Interviste Partita 29/09/2024 17:22
Roma-Venezia, Di Francesco: "Grande partita ma dovevamo chiuderla. Meritavamo i 3 punti"
Al termine della sfida persa 2-1 contro la Roma, ha parlato il tecnico del Venezia Eusebio Di Francesco. Le sue parole:
DI FRANCESCO A DAZN
Nella ripresa la Roma non vi ha più dato i riferimenti che avevate nel primo tempo.
“Non sono d’accordo. Questa squadra, se non si fa gol da sola, per 70 minuti ha fatto una grande partita. Merito al Venezia, ma anche demerito per non aver chiuso la gara. Quando si commettono ingenuità dispiace. Oggi chi meritava di portare a casa i tre punti era il Venezia. Abbiamo messo in difficoltà la Roma e avremmo meritato di più”.
Nel primo tempo muovere molto Oristanio e Pohjanpalo ha fatto la differenza.
“Ai miei ragazzi ho detto di continuare a fare ciò che avevamo preparato durante la settimana. La Roma subiva tantissimo la nostra ampiezza iniziale ma a volta ci siamo dimenticato ciò che ci ha portato a creare occasioni importanti. Quante occasioni abbiamo avuto per andare sullo 0-2? Poi non l’abbiamo chiusa e la Roma grazie alla sua forza tecnica e ai cambi prima o poi ti può riaprire la partita. L’1-1 è stato fortunoso, c’è stata una deviazione e prima abbiamo perso il pallone. Il 2-1 nasce da un angolo in cui ci siamo tirati il pallone addosso. Dobbiamo limare questi errori, non ce li possiamo permettere”.
Il rammarico è il mancato 0-2 tra fine primo tempo e inizio ripresa?
“Sì. Nel primo tempo abbiamo avute varie occasioni ma non siamo stati bravi. Abbiamo fatto buoni 70 minuti, abbiamo preso gol nel momento in cui stavo facendo i cambi. C’era la sensazione che qualcosa non stesse andando e quindi ero pronto a cambiare”
Busio?
“Oggi abbiamo giocato con 2 trequartisti e 2 punte in fase di possesso e Busio sa alternare tante giocate nel migliore dei modi. Ha qualità e può avere grandi margini di crescita. È dinamico, può fare tutti i ruoli del centrocampo”.
A che punto è questo Venezia?
“Faccio i complimenti alla squadra. Ho sensazioni positive ma allo stesso tempo rabbia perché in questa partita dovevamo portare almeno un punto a casa. Con questa mentalità e attenzione ce la possiamo giocare con tutti. Dobbiamo eliminare le piccole disattenzioni finali”.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Cosa hai pensato alla doppia occasione per lo 0-2?
“Credo che fin dall’inizio ci sia stata la sensazione di meritarci i 3 punti per quello che abbiamo fatto, specialmente nei primi 60-70 minuti. Eravamo dominanti, meritavamo di più, perché avevamo concesso poco alla Roma e, invece, non abbiamo creato abbastanza situazioni pericolose. Se dobbiamo prenderci la nostra colpa, è quella di non essere stati bravi a chiudere la partita o perlomeno a portarci sul doppio vantaggio. Credo che meritavamo di più e invece torniamo a casa a mani vuote, come spesso accade contro squadre di buon livello. Abbiamo giocato con ottime linee di passaggio, specialmente nei primi 60-70 minuti. Avrei voluto che continuassimo su quella strada, ma il calcio è così: ci sono partite che devi chiudere, altrimenti le squadre avversarie, come la Roma, con la loro qualità tecnica, possono rientrare in partita. Abbiamo commesso errori tecnici, soprattutto sul primo gol, e sul secondo ci siamo complicati la vita con una palla che avremmo dovuto gestire meglio. Non possiamo permetterci certi errori.Mi auguro che questa partita ci insegni molto, nonostante l’ottima prestazione. Non bisogna giudicare solo in base al risultato, ma anche per quello che una squadra esprime. Oggi il Venezia ha giocato una grande gara, e ha pagato l’ingenuità e l’inesperienza in questo campionato”.
Su Pisilli.
“Non so quanti gol abbia fatto in Primavera, è stato bravo, complimenti a lui. Aiutatelo nella crescita”.
A livello psicologico, come mai non riesce mai a portare a casa il risultato?
“Sì, c’è stato un errore, ma è stato anche frutto della sfortuna. Sicuramente, rispetto all’anno scorso, avremmo meritato di più. Quest’anno la squadra ha iniziato a giocare un ottimo calcio, e di questo sono molto contento. Sono convinto che, col tempo, potremo ottenere le soddisfazioni che meritiamo. Dobbiamo solo eliminare quelle piccole incertezze, che fanno parte del percorso di crescita di una squadra giovane, con tanti giocatori che stanno giocando bene. Devono capire che quando si gioca a Roma, con questo pubblico, con questa intensità, certe partite vanno chiuse. Bisogna dare il colpo del KO, perché prima o poi, certe squadre e certi giocatori riescono a rientrare in partita”.
Cosa si dice a calciatori così giovani quando si perdono partite così?
“È ovvio che le partite vanno accettate in un certo modo, bisogna accettare il risultato, va bene? C’è stata molta dedizione da parte di queste ragazze, anche un po’ di follia, perché queste piccole cose mi toccano, però non posso criticare una squadra che viene qui cercando di esprimersi e giocare in un certo modo. Sapevamo già stamattina che avremmo potuto affrontare situazioni di gioco importanti in verticale, giocando con un avversario di alto livello. A volte siamo stati bravi nell’interpretazione, ma magari non così tanto nel chiudere certe situazioni, dove potevamo fare molto meglio. Per quanto riguarda l’atteggiamento della squadra, se faccio un’analisi da tecnico, ho visto molte cose positive, rispetto alle preoccupazioni che avevo”.
Dopo il vantaggio è mancata la reazione per cercare il pareggio.
“I cambi sono stati molto importanti, anche in campo, per poter fare scelte diverse durante la gara. Per quanto riguarda il finale, sì, avremmo potuto essere un po’ più bravi in certe situazioni di gestione e creare qualche opportunità in più. Siamo stati poco lucidi nel gestire il gioco perché la partita è stata determinata dalle occasioni che abbiamo avuto in attacco e da quei piccoli errori che hanno permesso alla Roma di tornare all’attacco”.
Sul possesso palla.
“Abbiamo anche adattato il gioco in base alle caratteristiche dei miei giocatori e a quello che volevamo creare durante la gara. Sapevo che questa squadra ha più capacità di attesa che di aggressività in alcuni momenti del match. Abbiamo preparato la partita in due fasi, con l’obiettivo di abbassare molti uomini per proteggere, ma alla fine ci siamo ritrovati a palleggiare in basso e a lasciar spazio agli avversari. Noi avevamo un’identità più verticale e puntavamo su ripartenze veloci, ma, quando abbiamo giocato dal basso, ci è mancata un po’ più immediatezza nelle giocate. Ci serviva un fraseggio veloce per entrare in velocità. Questa era la partita. Poi ricordate una cosa: si parla spesso del possesso palla. Guardate quando vinci: non importa se è 70%, 30%, 40%, 50%. L’anno scorso avevo una media alta di possesso, ma tante volte non portava al risultato utile. Tutto può essere il contrario di tutto. Conta anche la qualità e le scelte dei calciatori in determinati momenti del match. Ovviamente la Roma ha più qualità in certe situazioni, e noi siamo stati meno bravi, ma abbiamo comunque creato molte occasioni pericolose, nonostante il 30% di possesso palla”.
È stata una scelta abbassarsi?
“Eravamo meno freschi, meno lucidi anche nelle scelte di palleggio e nelle uscite iniziali. Ci siamo un po’ intestarditi nel cercare di entrare con il primo passaggio centralmente, quando dicevo ai ragazzi che il primo passaggio doveva essere più esterno, per poi provare successivamente a entrare. Ed è ciò che stavamo cercando di fare. Dicevo ai ragazzi, paradossalmente, che prima di subire il primo gol stavamo facendo due cambi, e prima di subire il secondo gol stavamo preparando un altro cambio. Questo mi ha fatto capire che alcuni giocatori avevano perso un po’ di lucidità, e in quel momento stavamo cercando di intervenire. Mi mancava un giocatore, come dicevo prima, con le caratteristiche di Yeboah, che poteva essere il sostituto ideale di Oristanio. Perché? Perché inserire un centrocampista in più rischiava di farci abbassare troppo e di perdere la possibilità di ripartenze, finendo per essere schiacciati, come ci è successo in certi momenti della gara. Però, nonostante fossimo schiacciati, non avevo la sensazione di subire il gol, perché fino a quel momento avevamo gestito bene le loro opportunità. Peccato che non siamo stati un po’ più bravi in certe situazioni. Ma ci sta, perché se vieni qui e giochi una partita come questa, è difficile pensare di fare 70 minuti così, senza segnare il secondo gol. È normale che poi possa accadere qualcosa, poteva andarci bene e portarci a casa un risultato importante. Non è andata così, perché obiettivamente ci sono state delle situazioni in cui dovevamo essere più attenti, e alla fine torniamo a casa con una partita giocata non male, ma senza i punti che avremmo voluto”.