Corsi e ricorsi 12/02/2009 11:19
12 FEBBRAIO 1989: nello spogliatoio di Bergamo si intuiscono i veri numeri di Renato

Renato Portaluppi, come si dice, inizia a menare le mani. Vittima del body builder brasiliano (spifferi dellepoca alla mano), fu il povero Daniele Massaro (in prestito alla Roma), reo secondo il centravanti verdeoro di non passargli la palla. Renato Giunse alla Roma nellestate del 1988. Capello lungo e bandana stile Rambo, sguardo latino e occhiale scuro, vide accrescere da subito la fama di playboy e di nottambulo, più che quella di campione. Non si ambientò mai e anzi rilasciò interviste polemiche contro il calcio italiano, a un giornale brasiliano confidò che un giocatore come Giannini in Brasile non giocherebbe neanche in terza divisione e a fine avventura italiana giustificò così il suo fallimento: "Giannini mi faceva la guerra".
La curva gli tributò striscioni offensivi, ma anche bonari sfottò, il più simpatico dei quali recava la scritta: A Renato, ridacce Cochi. Fu rispedito in Brasile al Flamengo (girovagherà in seguito da una squadra e laltra), poi, quando ormai se nerano perse le tracce, più che altro nessuno si era mai preso la briga di seguirle, lo si rivide in campo con la seleçao ai mondiali dItalia 90, una manciata di minuti prima che il Brasile finisse eliminato dallArgentina. Ora è un allenatore di tutto rispetto dopo il Vasco da Gama, oggi è il trainer del Fluminense che ha portato sino alla finale di Libertadores dello scorso anno.