Interviste Partita 23/10/2022 23:12

Roma-Napoli, Spalletti: "Partita piena di trappole, non voglio parlare di Mourinho. Rosa lunga? Anche quella dei giallorossi"

Spalletti Napoli

Il vince 1-0 grazie alla splendida rete di Osimhen in casa della Roma nell'undicesima giornata di campionato e allunga in vetta alla classifica. Dopo la partita il tecnico del club azzurro Luciano è intervenuto ai microfoni dei cronisti. Le sue dichiarazioni:

SPALLETTI A DAZN

Per Mourinho il non ha meritato…
“Non voglio parlare di Mourinho, voglio parlare della mia analisi della gara, una gara piena di trappole e interpretata bene pur sbagliando qualche fase di possesso facile. Abbiamo avuto situazione che ci potevano dare vantaggi senza essere disordinati. Abbiamo creato quelle 2-3 occasioni con cui abbiamo costruito la vittoria, senza concedere alla Roma il recupero basso e le loro giocate sulle punte, è una loro caratteristica con cui prendono vantaggi. L’abbiamo vinta in maniera differente rispetto al solito, è questo è un plauso maggiore”.

Hai tenuto in campo Osimhen fino alla fine..
“Abbiamo bisogno di lui, per quelle accelerazioni improvvise che solo lui ha... Se placa le emozioni può diventare fortissimo. Spesso punta la porta senza l’ausilio dei compagni e vuole risolverla da solo. Lui è forte, anche sulle palle inattive, è uno dei più forti che abbia mai visto di testa. Anche in fase difensiva, loro erano molto differenti di statura rispetto a noi e avevamo bisogno di lui dentro l’area”.

Grande prova di Kim?
“Una roba micidiale, ha questa frequenza di gambe e questa attenzione che lo fanno essere sempre esecutivo. Tiene sempre d’occhio i compagni per dare una mano, ha supremazia fisica. È una cosa bestiale..”

Rosa più competitiva dello scorso anno?
“Non abbiamo i doppi, la rosa è più o meno la stessa. Ma vale per tutti, per l’, il Milan, la Roma. Hanno tutti 23-24 giocatori a cui attingere. Stasera in mezzo al campo avevamo bisogno di fisicità contro Cristante, Camara e Matic. Erano più grossi e in vantaggio sulle seconde palle. Ma noi siamo una squadra forte che vuole giocare il pallone e tenere palla a terra. Stasera abbiamo perso palle che di solito non perdiamo, in campo c’erano trappole e la squadra ha giocate in questo modo per evitarle”.

Quanto sono grandi le sue tasche, quanto sono grandi le vostre ambizioni”
“In tasca ho il telefonino, la penna e un foglietto (ride, ndr)”.


SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Come avete vinto la partita?
"C'era soddisfazione nello spogliatoio perché l'abbiamo vinta come pensavamo di poterla vincere. La squadra doveva saper sfruttare le poche occasioni che la Roma ci avrebbe concesso. Per fare questo c'era da stare attenti nel non cadere nelle trappole preparate. Magari abbiamo sbagliato qualche palla in più di quello che siamo abituati, ma dopo abbiamo mantenuto sempre ordine che non ha permesso di sfruttare alla Roma le trappole seminate nel campo".

Sul gol e sulla prestazione di Osimhen...
"Il gol di Osimhen è un pezzo di bravura, da calciatore top quale lui è. L'errore di 5 minuti è un pezzo di non bravura invece. Io ho visto un Osimhen cresciuto, quando gli si da palla delle volte pensa di dover far sempre l'eroe. Oggi invece ha sviluppato bene tante azioni e si è fatto trovare pronto su tante incursioni. C'è anche da dire che Politano gli ha dato un'ottima palla. Giocata fatta di tempi e qualità".

Questa sera oltre alla qualità è prevalsa anche la sofferenza?
"La qualità ce l'hanno in tante, poi c'è chi la usa meglio. Ma tutte, dalla Roma al , alla hanno la qualità. Poi si dice che il ha la rosa lunga, ma vogliamo vedere quella della Roma e della ? Bravi i ragazzi che sono entrati, Kim e Jesus maestosi nel pulire tanti palloni. Partita vinta meritatamente".

Che rapporto ha avuto con la gestione della partita dell'arbitro?
"Sono stato sempre buono e fermo. Quando mi ha ammonito stavo dicendo a Jesus come comportarsi. Roma? Me l'aspettavo così, hanno preparato bene la gara, andando a giocare velocemente sulle due punte".

In estate i tifosi erano un po' arrabbiati. Ora 11 vittorie di fila, primo in campionato e in . Lo sapeva già da quest'estate?
"C'è di mezzo lavorare dalla mattina alla sera, per portare in fondo e fare la sintesi di un discorso. Si va al campo, si tenta di dire delle cose, di far crescere la squadra, di metterla in condizione di sviluppare un calcio di qualità. Posso dire di sì o di no, ma in entrambi i modi direi delle bugie, altrimenti non avrebbero valore le persone che lavorano qui dalla mattina alla sera".

Un giudizio sulla prestazione di Gaetano? Quanto sono determinanti i giocatori che subentrano?
"Secondo me l'incertezza della partita rendeva più complesso decidere i cambi, perché poi sono stato tentato di mettere Raspadori, poi di avere idee differenti e lasciare il sistema di squadra in questo modo. Probabilmente anche stasera i comportamenti della partita e la concentrazione con cui seguivano l'andamento del match li ha aiutati a saperla interpretare bene quando sono stati dentro. Siamo una squadra molto coinvolta sulla bravura e la qualità del compagno, oltre che a pensare le proprie qualità e disponibile a vedere le qualità del compagno e a far uso delle qualità del compagno. C'è una compattezza che è un valore importante, se la manterremo ci darà dei vantaggi. Gaetano è un talentino, lo sanno tutti. È entrato, ha fatto bene alcune cose, si è fatto trovare sorpreso da un paio di situazioni in cui non ha scelto il meglio. È sintomo di personalità perché è andato per far male, ma è anche sintomo di non saper scegliere il meglio ed essere maturo per vedere che il vantaggio lo aveva lui ugualmente".

Che messaggio è per il campionato? Che effetto le fa vedere il come la squadra da battere?
"Dà il segnale di aver vinto 11 partite, con la prossima che sarà ancora più difficile per quello che è ciò che si porta dietro e perché involontariamente le nostre vittorie rafforzano da un punto di vista di attenzione il prossimo avversario. Dobbiamo essere bravi a mantenere la testa lucida e pulita. Si vede che poi perdendo un pallone banale come stasera abbiamo dovuto fare queste corse a perdifiato per ricomporci dentro l'area di rigore e a intercettare i tiri da fuori e non si sa mai come va a finire. C'è da lavorare con più forza, serietà, ricerca di essere più completi e precisi".

Dieci punti dalla , otto dall', sette dalla Roma, tre dal Milan. Come definisce la stagione del fin qui?
"Il titolo è che i titoli non si vincono dopo undici partite, si vincono a maggio, a giugno, ad agosto. Quando finisce il campionato, si vincono. Mantenere i piedi per terra. Zero presunzione, zero atteggiamenti da fenomeni, si va, si mangia il nostro panino in treno e domattina c'è allenamento perché mercoledì c'è il Maradona pieno".


SPALLETTI A SKY SPORT

Tanti dati positivi, 3 vittorie in trasferta negli scontri diretti...
"Sì, i dati sono quelli però poi bisogna restare con i piedi per terra e con la testa lucida. Le lotte per i campionati si fanno a giugno, c'è molta strada da fare. Mi fa piacere che la squadra abbia vinto la partita evitando le trappole e tensioni della partita. Era una partita importante e caricata, diventava fondamentale sfruttare i pochi spazi che ci avrebbero concesso. Il rischio era nella fase di sviluppo e costruzione rimanere aperti con i terzi, quando loro riconquistano vanno dritto per dritto e senza il filtro sugli attaccanti, poteva diventare delicata. Abbiamo perso qualche palla di troppo, ma ci siamo fatti trovare pronti e non abbiamo sofferto sulle verticalizzazioni improvvise della Roma".

Ha mai pensato durante la gara di togliere Osimhen?
"È un calciatore che deve fare ancora qualche passo verso la maturazione. A volte interpreta le cose a modo suo, si slega dal blocco squadra, rientra in ritardo, poi però ha questi strappi qui e situazioni qui. Quando pensi sia finito, gli randelli una palla sulla bandierina e lui la fa sua. Ha l'atteggiamento dell'animale quando ha gli occhi sulla preda. Ci dava una soluzione in più sulle palle inattive, per cui bisognava tenerlo per forza in campo. Si è fatto trovare pronto facendo un gol difficilissimo. Ogni tanto sbaglia, ma poi tira il jolly come oggi".

Pensavo che la Roma potesse essere più pericolosa sui calci piazzati, complimenti per questo.
"C'è soddisfazione perché l'abbiamo vinta come avevamo pensato di vincerla".

Quanto sente sua questa squadra?
"Qui entra il gioco l'entusiasmo dei calciatori, anche questa sera i compagni dalla panchina seguivano le sorti di chi giovava. Fa parte della compattezza e dell'unione di squadra che abbiamo. È una squadra di bravissimi ragazzi e di professionisti top, è un piacere allenarla. Se riusciremo a mantenere questa caratteristica, ci toglieremo qualche soddisfazione".