Roma Femminile 19/11/2025 19:41

Femminile, Rossettini: "Nel derby prova di grande crescita di gioco. Non ci poniamo obiettivi: guardiamo partita dopo partita"

rossettini champions

Domani la Roma scenderà in campo contro il Leuven in una gara di Women's Champions League. Mister Rossettini ha risposto alle domande della stampa nella conferenza pre-partita. Le sue parole:

Domenica si è ritrovato a gestire un'occasione forse mai gestita prima, l'episodio con Dragoni: cosa vi siete detti dopo l'accaduto?
«Non mi era mai capitato nelle modalità in cui si è sviluppato, ma ciò che accade fuori non intacca me, non intacca lo staff e non deve intaccare la squadra. Quello che ci interessa è il benessere e la protezione assoluta delle giocatrici. Con Giulia il rapporto è molto bello: è una professionista esemplare. Pochi giorni prima della partita con la Lazio abbiamo fatto il punto sul suo inizio di stagione. È una giocatrice che ha giocato tanti minuti, quasi 400, con tre presenze da titolare. In Champions non era ancora partita dall’inizio e, infatti, nel nostro programma era previsto che fosse titolare nella prossima gara a Leuven, e così sarà. Non abbiamo avuto bisogno di chiarirci perché non c’è nulla da chiarire. Ciò che è fuori rimane fuori. Quello che ci interessa è continuare a lavorare, continuare a migliorare come singole giocatrici e continuare a crescere come squadra».

Il cammino in Champions è già segnato o ci sono ancora margini? E come sceglierà la formazione?
«Intanto non penso che il cammino sia segnato, perché ci sono ancora nove punti disponibili. Quindi ce la giocheremo, come ho già detto, mettendo in campo le nostre migliori possibilità. Lo stesso vale per la scelta della formazione: cercheremo di schierare la miglior squadra possibile tenendo conto di tutto, chiaramente dei minutaggi, delle fatiche accumulate e dei recuperi delle ragazze in questi giorni. Considerando ogni aspetto, la formazione che andrà in campo sarà la migliore possibile per provare a vincere la partita».

Cosa dovete portarvi in campo dal derby vinto domani?
«Diciamo che quello che ci aspettavamo era una reazione anche dal punto di vista dei risultati. La reazione l’ho vista subito dopo la partita con il Vålerenga: la prestazione c’è stata, abbiamo creato tanto, ma purtroppo siamo tornati a casa senza punti. Questo dispiacere ha caricato le ragazze in vista del derby, dove hanno dato una prova di grande crescita del gioco, creando ancora molte occasioni e, nel finale, mostrando grande coesione e grande cuore in una fase conclusiva abbastanza sofferta, con la Lazio che provava a cambiare l’andamento della partita sullo 0-1. Portiamo in questa partita la consapevolezza dei progressi che stiamo facendo: stiamo creando tanto, e anche in Champions, contro certe squadre, possiamo dettare il gioco e comandare l’andamento della gara. Sicuramente dobbiamo migliorare nella realizzazione, perché creiamo davvero molto rispetto a quanto poi riusciamo a finalizzare. Le ragazze lo sanno e si stanno allenando molto bene. Stiamo aumentando le percentuali in allenamento nei lavori proposti e nelle esercitazioni sulla finalizzazione. Sono convinto che il lavoro, alla fine, paga. E speriamo che già da domani sera possiamo essere tutti più felici».

Qual è l’obiettivo della Roma in questa Champions e come si affronta questo momento?
«Non ci poniamo obiettivi a lungo termine: il nostro inizio di stagione, la nostra stagione, ci impongono di guardare partita dopo partita. Finora, in Champions, in tre gare abbiamo raccolto zero punti, quindi l’obiettivo di domani è provare a fare risultato: uno, o tre sarebbe meglio. E da lì guarderemo al Como e ai successivi impegni europei. È chiaro che bisogna essere realisti: è una competizione difficile, di massimo livello, e sta creando un bagaglio di esperienze di cui le ragazze hanno bisogno, anche perché la squadra è cambiata molto, ci sono tante giovani e stiamo vivendo un momento particolare con diversi infortuni gravi che ci stanno condizionando. Questo ci costringe, in alcune posizioni, a chiedere alle ragazze minutaggi straordinari. Guardiamo la partita di domani con entusiasmo, ma anche con la giusta attenzione, e cercheremo di dare il nostro meglio per provare a portare a casa i primi punti in questa competizione».

C’è una grande differenza di intensità tra campionato e Champions League?
«Non ritengo che ci sia una grande differenza d’intensità tra il campionato e la Champions. Chiaramente l’avversario determina l’andamento della partita: le prime due gare europee sono state in larga parte difensive, perché avevamo davanti avversari di altissimo livello. La partita contro il Vålerenga, secondo me, è stata sulla falsa riga di quella con la Lazio, con le stesse dinamiche: tante occasioni create, un buon predominio nel possesso palla, un buon controllo del campo. Quindi non vedo realmente questa differenza. Sicuramente l’avversario influisce su ciò che la squadra riesce a proporre, sia per intensità di pressione sia per proposta di gioco. Noi stiamo lavorando fin dalla prima partita di Champions per trovare la stessa intensità che affrontiamo contro le migliori squadre e riportarla in allenamento, per poi provare a restituirla all’avversario di turno».

Come valuta l’esordio di Oladipo e la crescita del reparto difensivo?
«Oladipo non aveva mai giocato, però ci tengo a valorizzare anche le prestazioni di Valdezade, che insieme a lei sta crescendo e fornendo ottime prestazioni. Oladipo è una ragazza molto giovane, con pochi minuti di esperienza in campo, ma ha dimostrato fin da subito grande applicazione, intelligenza e volontà di mettersi a disposizione. Penso che la sua prima prestazione, esordendo contro la squadra più forte del mondo, abbia dato un saggio delle qualità che possiede. Deve lavorare molto, crescere, e bisogna darle tempo e spazio per farlo. Ma Oladipo ha potuto fare una grande partita perché accanto aveva compagne che l’hanno aiutata, una squadra che lavora anche per lei. Questo vale per tutte: se la singola riesce a esprimersi al meglio è perché intorno ha un gruppo che la sostiene, che lavora per lei ed è disposto a sacrificarsi. Con Oladipo ci prenderemo il tempo necessario: giocherà le partite che dovrà giocare, e sicuramente ci saranno anche dei passaggi a vuoto. Ma abbiamo grande fiducia in lei e crediamo possa crescere molto e diventare un difensore davvero forte».