Interviste Partita 03/08/2024 19:48
Roma-Olympiacos, DE ROSSI: "Dybala e Soulé insieme è una soluzione, non ho visto Abraham giù di tono. Stiamo facendo colpi importanti, arriveranno altri acquisti" (VIDEO)
Dopo l'amichevole a Rieti con l'Olympiacos, terminata 1-1, Daniele De Rossi ha parlato ai microfoni dei cronisti presenti. Le dichiarazioni del tecnico giallorosso:
Cosa ti è piaciuto di più e di meno tra primo e secondo tempo?
"Sia nel primo sia nel secondo tempo abbiamo fatto delle cose fatte bene, altre un po' meno. Mi è piaciuto meno che siamo andati troppo spesso dal portiere, Svilar ha toccato troppe palle. È importante andare dal portiere e tirare fuori gli avversari, ma quando vengono a prenderci continuare a giocare in area è pericoloso e non serve niente. Sappiamo quello che dobbiamo fare e lo miglioreremo. Il campo era buono ma un po' lento, quindi non era facilissimo trovare le soluzioni anche se in qualche circostanza siamo usciti bene".
Abraham è parso giù di tono.
"Non mi è parso giù di tono. Ha fatto la partita che hanno fatto gli altri, l'ho visto bene e ha giocato come gli altri. Non è facile essere brillante in 45 minuti, devo fare le sostituzioni e far giocare tutti gli altri".
Tutto esaurito anche questa sera e tifosi splendidi.
"Fantastico. Sapevamo che ci sarebbe stata una risposta importante ed eravamo contenti. Anche gli ultimi due acquisti hanno portato tanto entusiasmo. Ci mancava giocare davanti ai nostri tifosi, non vediamo l'ora di farlo nelle partite che contano tanto".
Nel secondo tempo abbiamo visto Soulé e Dybala insieme, può essere una soluzione?
"Sì, assolutamente può essere una soluzione. Dobbiamo lavorare di più, abbiamo lavorato poco su questa soluzione ancora. Matias è arrivato da poco. Dobbiamo far sì che i nostri automatismi ci consentano di alternare il 433 al 4231 o ad altre soluzioni. Dipende anche dalla partita, dall'avversario, a che altezza vogliamo difendere e con quale intensità. È vero anche che togliere un centrocampista a volte può portarti ad essere un po' scoperto".
Le Fée? Stai pensando a come farlo convivere con Paredes?
"Le Fée mi piace. Ma prima lui ha detto che le voci di mercato (in riferimento ad un giornalista, ndr) hanno distratto quel giocatore, ma da giugno ad oggi tutti i giocatori sono stati ceduti e venduti, ne abbiamo comprati 150 e ogni giorno esce un nuovo nome da comprare o da vendere. Noi siamo sereni, nessuno mi deve conquistare. Se lo abbiamo preso è perché pensiamo, e io penso, che sia importante. Se oggi avesse giocato meno bene di quanto ha fatto sarei tranquillo perché conosco il valore del giocatore. Poi è ovvio che se gioca bene come oggi siamo tutti più contenti. È un ragazzo che si impegna, lavora bene ed è arrivato prima degli altri quindi forse è arrivato anche prima in condizione. Capisco che è il vostro lavoro, ma non buttiamo tutto all'aria per 45 minuti o 60 fatti meno bene".
Quanto è stato importante aver schierato Dybala, Soulé e Dovbyk insieme a due settimane dal campionato?
"Soulé non aveva fatto neanche un minuto di partita, quindi sapevo che avrebbe potuto giocare poco. Dovbyk negli ultimi quattro giorni ha fatto viaggi, visite mediche e firme quindi non volevo sforzare troppo. Cerchi sempre l'incastro perfetto, ma non è un caso se ho provato a vederli insieme. Sono soddisfazioni, ma non è neanche scritto che giocheranno sempre insieme. Sono giocatori molto importanti. Ho la fortuna di avere una società alle spalle che fa investimenti di questo tipo e io ho la pazienza, che nessuno ha in questa città, di aspettarne anche altri perché so che arriveranno, perché la società vuole fare le cose fatte bene. Chi giocherà non è importante, come ho già detto alla fine del campionato dobbiamo arrivare ad un punto per cui chiunque giocherà non si vedrà mai la differenza di livello e non scenderà il livello".
Allenerai la Roma fin dall'inizio, probabilmente la parola d'ordine quest'anno è continuità di risultati e nel gioco?
"Sì, noi siamo legati tanto ai risultati quindi sarebbe ancora meglio la continuità dei risultati. Se vediamo la media punti dello scorso campionato è di tutto rispetto, dobbiamo migliorarla e dobbiamo migliorare la situazione di classifica sapendo che davanti abbiamo squadre molto forti e attrezzate, sotto ci sono altre squadre che torneranno forti e agguerrite e sarà difficile. Stiamo lavorando bene, anche a livello societario stiamo facendo dei colpi importanti. Non so com'è la percezione da fuori, ma da dentro stiamo faticando per fare questi colpi. Sono state settimane dure sia di lavoro in campo sia di lavoro al telefono. Siamo contenti che si siano sbloccate queste situazioni. Alcune si sbloccano più facilmente, in altre come quella di Dovbyk c'è bisogno dell'intervento dall'alto, del presidente Dan (Friedkin, ndr) che ad un certo punto si è messo in prima fila e ha sbloccato tutto quanto. Queste cose si risolvono a dei piani al di sopra di noi, lo ringrazio anche per questo".
Hai detto che il primo settembre avrai a disposizione una squadra forte, ma il campionato inizia il 18 agosto. Hai messo in preventivo che per le prime 2-3 giornate ci sia la possibilità di non avere la rosa al completo?
"Ho detto il primo settembre perché il 30 agosto chiude il calciomercato, poi è ovvio che se tutti gli acquisti fossero arrivati il 7 luglio sarei stato più contento. Ma devi anche scegliere, vuoi degli acquisti facili da comprare il 10 luglio o vuoi dei giocatori un po' più forti ma che ti arrivano alla fine? Non è così che si ragiona. Ci sta essere in ritardo, si lavora in base a quando arrivano i giocatori, a volte si deve ripetere anche parte del lavoro tattico già fatto ma siamo tutti sulla stessa barca, sia noi sia le altre squadre. Questa è una stagione in cui cerchiamo di ricostruire un pochino ed è possibile che a fine mercato il numero dei giocatori che arriveranno da noi sarà maggiore rispetto a quelli che inserirà l'Inter. Le squadre che fanno così bene hanno meno da cambiare, le squadre che vogliono fare meglio dell'anno prima magari cambiano di più".
Mi sembra di vedere Angelino più dentro il campo, stai lavorando su questo?
"Lo scorso anno portavamo su il terzino per occupare una zona che magari Dybala, stando dentro, occupava un po' di meno e ne risentiva l'ampiezza, con un terzino che rimaneva dietro a costruire. Questa è una richiesta che abbiamo fatto a lui, ma che potevamo fare a Sangaré, a Celik o anche ad un centrale come Mancini, che con Fonseca ha fatto il centrocampista per quasi un anno. Se si vuole costruire 3+2 è ovvio che si deve inserire qualcuno lì in mezzo. Quando lo abbiamo proposto ad Angelino ci ha detto 'non mi dite niente, me lo ha insegnato uno più bravo di te al Manchester City'... a parte gli scherzi è stato subito disponibile e lo sa fare bene. Sarà un esperimento da ripetere soprattutto perché cercheremo di aggiungere il più possibile esterni alti che occupino ampiezza e che giochino con i piedi sulla linea del fallo laterale".
Come vi siete trovati a Rieti?
"Benissimo, sono venuto più volte. L'accoglienza è stata speciale e vi ringraziamo".
L'allenatore ha parlato anche al canale ufficiale del club: "Avevamo bisogno di dare un'altra risposta, un passo avanti sia di condizione sia di atteggiamento. E soprattutto avevamo bisogno di giocare dentro uno stadio. La paura è arrivare a Cagliari, dove l'atmosfera sarà calda e vera, e aver fatto poche partite in uno stadio vero, può essere un problema. È bello riportare l'atmosfera frizzante delle partite che contano. Lì conteranno tanto e oggi abbiamo fatto finta che contassero, i ragazzi l'hanno interpretata bene".
Oggi c'era anche la gente. Anche l'esordio di Soulé, Dahl e Dovbyk, ci sono notizie positive.
"Man mano che andiamo avanti è ovvio che saranno sempre di più le facce nuove che vedremo. L'atmosfera era buona, ho sentito grande calore intorno ai giocatori e ci serve. C'è chi arriva e fa subito bene e chi ha bisogno di più tempo per inserirsi, non deve mai mancare l'affetto e il sostegno. Alcuni li diamo già per ceduti, alcuni li diamo già per dimenticati ma noi abbiamo bisogno che i nostri tifosi supportino tutti quanti, anche le facce meno nuove e quelli che hanno dato tanto alla squadra e continueranno a dare una grande mano".
Abbiamo visto accoglienza per i nuovi, si sta lavorando di squadra. E lo abbiamo visto con Dovbyk.
"Sì, ognuno mette il suo al livello di opera di convincimento per il giocatore, il direttore e Lina (Souloukou, ndr) fanno i numeri, io parlo con il ragazzo ed è quello che fanno tutti gli allenatori del mondo. Poi ci sono trattative che non si sbloccano se non interviene chi conta e chi pesa veramente, questa di Dovbyk non si sarebbe sbloccata se non avesse preso il timone Dan Friedkin. Penso sia giusto che alcuni blocchi fra capi li risolvano i capi. Siamo tutti felici e grati per questo. Il giocatore ci serviva, è un prospetto interessante e forte, ha fatto molto bene in un campionato difficile e siamo contenti. Anche Artem avrà bisogno di metabolizzare il cambiamento e capire le nostre dinamiche, ma si è inserito bene nel gruppo e siamo contentissimi. I giocatori che sono venuti qui hanno voluto tanto la Roma, è una cosa che avevo chiesto anche io. Non è facile vedere gente che rinuncia ai soldi di tasca sua, gente che rifiuta squadre forse più blasonate o che fanno competizioni più importanti. Non è garanzia di successo, ma è garanzia che con testa e cuore sono qui dentro".
È uno step importante andare in Inghilterra.
"Ne ho lette tante in queste settimane, mi viene da ridere sul ritiro a Trigoria. Siamo convinti che questo era il momento giusto per andare a fare un ritiro fuori e non quando avevamo 16 Primavera e 5 giocatori. A Trigoria fa caldo, a Cagliari farà caldo e a volte il giocatore va allenato fisicamente e a volte va allenato anche il cervello, come diceva un mio grande amico: qui alleniamo il cervello, quando fa caldo e il campo è duro, si vorrebbe andare a casa, si lavora su tutti i punti di vista e il fattore mentale non è meno importante di quello fisico o tattico. Abbiamo lavorato benissimo e la fortuna gigante della Roma è che ha il settore giovanile e dei giocatori che non abbassano il livello di allenamento, quindi ci siamo ritrovati con tanti ragazzini che hanno tenuto il livello di allenamento molto alto. È ovvio che adesso fare una partitina o un possesso palla è diverso, ci sono giocatori che hanno un'altra gamba, un altro piede e un'altra abitudine a giocare a questi ritmi. Adesso è il momento di andare lì con una squadra fatta, potrà cambiare qualcuno ed è normale, ci aspettiamo altre variazioni ma adesso siamo una squadra più vera e fatta, è giusto andare a ricostruirsi tutti insieme al fresco".