DRITTO PER LA MIA STRADA" - I risultati negativi non sono andati giù al presidente Pallotta che dagli Stati Uniti lancia qualche frecciatina a Spalletti ("A Lione è finita la benzina, credo che alcuni giocatori siano stanchi per i troppi minuti giocati. A Napoli abbiamo inserito Salah a 35 minuti dalla fine, ha riaperto la partita, magari poteva essere messo in campo prima o dall’inizio...), salvo poi ritrattare: "Non mi permetterei di criticare Spalletti pubblicamente e se devo dirgli qualcosa glielo dico privatamente". La risposta del tecnico non si fa attendere: "Non conta quello che Pallotta dice su di me", ammette prima di Palermo-Roma (finita poi 3-0 per i giallorossi, che tornano così alla vittoria). "So quello che devo fare, la mia è una posizione importante e vado dritto per la mia strada".
SETTIMANA NELLA CAPITALE PER IL PRESIDENTE: STADIO ED EUROPA LEAGUE, DOPPIA BATOSTA - La settimana successiva il presidente sbarca a Roma con l'obiettivo di risolvere gli ultimi ostacoli sul progetto di Tor di Valle e chiarire il futuro del tecnico. Ma prima assiste, dall'albergo (a causa di un attacco febbrile), all'eliminazione dei giallorossi dall'Europa League per mano del Lione: la vittoria per 2-1 all'Olimpico non basta infatti a ribaltare il 4-2 dell'andata ("Forse sono io che porto sfiga", sentenzia Spalletti a fine partita). Il primo incontro sul fronte stadio Pallotta lo ha con il sindaco Virginia Raggi, al termine del quale dichiara: "Progetto stadio migliorato, non siamo preoccupati per i tempi". Poi è il turno del presidente della Regione Zingaretti. Il 20 marzo tutti i documenti vengono quindi consegnati dalla società Eurnova del costruttore Luca Parnasi al Campidoglio, ma il 5 aprile arriva la doccia gelata: la Regione chiude la Conferenza dei Servizi per lo Stadio della Roma con esito negativo.
L'"ULTIMA CENA" E LO SFOGO DI TOTTI: "PERCHÉ SPALLETTI NON MI FA MAI GIOCARE?" - Sul campo la squadra reagisce al momentaneo sorpasso del Napoli battendo a domicilio il Sassuolo in rimonta. Ma è il tanto atteso incontro tra Pallotta e Spalletti a catalizzare l'attenzione. Incontro, al quale era presente anche Franco Baldini, che avviene a cena in un noto ristorante romano tra sorrisi e abbracci 'forzati' che lasciano presagire a un possibile divorzio a fine stagione.
Tanto per non farsi mancare nulla, ad alimentare un clima già teso arriva lo sfogo di Francesco Totti durante un'intervista concessa al suo 'amico' Maurizio Costanzo. "In 5 minuti non si può risolvere una partita", dice il Capitano alludendo allo scarso minutaggio concessogli dal tecnico. "A Spalletti vorrei chiedere perché vuole che firmo il rinnovo se poi non mi fa mai giocare", aggiunge. E poi annuncia: "A fine anno dovrei smettere".
MONCHI INCONTRA I VERTICI GIALLOROSSI A LONDRA. OLIMPICO, VIA LE BARRIERE - L'ultima settimana del mese il campionato si ferma per dare spazio alle Nazionali. L'Italia è impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali 2018 e nella sfida interna contro l'Albania (vinta per 2-0) Daniele De Rossi sale al 12esimo posto nella classifica marcatori all-time con 21 reti, superando Paolo Rossi e diventando così il calciatore in attività più a segno in maglia azzurra. Intanto a Londra, nel quartier generale giallorosso, va in scena un incontro tra James Pallotta, Mauro Baldissoni, Franco Baldini e Monchi, per gettare le basi sul futuro del nuovo direttore sportivo della Roma: lo spagnolo qualche giorno più tardi ufficializza il suo addio al Siviglia. "Dalla Roma l'offerta più concreta, il progetto mi piace ma non è ancora fatta", afferma. Addio anche alle barriere dallo stadio Olimpico: si comincia dalla rimozione in Curva Nord, mentre in Sud la rimozione avviene qualche giorno prima del derby di ritorno di Coppa Italia con la Lazio
SPALLETTI: "SE NON VINCO ME NE VADO". DERBY, NIENTE RIMONTA. SCUDETTO, ADDIO - Il mese di aprile si apre con i buoni auspici sul campo grazie al successo in campionato sull'Empoli per 2-0 con Dzeko, autore di una doppietta, che entra di diritto nella storia della Roma raggiungendo quota 33 gol stagionali. Il match è però preceduto dall'ultimatum di Luciano Spalletti in conferenza stampa: "Se non vinco un trofeo non rimango".
Trofeo che non potrà essere la Coppa Italia perché ai giallorossi non riesce la rimonta nel derby di ritorno della semifinale: non basta infatti la vittoria per 3-2 e il ritorno della Curva Sud allo stadio, in finale ci va la Lazio. 10 giorni dopo va in fumo anche l'ultimo disperato tentativo di raggiungere la Juve in testa al campionato in seguito al brutto pareggio interno per 1-1 contro l'Atalanta. Al termine del match un rassegnato Spalletti dichiara: "Alla fine ci prenderemo le responsabilità. Io ho dato tutto". Inizialmente il tifo giallorosso si schiera al fianco del toscano ("Firma e crediamoci ancora" recita uno striscione fuori Trigoria), salvo poi con il passare del tempo pretendere delle risposte dal tecnico per il futuro della squadra. Emblematico il "Resti o te ne vai?" che campeggia in quei giorni fuori dal Fulvio Bernardini.
MONCHI FIRMA: E' IL NUOVO DS. LA PRIMAVERA VINCE LA COPPA ITALIA - L'unico raggio di sole in quel periodo cupo per i colori giallorossi lo regala la Primavera di Alberto De Rossi, capace di portare a casa la Coppa Italia di categoria dopo aver battuto all'Olimpico la Virtus Entella per 2-0 (reti di Soleri e Marchizza, l'andata era terminata 1-1).
Intanto la Roma è pronta ad accogliere il nuovo direttore sportivo: Ramón Rodríguez Verdejo, detto Monchi, sbarca nella Capitale il 24 aprile e parte subito con la squadra per la trasferta di Pescara (vinta 4-1 ma 'macchiata' dalla rabbia di Dzeko nei confronti di Spalletti per la sostituzione anticipata). Il nuovo ds, dopo l'ufficialità e l'incontro con tutti i giocatori sul terreno di gioco dell'Adriatico, ha esternato le sue emozioni per il nuovo incarico in una lunga intervista, ricca di promesse e buoni auspici: "Ho voglia di ricambiare l’affetto del club costruendo una grande Roma. L’obiettivo è consolidarla nell’élite europea". Il debutto all'Olimpico per lo spagnolo non è però dei migliori, anzi: altro derby perso contro la Lazio, stavolta per 3-1, e fine anticipata della stagione giallorossa. Spalletti, a cui è rimasto solo il secondo posto in campionato da difendere, a fine partita ammette: "Questa è la Roma più brutta, ora bisogna stare zitti".