Nazionali 02/06/2010 15:05
Borriello attacca Saviano: "Ha lucrato sulla mia città"
Saviano, solo cose brutte - Borriello non fa sconti all'autore di 'Gomorra': "Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città - ha detto il giocatore del Milan e della nazionale in un'intervista al mensile GQ - non c'era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto".
"La morte di mio padre mi ha fatto crescere" - Dell'evento che ha turbato la sua fanciullezza, la morte del padre, Borriello parla come di uno 'spiacevole episodio': "Ho fatto molti sacrifici - ricorda - ma ho sempre avuto una famiglia alle spalle che mi ha sostenuto e non mi ha mai fatto mancare niente. Poi a un certo punto è capitato uno spiacevole episodio, ma l'affetto c'è sempre stato. Crescere senza una figura maschile di riferimento è stato duro. Per fortuna, abbiamo avuto una mamma che ci ha fatto anche da papà. Comunque è un'esperienza che mi ha rafforzato e reso più responsabile. Altrimenti non sarei andato via da casa a 14 anni".
"San Giovanni non è la giungla" - Di San Giovanni a Teduccio, quartiere a rischio della periferia sud-orientale di Napoli, l'attaccante (escluso ieri sera dalla lista dei convocati per il Mondiale sudafricano) parla come di una palestra di vita: "Non è la giungla, ma nemmeno Disneyland - avverte Borriello - diciamo che ti tempra e ti insegna a stare sveglio fin da piccolo. Prendi un bambino di 8 anni di Napoli e uno venuto su altrove: la differenza si vede".
"Gay nel calcio? Forse qualche bisex" - Borriello parla anche di argomenti 'caldi' del mondo del calcio, come il caso Balotelli e l'omosessualità nel mondo del pallone: "Sull'omosessualità di qualcuno ho avuto dei sospetti, nomi non ne faccio . Non omosessuali puri, forse. Magari bisessuali. Balotelli? E' meglio di quelli che cambiano maglia ogni anno, tutta la vita. La maglia gettata a terra contro il Barcellona è stata brutta da vedere, ma quando hai 18 anni e tutto lo spogliatoio contro può succedere. Se venisse al Milan? Lo accoglieremmo a braccia aperte e lo aiuteremmo, di certo non lo prenderemmo a calci nel sedere...".