Nazionali 15/02/2014 21:46
Mondiali, caldo e doping: ecco time-out e test a tappeto
Controlli antidoping a sorpresa «a tappeto» e misure di prevenzione della salute, tra cui le «interruzioni tecniche», in pratica, i time-out, per le partite in programma alle ore 13. La conferenza stampa di oggi a San Paolo, in cui la commissione medica della Fifa ha voluto fare il punto su ciò che la riguarda in vista dei prossimi Mondiali, è stata ricca di indicazioni.
Ci saranno novità che potrebbero condizionare la competizione, visto che Dvorak ha garantito che «ci saranno controlli antidoping, a sorpresa e non, su tutti i calciatori delle 32 nazionali che giocheranno in Brasile». I risultati dei test su sangue e urine verranno parametrati su quelli dei passaporti biologici di ciascun atleta. Entro l'inizio di marzo, ogni federazione dovrà rendere reperibile la propria nazionale da qui al Mondiale, con dettagliate informazioni su allenamenti, amichevoli e spostamenti vari. «Semplicemente, ci presenteremo senza avvisare - ha spiegato Dvorak - è la prima volta che si fa veramente così, e per questo ogni federazione ci deve fornire informazione dettagliate sugli spostamenti». Oltre ai calciatori, due per squadra, che si devono sottoporre ai test dopo ogni partita, la Fifa potrà indicare, all'ultimo momento, i nomi di altri, senza fornire spiegazioni. Le analisi dei campioni prelevati verranno fatte nel laboratorio di Losanna, «perchè ci sono quotidianamente voli notturni da San Paolo alla Svizzera, quindi 48 ore dopo i test avremo i risultati».
Ma il prossimo Mondiale sarà anche quello dei time-out, una 'battaglia' che il ct azzurro Cesare Prandelli, uno dei primi a proporli, sembra aver vinto. Questa novità, «tre o quattro minuti al 30' del primo tempo e della ripresa», ha spiegato Dvorak, riguarderà da vicino all'Italia, visto che sarà messa in pratica per tutte le partite di Brasile 2014 che verranno giocare nel nord-est del paese (quindi nella zona più calda) con inizio alle ore 13: quindi anche Italia-Costa Rica a Recife e Italia-Uruguay a Natal. «Durante la Confederations Cup non ci sono state proteste formali da parte degli atleti contro il problema del caldo (ma molti se ne sono lamentati a taccuini chiusi ndr)» - ha detto oggi Dvorak -, ma non per questo si può rimanere fermi di fronte al fatto che bisogna tutelare la loro salute: è la nostra prima preoccupazione». «Sette partite si giocheranno in un'ora del giorno che viene genericamente considerata ad alto rischio - ha poi chiarito, sollecitato da una specifica domanda -. Per proteggere la salute di chi va in campo, ho chiesto che ci siano degli intervalli al 30' del primo tempo e allo stesso minuto della ripresa. La cosa è stata approvata dal segretario generale».
«Sui time-out non ci saranno annunci ufficiali, si faranno e basta: perchè non sono chiacchiere, ma c'è un problema medico. Prima dell'inizio di ciascuno di questi match faremo il punto della situazione: dipenderà da come andrà in quel momento. Parlerò con gli specialisti presenti sul posto, e poi decideremo». Prandelli e gli altri ct incrociano le dita.
(ansa)