Social Network 29/05/2015 20:42
"Draw my life", ITURBE: "La Roma un richiamo irresistibile. Il derby è speciale" (VIDEO)
Dopo l'evento all'Istituto Rosmini, la As Roma - tramite i propri canali ufficiali - pubblica il video "Draw my life" di Manuel Iturbe. Questo il suo racconto:
"Sono nato a Buenos Aires, il 4 giugno del ’93. La mia famiglia è di origine paraguayana, ma si è trasferita in Argentina prima che nascessi. Sono cresciuto nel Barrio Barracas, periferia di Buenos Aires. Ho iniziato a tirare i primi calcio al pallone in strada, con i miei amici d’infanzia. Da piccolo mi piacevano le materie scientifiche, in modo particolare la matematica, l’equazione in fonde era sempre la stessa, se studiavo i miei genitori mi permettevano di giocare a calcio, semplice no?".
"Quando avevo 10 anni - continua l'argentino - papà e mamma hanno deciso di tornare in Paraguay, nel viaggio di ritorno i bagagli erano aumentati, stavolta c’eravamo io e le mie sorelle. La mia avventura calcistica ha preso forma nei soborghi di Asunciòn, al Cerro Porteno ho fatto tutta la trafila delle giovanili, fino all’esordio in prima squadra a 16 anni. Due anni dopo è arrivata la chiamata del Porto, avevo bruciato tutte le tappe e forse ero troppo giovane per il calcio europeo. Ho colto il balzo l’opportunità di fare ritorno in Argentina, che considero a tutti gli effetti il mio paese, al River Plate".
Parla della stracittadina che lo ha visto protagonista in occasione del primo gol: "A Roma il derby è qualcosa di speciale, ma anche il Superclasico contro il Boca è un’esperienza che ti rimane dentro. Quando sei in campo, senti le tribune che tremano sotto i piedi. Sono brividi, eh! Dopo la parentesi con il River, mi sono sentito pronto per un nuovo salto. Nell’estate del 2013 sono arrivato al Verona, dove ho vissuto una stagione esaltante che mi è valsa la richiesta della Roma, un richiamo irresistibile, tanto forte da sembrare una chiamata del destino. Mi perdonerete se mi prendo una pausa per parlarvi di Oliver, il mio compagno di viaggio. Oliver è un cucciolo che non mi lascia mai solo, che mi dice di non mollare quando le cose non vanno come vorrei. Questo amico ha quattro zampe e mi fa pensare che chi non ama e non rispetta gli animali non potrà mai sapere cosa significhi essere amato".
"E' passato quasi un anno dal mio arrivo nella Capitale - conclude Iturbe - posso dire che la Roma rappresenta tante cose insieme. Un punto d’arrivo e una nuova palestra di vita, soprattutto una partita da vincere, tutti i giorni, con il sacrificio. Credo che quel ragazzino possa farcela. Vi hanno mai parlato della garra? In Argentina questa parola racchiude diversi significati: orgoglio, grinta, spirito di rivalità. Usateli per riscaldare il cuore e affrontare tutti i tornei della vita, senza perdere il rispetto per compagni e avversari che troverete sulla vostra strada. La sfida, in fondo, è anche questa, e il rispetto parte da qui”.