Interviste Partita 01/10/2023 23:15
Roma-Frosinone, MOURINHO: "Se non avessimo vinto sarebbe esploso il Colosseo. Futuro? Non devo parlare con i Friedkin, ho un contratto fino al 30 giugno. Dybala out giovedì" (VIDEO)
Termina 2-0 il match tra Roma e Frosinone, valido per la settima giornata di Serie A, grazie alle reti di Lukaku e Pellegrini. Dopo il fischio finale José Mourinho ha parlato ai microfoni dei cronisti. Ecco le dichiarazioni del tecnico giallorosso.
MOURINHO A DAZN
C’è stata l’impressione di vedere la Roma dello scorso anno…
“Nel primo tempo abbiamo concesso loro un paio di opportunità, in difesa avevamo un centrocampista ed un ragazzo arrivato qualche mese fa. Bella prova dei due esterni dal punto di vista difensivo, grande sforzo di Bove e Paredes. Dybala e Lukaku senza palla ci hanno dato una mano. La squadra è stata squadra, loro non avevano niente della Serie B, hanno giocatori di qualità, già quando li avevo analizzati, bella partita”.
Vuole mettersi l’auricolare?
“No, sono stanco e devo viaggiare”.
Quarto gol per Lukaku, ritorno al gol per Pellegrini.
“Sarei il primo responsabile se Romelu non segna, ma nessuno mi può accusare di questo. Lui segna ovunque, nello United, nell’Inter, non sono capace a distruggere le sue qualità”.
Cosa le ha dato fastidio in questi giorni?
“L’ho spiegato ieri. Tre mesi fa ero amato, tutti erano in panico se andavo via. Tre mesi dopo abbiamo avuto un inizio di campionato orribile, ma è una cosa multifattoriale. Nessun fastidio, non è un problema. Oggi sapevo che i ragazzi dimostravano chi siamo. Noi siamo amici, siamo squadra, sono contento che loro hanno vinto. Quando perdi come a Genova non è facile, bisogna essere equilibrati e avere una struttura mentale per entrare in campo. Non abbiamo mai sentito le critiche dei tifosi, venendo in pullman abbiamo avuto un affetto incredibile. Li ringrazio, magari qualcuno poteva sentire un sentimento di averso, ma per loro era come se Genova avessimo vinto”.
Era in campo nel riscaldamento…
“Ma non dopo la partita, io sono fatto così. Per questa gente sono stato sempre un porto sicuro nei momenti difficili, in quelli facili mi sono sempre messo da parte e ho lasciato fare le foto ai ragazzi”.
Oggi erano presente Dan e Ryan Friedkin. Le fa piacere questa vicinanza?
“Di futuro non devo parlare, il futuro è il contratto con la Roma fino al 30 giugno, questo è un compromesso serio come ho spiegato”.
Sente la società vicina?
“Non devo sentire e nemmeno parlare, la proprietà è la proprietà e l’allenatore la deve rispettare senza commentare. Sono contento per loro, anche loro vogliono vincere e sono delusi dal risultato di giovedì. Io lavoro per loro, per i romanisti e per i giocatori”.
Quando recupererà qualcuno?
“Oggi ho visto la Juve e quando Max ha fatto entrare Rugani ho pensato che è fortunato. Noi non abbiamo né Smalling né Llorente, e giovedì non ci saranno. Sarebbe un miracolo averne qualcuno a Cagliari, non voglio essere troppo ottimista. Anche Renato Sanches ci serve, soprattutto quando Bryan gioca dietro perché è uno di corsa. Dobbiamo lottare con quello che abbiamo come oggi”.
MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA
Ha parlato di “multifattorialità”. Cosa è mancato del fattore Mourinho per ora?
“La mia risposta è stata probabilmente dare ai giocatori uno stato dell’anima perfetto. Perché dopo la frustrazione, dopo la pressione, dopo le critiche, non puoi entrare in una partita come questa solo col cuore, perché se ci entri solo con il cuore non vinci. Per vincere questa partita devi alzare il livello di intensità, devi equilibrare dal punto di vista emozionale. Non devi entrare in campo e prendere un rosso, non devi perdere la testa sullo 0-0. Col punteggio 1-0 per tanto tempo non puoi perdere la testa pensando al cronometro, bisognava cercare di avere quell’equilibrio. Sono riuscito a trasmettere ai ragazzi questo stato dell’anima, poi automaticamente si vince e si fa bene e si perde e si fa male. Penso che l’esperienza del mio modo di sentire questo momento difficile mi abbia fatto entrare bene nella testa dei giocatori. Hanno dimostrato questo, cercare il primo gol quando loro hanno creato 2 opportunità, non siamo andati nel panico. Abbiamo cercato il raddoppio, sul 2-0 partita finita. Non era il giorno per fare una partita meravigliosa, era impossibile, non c’era freschezza né fisica, né mentale. L’avversario era molto molto bravo, l’ho analizzato prima della partita e mi è piaciuto tanto. Durante la partita si vedeva la qualità, complimenti a loro e ai tifosi del Frosinone”.
Che cos'ha Ndkca?
"Evan viene dalla Bundesliga, un calcio completamente diverso. Giocava a tre, ma un tre con principi di gioco diversi rispetto a noi. Continuo a dire, magari qualcuno non è d'accordo, ma il calcio più tattico è quello italiano. Per me questo è il paese con gli allenatori più forti. E' più un terzo che ha fiducia quando gli altri vanno bene. Non è quello visto oggi dove era nervoso. E' veloce, ma non fortissimo nei duelli individuali. Dal punto di vista individuale non è responsabilità dei ragazzi arrivati, ma di chi sta qui fargli capire come giocare. Anche Aouar ha bisogno di tempo, perché con la palla è bravo, ma senza è tutto diverso. Lukaku è diverso perché un giocatore di livello altissimo che sa tutto. Renato uguale quando ha giocato, gli altri hanno bisogno di tempo e di risultati positivi".
Su Dybala.
"Non giocherà giovedì, con oggi è arrivato al limite. Se non avessimo vinto oggi sarebbe esploso il Colosseo. Se lui mi avesse detto che non ce la faceva non lo avrei schierato, ma mi ha detto esattamente il contrario. Però giovedì in Europa decido io e non giocherà".
Smalling e Renato Sanches?
"Dopo la sosta spero di sì, prima Renato è un no definitivo. Per Smalling arrivare a Cagliari sarebbe un miracolo. Magari una panchina che può aiutare".
MOURINHO A ROMATV+
"La cosa più importante era vincere la partita. Difficile, perché non è facile dal punto di vista emozionale e anche psicofisico per i giocatori stare bene dopo il risultato di Genova. Avevo bisogno di equilibrare le cose a questo livello, c'era bisogno di una grande voglia e determinazione ma al tempo stesso saper controllare le emozioni e gestire la partita senza prendere cartellini per aggressività e voglia non controllata. La squadra ha avuto questa capacità, hanno dato tutto in funzione della nostra situazione. Ci mancava Cristante a centrocampo ma c'era necessità di dare stabilità dietro. Parlare di Paredes e Bove è giusto ma al tempo stesso non lo è, perché tutti i ragazzi hanno fatto una partita con questa determinazione, contro una squadra che non gioca come una che arriva dalla serie B. Loro giocano come una vera squadra di Serie A".
Parliamo del lato emotivo. Era una serata emotivamente difficile, l'abbiamo vista in campo nel riscaldamento. Serviva anche questo.
"Io per due anni e tre mesi sono sempre stato il porto dove loro nella difficoltà arrivavano. Sapevano sempre che io ero lì, finora è sempre stato così. Questa settimana sembrava di no, però la verità è sul campo. Si poteva anche perdere oggi, però la sensazione è che noi siamo una squadra unita e che io continuo ad essere per loro un porto di sicurezza. Sono contento per loro che abbiamo vinto la partita".
Ora è importante dare continuità, a cominciare da giovedì.
"Certo, abbiamo una partita giovedì che è importante da vincere non solo per la qualificazione in Europa League ma anche per cercare di dare continuità. Lo abbiamo fatto dopo Empoli con la vittoria di Tiraspol e il pareggio meritato a Torino. Dopo quello che è successo a Genova dobbiamo cercare di dare continuità, c'è gente stanca e Dybala ha fatto tre partite da novanta minuti in una settimana. Ha fatto uno sforzo assolutamente incredibile, Paulo in questa partita deve riposare. Dobbiamo far girare qualche giocatore in un momento difficile per la squadra senza Smalling e Llorente, lì dietro siamo un po' in difficoltà. Senza Cristante e Renato Sanches a centrocampo siamo in difficoltà, mentre in avanti abbiamo delle soluzioni anche senza Azmoun che non può giocare in Europa League. Belotti ed El Shaarawy possono giocare".