Nazionali 04/09/2013 17:19
Nazionale, Buffon: "Lasciare dopo il mondiale sarebbe diserzione. Su ct, ansia intempestiva"
«Per me rappresentare e giocare per il mio Paese, per la mia Nazionale, è qualcosa di irrinunciabile, una fortuna che in pochi hanno, ecco perchè non sarò mai io a dire basta, sarebbe come una specie di diserzione». Lo ha detto Gigi Buffon a due partite dal record di presenze in azzurro, 136 come Fabio Cannavaro.
«Se dovessero un domani decidere di non chiamarmi più o di mettermi in panchina per il bene della Nazionale, non ci saranno problemi - ha continuato il portiere - ma non sarò mai io a dire basta, anche solo il pensarlo è un atto di presunzione. Io resto agli ordini, faccio il giocatore, non sono il presidente o il proprietario della Nazionale, solo quando mi diranno fatti da parte ne prenderò atto e saluterò».
«Mi sembra che siamo tutti colti da un ansia intempestiva. È qualcosa che fa parte del gioco e tutti lo sapremo gestire nel modo più naturale possibile. Con tutto il rispetto quando hai la fortuna di partecipare al Mondiale, la tensione va solo su quello a prescindere da Buffon, Pirlo, Prandelli...». Il portiere della Nazionale e della Juventus, Gigi Buffon, commenta così il probabile addio del tecnico azzurro al termine del mondiale del Brasile 2014. «Questo non è un problema, come nelle società, e a maggior ragione in Nazionale, ci sono percorsi di carriera che sono brevi o che si concludono dopo una manifestazione importante -prosegue Buffon-. Se Prandelli dovesse lasciare, sicuramente ci sarà qualche squadra prestigiosa che lo chiamerà. Anche dopo il lavoro svolto in nazionale si è dimostrato un allenatore di prim'ordine e pronto ad allenare una grande squadra».
«Conte in Nazionale? Non credo abbia abdicato. A noi e alla società non ha mai detto che lascerà la Juventus -sottolinea il portiere della Nazionale che aggiunge-. È giusto che tutti gli allenatori sognino la panchina azzurra, è normale che sia così. Ci sono tanti allenatori bravi in Italia»
«Con Prandelli ci siamo incontrati in palestra, tra un esercizio e l'altro, ma non abbiamo affrontato questo tipo di discorso che per noi non è di vitale importanza -prosegue l'azzurro-. Quello che vogliamo è fare bene le partite di qualificazione e poi fare un grande mondiale tutti insieme, poi ognuno prenderà la strada che riterrà più opportuna».
«Il curriculum, il modo di presentarsi, le esperienze recenti, tutto credo serva e aiuterà a trovare le indicazioni che possano guidarci a questo tipo scelta nel momento in cui il mister deciderà di non continuare questa avventura. Cannavaro in Nazionale? Le esperienze per gestire le pressioni sono importanti ma la migliore risposta ce la dovremo sentire dare da loro», aggiunge il numero 1. «L'impronta di mister Prandelli è stata molto importante perchè ci ha fatto ricredere che si può cercare di vincere anche 'divertendosì e sognando un bel gioco privilegiando la tecnica magari a scapito del vigore agonistico -prosegue Buffon-. Per cui questo tipo di percorso tracciato da lui è un percorso di svolta e discontinuità, per certi aspetti, rispetto a un passato seppur glorioso della nostra Nazionale. Per me deve essere la pietra miliare su cui costruire qualcosa di importante».
(ansa)