Interviste Partita 17/12/2020 23:25
Roma-Torino, Giampaolo: "Quella di Singo è un’ammonizione regalata e gratuita, ma non dobbiamo cercare alibi"
Il Torino di Giampaolo esce sconfitto dall'Olimpico di Roma per 3-1, continuando a occupare il penultimo posto in classifica. Al termine della gara è stato proprio il tecnico granata a presentarsi ai microfoni dei cronisti per commentare la sconfitta della propria squadra. Queste le sue parole.
GIAMPAOLO A SKY SPORT
Toro vivo sempre anche in inferioritá numerica...
Siamo in difficoltà è evidente ma la squadra è stata in partita 75 minuti in 10 contro una squadra forte che ha qualità nel palleggio. La squadra ha giocato con orgoglio, dignità e attenzione cercando di non sottovalutarla perché hai tutto da perdere e niente da guadagnare. Tra 48 ore rigiochiamo e quindi si aggiungono tante difficoltà a quelle che già abbiamo ma non dobbiamo cercare alibi.
Ad Abisso cosa rimorovera?
Io non parlo mai con gli arbitri, ho grande rispetto per loro. L’episodio di Singo l’ho visto, stiamo facendo un’azione offensiva e non difensiva, era già ammonito e le dinamche vanno capite. Quella è un’ammonizione regalata e gratuita. La squadra non era partita male, aveva la verve giusta poi é già difficile in 11 figuriamoci in 10.
Perché hai fatto tanti cambiamenti? Hai visto nei tuoi senso di appartenenza e unione oggi?
Si molte volte devi cambiare perché devi cambiare gli schemi sennó le cose ristagnano. Ho alzato il livello di attenzione ho fatto 4-5 cambi ma non taglio le teste, bisognava solo interrompere il trend e risvegliare qualcosa. La squadra ha fatto il suo.
Cambi di natura comportamentale?
Io non posso dire che i ragazzi sul piano comportamentale sbagliano, noi abbiamo altri problemi che vanno risolti.
Sul discorso portiere diventa più complicato. Come li gestisce?
In questo momento dovevo cambiare qualcosa. Sirigu rimane un portiere forte ma ci sono momenti in cui devi cambiare il trend poi i valori rimangono. Saltare una partita non fa male a nessuno, magari alzi il livello di attenzione ma non mi riferisco solo al portiere. I ragazzi che hanno giocato dall’inizio mi hanno dato buone risposte, devi anche pulire delle scorie in questi momenti quando in alcun giocatori ci sono paure e troppe responsabilità.
GIAMPAOLO IN CONFERENZA STAMPA
Come valuta l'arbitraggio?
Sarebbe stato meglio giocare in parità numerica, al netto della differenza tra Roma e noi.
Le scelte iniziali le sono costate?
Il mio mestiere è assumermi le mie responsabilità, ma non vanno lette come una punizione. Ci sono momenti in cui devi cambiare per rinnovare energie e motivazioni. Tutto quello che ristagna ci ammazza. Così pesi il gruppo e la squadra. Devo dire che quelli che hanno giocato hanno fatto il loro, portando a casa una prestazione dignitosa. La squadra non è morta.
Sul futuro...
Io mi sveglio la mattina e vado a fare l'allenatore penso solo questo. Non vengo dalla montagna del sapone, so che il mio mestiere dipende dai risultati ma non penso dai risvolti negativi. Non mi faccio influenzare.
Come nasce questo ultimo posto?
Quando occupi quella posizione di classifica che non ritengo consona alle qualità della squadra, è chiaro che non giochi serenamente. Cambiare i giocatori serve a dare uno scatto alla squadra. Confidavo nella pulizia mentale perché la testa fa girare le gambe. Il salto bisogna farlo.
Per riuscire a liberare la testa cosa bisogna fare?
La classifica influisce, c'è bisogno di un episodio positivo. Chi ha giocato sa che non è facile, però bisogna andare oltre. Io oggi alla squadra ho chiesto una partita di coraggio, ai limiti della presunzione. La Roma ha una grandissima qualità di passaggi, ma se siamo sempre li a difenderci moriamo di passività.