Interviste Partita 07/12/2024 23:09

Roma-Lecce, RANIERI: "La squadra deve ritrovare l'allegria di giocare. Friedkin? In Serie A i presidenti americani non parlano"

mancini e ranieri roma lecce

La Roma torna a vincere davanti al suo pubblico: allo Stadio Olimpico i giallorossi battono 4-1 il Lecce nella 15esima giornata di campionato. Dopo il successo il tecnico Claudio Ranieri ha parlato ai microfoni dei cronisti:

POSTPARTITA

RANIERI A SKY SPORT

La prestazione?
“È stata gagliarda come avevo chiesto. Noi dovevamo lottare con lo stesso ardore che ha il Lecce, poi dovevamo dimostrare di avere maggiore qualità e lo abbiamo fatto. Sono contento perché molti singoli avevano bisogno di questa fiducia e autostima. Buona partita, a inizio secondo tempo abbiamo sofferto un po’ ma con l’ingresso di Pisilli ci siamo quadrati e il Lecce è andato in difficoltà”.

Pisilli ha spaccato la partita.
“Giocavamo tre di loro contro due di noi e non potevamo tenere tanto ancora i due trequartisti insieme a Dybala. Mi è sembrato logico dare più consistenza al centrocampo inserendo Pisilli, che è una grande mezzala. È bravo, tosto, determinato, sa tirare e sa inserirsi. È giovane ma ha un buon futuro. Sono contento per la squadra e per i tifosi. Non voglio difendere nessuno, ma ho chiesto al mio addetto chi fossero i presidenti americani in Serie A… Io non li ho mai sentiti parlare, per cui è un loro modo di agire. Mettono delle persone e si fidano, poi se le cose vanno male ci rimettono loro i soldi. Spero che ora abbiano scelto le persone giuste. I presidenti americani demandano, vogliono gestire le cose in questa maniera e parlano il minimo indispensabile. Parlano con gli operativi e i dipendenti della squadra e sperano che tutto vada bene”.

Hai tanti calciatori offensivi, mentre sei un po’ corto sugli esterni: pensi di cambiare qualcosa?
“Non ve lo dico (ride, ndr). Abdulhamid è molto veloce e l’ho messo per questo motivo. Celik si è infortunato, ma non sembra così grave. Nel primo tempo Abdulhamid era troppo timido, poi è migliorato. Noi stiamo portando il cemento per fare le fondamenta, questa squadra deve fare di più e non si deve accontentare. Le cose però si fanno piano piano”.

Pensa di recuperare Pellegrini come ha fatto con Hummels?
“Sicuramente. Ho avuto due splendidi centrocampisti che sanno fare gol e sono Lampard e Pellegrini. Sta attraversando un periodo triste dentro di lui, si sente tutto il peso addosso e questo non va bene. Deve essere spensierato e quando lo vedrò così lo farò giocare di nuovo”.

RANIERI A DAZN

Poteva immaginare modo migliore per festeggiare queste 100 panchine?
"Me lo avete ricordato voi, non ci pensavo. È motivo di orgoglio perché la passione va oltre ogni cosa".

Che ricordi ha di quella prima panchina?
"Vincemmo 2-1 a Siena, partita brutta ma riuscimmo proprio all'ultimo a vincerla".

A differenza di oggi che è stata la più bella della Roma di questo campionato.
"Da quando sono arrivato io mi sono piaciute tutte, un po' meno quella di Napoli perché non contrattaccavamo come avevo chiesto, stavamo soltanto lì a tenere palla e non eravamo pericolosi. Lo abbiamo fatto bene col Tottenham e per 70 minuti con l'Atalanta e oggi siamo riusciti a farlo con un Lecce che non si è mai dato per vinto ed è abituato a lottare. Se noi pensiamo di vincerla soltanto con la qualità non ci arriviamo e la squadra ha reagito bene, così cresce anche l'autostima, oltre ai tre punti che servono tantissimo quel che più conta è l'autostima dei ragazzi".

Oggi l'hai vinta con la riaggressione e il non far ragionare il Lecce. 
"Questa squadra ha qualità e deve ritrovare l'allegria di giocare, nel secondo tempo giocavamo troppo centralmente e prendevamo troppe ripartenze, per questo ho messo Pisilli per dare più corpo al centrocampo e le cose sono andate bene".

Date le condizioni di Dovbyk, quando ti è venuta in mente l'idea di schierare Saelemaekers ed El Shaarawy dietro Dybala? Può riprovarla?
"Perché no. Ormai nel calcio non c'è un sistema fisso, sono i giocatori. Quando dico che li scelgo la sera prima è perché faccio un riassunto della settimana, come si sono allenati e le cose che più mi convincono per battere gli avversari. Facendo così posso sbagliare poco, con 5 cambi puoi rivedere sistema di gioco. Ormai i giocatori sono diventati spugne clamorose, sono bravi ad adattarsi ad ogni richiesta dell'allenatore".

Hummels è quel giocatore che mancava alla Roma? Mancini e Ndicka si sentono più sicuri.
"È un giocatore che non sta ancora al 100%, riesce a sopperire capendo in anticipo quello che vogliono fare gli avversari. È stato un grandissimo acquisto e un grandissimo professionista, fino al mio arrivo non ha mai giocato e non si è mai lamentato, ha cercato sempre di allenarsi al massimo e questo è un esempio per tutto lo spogliatoio. Sempre in silenzio cercando di dare sempre il meglio che l'allenatore gli chiedeva".

RANIERI IN CONFERENZA STAMPA

Quali sono le cose che le sono piaciute?
"L'applicazione e la determinazione che la squadra sta mettendo in ogni partita al di là del risultato. È quello che dico sempre: facciamo la prestazione, poi il risultato è figlio di molti episodi ma se hai dato tutto vai a casa con la coscienza a posto. Gli errori si fanno e si faranno sempre. Non mi piace il giocatore che sbaglia e si deprime. Sono contento di questa vittoria perché piano piano i singoli riprendono autostima e il gusto di giocare a calcio, non era facile nel momento in cui sono arrivato. Ho visto subito una grande applicazione, certamente dobbiamo ancora lavorare perché non sono contento. Ma l'applicazione c'è e dobbiamo migliorare: ci sono delle partite in cui facciamo bene, come col Tottenham, e un pochino meno bene come con l'Atalanta. Oggi, soprattutto nel secondo tempo, per la troppa voglia di far gol stavamo concedendo troppe ripartenze a centrocampo. Per questo ho cambiato e messo Pisilli, con lui la squadra si è riequilibrata, è entrato quell'uomo che mi è mancato contro l'Atalanta, è giovane ma ha una presenza fisica e tecnica notevole".

Senza centravanti la squadra ha creato tantissime occasioni, può essere una soluzione anche per il futuro con tanti centrocampisti e trequartisti?
"Sicuramente, non mi faccio scrupolo e cerco sempre di trovare la soluzione migliore. Questa volta è capitato perché Dovbyk era costipato, per cui ho pensato di mettere giocatori abili nell'uno contro uno e che sanno trattare la palla in velocità. Avevo detto che era importante rompere la linea difensiva e che non si doveva giocare davanti ai difensori senza che nessuno entrasse dentro, lo hanno fatto bene".

È una scelta precisa il sistema di gioco con i tre difensori o dipende dai giocatori a disposizione?
"Il mio ragionamento quando sono arrivato è stato quello di fare le cose normali, dare fiducia ad una squadra che non aveva fiducia, che era caduta un po' in un momento di scoramento. Mi è sembrato normale mettere dentro Hummels, vedendolo in allenamento, e Paredes. Ho fatto quello che l'esperienza mi ha dettato: mettere ogni giocatore a proprio agio nei rispettivi ruoli. Poi capiterà quando la squadra non ne avrà bisogno. In una squadra tante volte uno-due giocatori non giocano bene ma se sei squadra si nota di meno. Finora se uno non stava bene si notava subito e questo non può essere. Dobbiamo diventare squadra, in alcune partite e in alcuni momenti lo siamo stati però ho detto che bisogna vedere il mese di dicembre, cosa vogliamo fare da grandi. La Roma ha un potenziale, però i cavalli si vedono alla fine. C'è stata una falsa partenza ma il campionato è lungo".

Avevamo visto Zalewski quando si era fatto male Celik, poi è entrato Saud.
"È stato Koné... Ah Saud, adesso mi sente, ero convinto che fosse stato Koné (ride, ndr). Ho messo Saud perché ha una velocità incredibile e lo sprono a spingere. Ho pensato di mettere due veloci contro Dorgu affinché non fosse tranquillo ad attaccare e fosse attento nelle nostre ripartenze. Dovremo conoscerlo di più perché è molto timido e anche in allenamento fa la cosettina semplice, dà la palla dietro. Invece so che può dare la palla e lanciarsi nello spazio e lì è difficile da prendere".

Il Ranieri allenatore e il Ranieri dirigente vedono Paredes nella Roma del futuro?
"Per me i campioni sono campioni. Dipende se vuole restare, è a scadenza e io se fossi l'allenatore lo terrei ma dipende dal nuovo allenatore. Ti immagini alla fine sarò io l'allenatore?".

RANIERI A CANALE YOUTUBE ROMA 

"Abbiamo fatto una buona partita, importante prendere autostima ma dobbiamo continuare, non abbiamo fatto nulla. Abbiamo portato il cemento per fare le fondamenta, per cui aspettiamo e soltanto alla fine di dicembre potremo dire che questa Roma si è ripresa e potrà dire la sua. Nella mia carriera ho sempre detto che i cavalli si vedono alla fine, c'è stata una falsa partenza della Roma però adesso è importante rimettersi in riga, con umiltà e forza di volontà. Quello che abbiamo fatto stasera siamo in grado di farlo e lo dobbiamo fare. I ragazzi sono stati molto sereni e tranquilli, mettendo Pisilli la partita poi è cambiata perché stavamo soffrendo un pochino le ripartenze anche se poi dietro eravamo bravi a chiudere perché il Lecce ha fatto un solo tiro in porta, quando ha preso il palo e poi il calcio di rigore. Quando ho visto che Saelemaekers era la prima partita che giocava ho messo Pisilli e ha cambiato proprio la partita, col suo piglio e determinazione e strapotenza fisica ha marcato il terreno là in mezzo". 


PREPARTITA

RANIERI A DAZN

100 panchine con la Roma. C'è Ryan Friedkin, vi siete parlati?
"Sicuramente ci siamo parlati, sono cose che restano tra noi. La squadra è pronta, vogliamo vedere a dicembre quello che sappiamo fare. Non sarà una gara facile, il Lecce ha cambiato allenatore e ha fatto 4 punti in due partite, la partita è delicata ma dobbiamo cercare di vincere".

La scelta di tenere fuori Pellegrini è dettata da una questione fisica o per preservarlo da un punto di vista di responsabilità?
"Fisicamente sta benissimo, anzi corre perfino troppo e deve correre di meno. Deve essere tranquillo e sereno. Quando lo vedrò sereno, il posto sarà suo".

Come ha trovato la squadra da un punto di vista mentale?
"In queste tre partite i ragazzi hanno dimostrato di essere a completa disposizione, hanno capito il messaggio e hanno capito che dando tutti i tifosi gli saranno vicino. Dobbiamo dare tutto sul campo e accettare il responso sul campo. Questi ragazzi hanno bisogno di qualche risultato positivo per tornare a fare quello che sanno fare".

Dovbyk?
"È influenzato e costipato, non se l'è sentita. Mi è sembrato giusto non rischiarlo. Spero che per la prossima sia pronto".

RANIERI A SKY SPORT

Dybala centravanti è una scelta per favorire i due giocatori alle sue spalle?
"Per fare movimento e non dare punti di riferimento alla difesa avversaria".

Dovbyk?
"Sta male, ho preferito non farlo uscire per nulla così magari ce l'ho per la prossima partita".

Cosa si aspetta da Dybala?
"Da tutta la squadra mi aspetto un continuo miglioramento di quello che stiamo facendo, questo mese ci dirà che cosa vogliamo fare".

Che atteggiamento vuole?
"Dobbiamo giocare come abbiamo fatto nelle ultime due partite cercando il gol, cercando di pressare e di non farli ragionare perché loro sono organizzati e ripartono".

Che segnale è il ritorno della proprietà? Vi siete parlati con Ryan Friedkin?
"È segno che sta vicino alla squadra. Ci siamo parlati, mi ha chiesto come andava e gli ho detto le mie impressioni".