Roma Femminile 04/07/2025 11:42

Rossettini: "Un onore far parte di questa famiglia, la rosa è competitiva. Non voglio deludere le aspettative" (VIDEO)

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Luca Rossettini è ufficialmente il nuovo allenatore della Roma Femminile. In seguito alla firma sul contratto, il quarantenne ha rilasciato la sua prima intervista da tecnico delle giallorosse. Ecco le sue dichiarazioni.

Cosa significa per lei arrivare alla Roma?
"Per me è un onore far parte di questa grande famiglia. La Roma è un club importante e storico, è la squadra della Capitale. Si tratta di un grande passo sotto il punto di vista professionale e personale".

Sarà la sua prima esperienza da allenatore di una squadra femminile: cosa l'ha spinta ad avvicinarsi a questo mondo?
"Questo mondo mi ha accompagnato fin dall'inizio, dato che da piccolo in oratorio giocavo con una ragazza che ha fatto anche carriera. Negli anni successivi ho incontrato delle giocatrici, ma soprattutto l'avvicinamento di Canzi alla Juventus e Soncin alla Nazionale sono stati due fattori abbastanza importanti. Max è stato un collaboratore di un allenatore che conosco bene e con Andrea mi sono scontrato in Primavera. Il fatto che loro siano entrati a far parte del calcio femminile mi ha spinto ad apprezzare questo mondo, ma il fattore fondamentale è stata la condivisione di valori che ho avuto fin dalle prime chiacchierate con la dirigenza della Roma. Per me è stata una boccata d'aria fresca".

Cosa pensa di poter dare alla squadra? Cosa è fondamentale trasmettere?
"Il fatto che fino a cinque anni giocassi ancora a calcio mi permette di tenere ben presente quali sono le esigenze di una giocatrice e spero che questo mi faciliti il compito. L'esperienza da calciatore mi aiuta a poter trasmettere la cura dei particolari, che poi possono fare la differenza ad alto livello. Mi piace tantissimo comunicare, raccontare aneddoti e svelare trucchi del mestiere che possono portare vantaggi nel gioco".

Quale è la sua idea di gioco e cosa ne pensa della rosa?
"La rosa è competitiva, viene da un percorso importante. Raccolgo una grande eredità e ringrazio chi mi ha preceduto, perché raccolgo un lavoro ben fatto e con principi condivisi. Questo è un vantaggio per me, ma qualcosa sicuramente cambierà rispetto all'anno scorso. Inizierà un lavoro nuovo, io cercherò di valorizzare ciò che c'è stato per poi inserire i principi di gioco che reputo importanti. Voglio un gioco offensivo, aggressivo e pretenderò una squadra che cerchi di dominare le partite dall'inizio alla fine. Non vuol dire fare solo possesso palla, che ritengo comunque importante perché ti fa sentire forte e dominante, ma lo sguardo deve essere sempre rivolto alla porta avversaria. Il nostro obiettivo è fare tanti gol e portare molte giocatrici in fase offensiva".

Il Tre Fontane?
"Dal punto di vista del tifo ho un ricordo incredibile legato a Roma, perché nel settembre del 2007 feci la mia prima panchina in Serie A. Il primo passo fatto in uno stadio di A fu proprio l'Olimpico e c'era tutto il popolo giallorosso che cantava l'inno e per me è un ricordo indelebile. Forse è anche più vivo del mio esordio in campo. Per me è quasi la chiusura di un cerchio e non vedo l'ora di entrare in campo e sentire di nuovo i tifosi cantare quella canzone".

Cosa si aspetta da questa avventura?
"Mi aspetto di non deludere le aspettative che hanno avuto in me la dirigenza. Mi sono sentito cercato e voluto, ho sentito grande fiducia e questo per me vuol dire responsabilità e massima professionalità. Voglio ripagare la fiducia concessa. Spero e sono convinto di poter dare qualcosa alle ragazze e troverò i modi per farle sentire sempre protagoniste e per raggiungere i traguardi che tutti sogniamo".