Nazionali 02/09/2023 12:22

Italia, Spalletti: "Cristante sta facendo il regista in maniera splendida"

Spalletti nazionale

Nei prossimi giorni scenderà in campo la prima Italia di , nuovo della Nazionale azzurra. Oggi l'ex allenatore del è stato ufficialmente presentato come nuovo c.t. e si è dunque presentato alla stampa. Le sue parole:

Sul criterio di scelta per le convocazioni:
"Saranno due partite molto importanti, abbiamo bisogno di un po' di spessore internazionale e di esperienza. Per quanto mi riguarda questa maglia è un dono troppo importante che bisogna contraccambiare. Cerco di scegliere i migliori: in questo momento qui è importante il minutaggio. Verratti e Jorginho ad esempio li ho lasciati a casa perché non avevano minuti nelle gambe e non avevano svolto la preparazione".

Sui rapporti con i club: "So le difficoltà che hanno i club con le convocazioni della Nazionale, ma il club deve sapere che il bene della Nazionale è il bene di tutto il calcio italiano. È qualcosa che gli viene restituita e non dobbiamo essere mai in contrasto. Io dal punto di vista tecnico cercherò di avere un rapporto continuo con gli allenatori, ho già iniziato a chiamare qualcuno. Stessa cosa con i calciatori. Ci sono dei giocatori non convocati che meritavano di essere al corrente prima che venisse scritto sui giornali e l'ho fatto. Per quanto riguarda la percentuale di italiani in Serie A, viene facile riprendere un detto indiano: 'Non è dove nasci che rivela la figura alla quale appartieni, ma dove muori'. Quindi bisogna cercare anche in altre parti del mondo. Non contano i documenti in tasca, ma la partecipazione e la voglia di far crescere il nostro calcio. Noi non abbiamo alibi, abbiamo una storia di personaggi come Lippi, Bearzot, Pozzo che ci ha indicato la nostra strada. Non ci sono scuse, non ci sono alibi. Dobbiamo dare continuazione a quella storia. Una storia bellissima e che ci rappresenta benissimo".

Sui leader del gruppo: "Non ce n'è solo uno. La timidezza è una difficoltà caratteriale che alcuni calciatori si portano con sé in campo alcune volte. Ai miei tempi mi dicevano 'sei un calciatore del giovedì', perché poi la domenica non si riusciva a esprimere. Sono giocatori che dici 'è di livello', poi lo carichi di responsabilità e non lo è. La responsabilità in alcuni momenti ti schiaccia, ma per essere forti abbiamo bisogno della responsabilità. Questo incarico che mi è stato dato è della massima responsabilità. Ho intravisto che la Nazionale è una cosa veramente importante. Questa responsabilità ce la dobbiamo avere tutti. E senza io non so dare il meglio di me stesso. Quando uno mi viene addosso e vuole imporre la sua legge che divento migliore. I calciatori devono fare allo stesso modo. Non bisogna andare lì per fare tutte le pettinate. Per essere belli bisogna essere veri, pratici, giusti. Per vestire questa maglia dobbiamo essere pronti a battagliare con tutti".

Sul regista: "Ne ho più di uno, ma va messo con un contesto. Noi vogliamo giocare con la difesa a quattro e le scelte sono state prese anche in questa ottica. Secondo me non c'è differenza, nel senso che quelli che giocano a 3 hanno caratteristiche che sposano il calcio che vogliamo fare. Noi vogliamo essere una squadra che tenta di andare a prendere la palle. Contano due cose nel calcio: la pressione e la costruzione. Tutto il resto viene di conseguenza. Se si gestisce bene poi facciamo la partita che vogliamo. Il regista, se è tecnico è chiaro che si possa fare qualcosa di più in fase di possesso. Se è più difensivo, può far sentire più tranquilli i due centrali e dargli una mano a essere più sicuri. Ho fatto dei ragionamenti per tentare di far capire quello che sarà il discorso. Locatelli fa il regista nella , secondo me ci sono altri calciatori. Cristante lo sta facendo in maniera splendida e ha quella fisicità che ti può dare una mano in una parte della partita, dove può essere avvantaggiato rispetto ad esempio a Barella a recuperare il pallone nei duelli aerei".