Interviste Partita 13/02/2022 20:19
Sassuolo-Roma, MOURINHO: «Non il risultato che volevo ma un punto meritato. Siamo un gruppo unito. Le voci dopo San Siro? Giornalismo di quinta categoria» (AUDIO)
Queste le dichiarazioni di José Mourinho, allenatore della Roma, al termine del match con il Sassuolo.
MOURINHO A DAZN
Cosa lascia questo pareggio? Conoscendola, non può essere soddisfatto?
No, ma quando perdi al 90' e dopo pareggi cambia un po' la dinamica emotiva. Se prima della partita mi avessi detto pareggio, avrei risposto di non volerlo. E neanche all'intervallo, ma al 90' dico grazie mille. Posso paragonare questa partita con la sconfitta di Bologna, Verona e Venezia poiché sono simili negli ultimi minuti. Abbiamo avuto la possibilità di pareggiare. Oggi abbiamo pareggiato, che non è il risultato che volevamo, ma ci dà la possibilità di dire che nelle ultime 4 partite di Serie A non abbiamo perso. Potevamo avere più punti, ma come minimo c'è questo feeling di squadra che va fino alla fine e prende un punto.
Oggi ho visto mancanza di tecnica nell'ultima parte del campo dove si fa la differenza.
Sì, anche con un uomo in più, 10 minuti, non sono stati tanti e non sono sufficienti per cambiare le statistiche. Per venire qui e fare 50-50% o 49-51% di possesso palla non è facile. Dietro abbiamo avuto più stabilità, Kumbulla ci ha dato questa qualità in uscita. A centrocampo nella prima parte della partita ci è mancato ordine e disciplina. Ogni volta che la palla arrivava a Viña o Karsdorp c'erano poche possibilità di giocare dentro, in 70 minuti in campo Felix ha avuto una sola possibilità di andare in profondità. Nell'ultima parte della partita anche 11 contro 11 si sentiva che la squadra stava migliorando, il punto è meritato. E la frustrazione è perché eravamo qui per vincere. È un punto e alla fine vediamo quanti ne avremo.
È stata una settimana caotica, la squadra poteva perdere la testa.
C'è solo una notizia che non posso negare e dire che non sia una bugia, tutte le altre sono zero, sono giornalismo di 5a categoria, senza etica, senza l'essenza del giornalismo che è la verità. Se questo gruppo ha una qualità in cui siamo imbattibili è l'empatia e nell'amicizia che abbiamo internamente. Possiamo essere scarsi e tutti possono dire che Mourinho e i giocatori sono scarsi, ma nessuno può dire che non siamo uniti. Nessuno fa danno a questa squadra a questo livello. Poi si può dire che abbiamo i limiti. Il secondo gol è il tipo che fa venire gli incubi, da non dormire stanotte. Ma siamo un gruppo molto unito.
Come nasce la difesa a 3 o a 4 in settimana? In base agli allenamenti o all'avversario?
I giocatori devono stare più a loro agio in campo. La difesa a 3 non è ciò che mi piace di più, non è l'idea di calcio principale che mi piace. È una conseguenza dei giocatori che abbiamo e del modo in cui sono più a loro agio. Per giocare con tre davanti, dove sono i calciatori di fascia e ai quali piace veramente giocare sulla fascia. Per giocare a due e subire qualche volta l'uomo contro l'uomo, dove sono i difensori veloci. È in funzione delle nostre caratteristiche che cerco di fare un puzzle dove i calciatori si trovano meglio.
Come vede la convivenza tra Sergio Oliveira e Pellegrini?
È la prima volta che giocano insieme. Possono fare entrambi di più dal punto di vista individuale. Sergio è arrivato da poco, anche Pellegrini è arrivato da pochissimo. C'era rischio farlo giocare per 90' ma dovevamo prenderlo per il risultato. Non posso nascondere che Cristante, Veretout, Pellegrini e Sergio sono giocatori di qualità, ma non abbiamo giocatori per giocare nella casa dei motori per far girare, per decidere il ritmo della partita, di giocare dentro o fuori. L'adattamento di Mkhitaryan, che ovviamente non è un regista, è stata veramente felice perché non è quel giocatore lì ma tra tutti loro è quello che ha più criterio, pensa meglio il gioco, il movimento. Si è trasformato, è il giocatore più importante di questa squadra in funzione di questo. Dobbiamo migliorare, fare il meglio possibile per finire meglio in classifica, per giocare la Conference e la gente sbaglia quando pensa che non ci siano squadre di qualità. Ho visto Psg-Rennes e il Rennes è uno dei nostri possibili avversari.
MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA
Conoscendo il suo perfezionismo non sarà contento. Come legge i due gol subiti?
Per me sono errori di tattica individuale. Una cosa è la tattica collettiva, un'altra quella individuale, che sono comportamenti da conoscere e mettere in pratica e abbiamo sbagliato due volte: nel primo gol concedere la profondità di Traorè, ma può succedere. E il secondo gol è un principio di tattica individuale molto molto basico e abbiamo sbagliato anche lì. Però è un punto. Volevamo vincere, siamo arrivati qui per prenderne 3, ma è un punto che come minimo ti dà la sensazione che sono 4 partite di fila senza sconfitte in Serie A, che ci dà 8 punti in 4 partite, che non è un risultato incredibile ma non è un disastro avere 4 partite senza sconfitte. È la dimostrazione che questa squadra è molto empatica, al contrario di quello che si è detto in settimana. Ci sono partite con tante similitudini: a Venezia, a Verona, a Bologna, quando questa squadra è sotto per un gol di differenza va avanti fino alla fine e penso che alla fine per merito nostro siamo arrivati al pareggio, non è un risultato che volevamo ma è un punto.
La Roma ha giocato meglio a San Siro rispetto a oggi, un passo indietro? Cosa c'è stato con Berardi a fine partita?
Durante la partita io e Berardi abbiamo scambiato qualche parola, ma parole educate, senza problemi. Io gli dicevo che un giocatore bravo come lui non ha bisogno di simulare, lui mi diceva che non simulava. Ma è stato tutto molto corretto. Alla fine le parole sono state meno educate tra lui e un mio assistente, io ovviamente volevo chiuderla bene. Lui è un bravo ragazzo, anche il mio assistente ha un cuore enorme, è finito tutto bene. Riguardo la partita, abbiamo avuto più armonia nel gioco rispetto a San Siro, ovviamente contro una squadra di un'altra dimensione, ma c'è stata più armonia e più equilibrio. Oggi in determinati momenti abbiamo perso ordine, tattica, posizionamento dei giocatori, abbiamo ritrovato questo equilibrio un po' tardi. Mkhitaryan è il giocatore che ha più stabilità nel suo gioco, nelle sue scelte. Non è ovviamente un regista, perché noi non lo abbiamo, è un giocatore che quando gioca più dietro ci manca in altre zone del campo ma è ci dà organizzazione e nel secondo tempo l'ho visto un po' isolato nel cercare di dare ordine alla squadra. Ma sono contento delle sensazioni che ci lascia il pareggio. Pareggiare non è lo stesso che andare a casa senza niente ma sono contento per il messaggio, del quale non ne avevo bisogno ma magari qualcuno si: possono dire tutto quello che vogliono sul gruppo ma è intoccabile, a livello di empatia e di amicizia.
El Shaarawy infortunato: aveva detto che erano tutti disponibili...
Voi mi avete chiesto se qualcuno pagherà il mio sfogo, io ho detto che nessuno lo avrebbe fatto, mi ha lasciato la possibilità.
Aveva provato anche la difesa a 4...
Abbiamo giocato come ci siamo allenati, non abbiamo provato la difesa a 4. Questa squadra senza Zaniolo, senza El Shaarawy, come giochiamo con 3 attaccanti?.
Il 4-2-3-1 rimane il suo modulo preferito?
Fino a che finisco la mia carriera, ma una cosa è quello che tu preferisci, un'altra è cosa hai a disposizione. Giocare a 3 è un adattamento, è un modo per cercare di costruire in prima fase.
Il rigorista chi è?
Vuoi la verità? Hai visto dov'ero io quando stava tirando il rigore? Il primo rigorista è Sergio Oliveira. Ha preso il pallone Tammy, come ha fatto a Torino. Non conosco il dialogo di oggi. A Torino Veretout voleva tirare e si è generato qualcosa di non positivo. La mia sensazione è che oggi Sergio gli abbia lasciato il pallone, la penso così perché non abbiamo parlato di questo e Sergio credo abbia avuto la maturità giusta, lasciando il tiro a Tammy, ma il rigorista oggi era Sergio. Ci siamo allenati per una settimana sui rigori, anche prima dell'Inter e prima di oggi, la mia decisione per oggi era su Sergio. Io mi sono nascosto nel tunnel: ho visto ma mi sono nascosto perché potevo avere una reazione ed era meglio non farmi trovare dalle telecamere.