Interviste Partita 05/11/2017 23:21
Fiorentina-Roma, DI FRANCESCO: "Ho avuto risposte importanti, sono felice ma non mi accontento" (AUDIO)
Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, rilasciate alla stampa al termine della gara con la Fiorentina
DI FRANCESCO A MEDIASET - ASCOLTA L'AUDIO
Una vittoria che stabilisce il record di vittorie esterne. Per la prima volta una vittoria dopo aver subito gol.
Si effettivamente abbiamo subito gol per la prima volta fuori casa. Una bella partita, pensavamo di averla in mano dopo il gol, poi abbiamo subìto. Qui non è facile vincere, va dato grande merito alla Fiorentina, che è una buona squadra sapevamo che avrebbero giocato di rabbia, vi assicuro che non è facile vincere qui.
Questa squadra sembra sempre avere un colpo in più rispetto agli avversari.
Devo dire che abbiamo cominciato il secondo tempo con un'altra idea, dopo il secondo gol ci siamo un po' abbassati. Abbiamo abbassato l'attenzione e questo ha permesso loro di segnare su nostre ingenuità. Le squadre più attente portano a casa determinate gare. Avevo paura di questa trasferta, venivamo da una grande vittoria con il Chelsea temevo una squadra appagata e ho avuto risposte importanti, nonostante siamo andati un po' ad intermittenza.
La partita di Gerson, ha creduto in lui ed è stato ripagato.
Lo seguivo da Sassuolo, giocava esterno alto. Mi è stato presentato come centrocampista, effettivamente è un ruolo che può fare ma ha qualità di potersi adattare benissimo come esterno alto a destra. Ha interpretato questo ruolo andando in taglio, andando a cercare delle giocate che gli sono riuscite. Su tutti devo fare i complimenti a Dzeko. Ha fatto una rincorsa al 90' per prendere un contropiede della Fiorentina, questo è l'atteggiamento che fa la differenza per ottenere qualcosa di importante: è determinante per la squadra.
Gol subiti sulle uniche disattenzioni.
Sulla mancata chiusura di Gerson sono relativamente d'accordo, ma doveva assorbirla più un centrocampista, lui era un di più. Se ci fosse arrivato avrebbe fatto una grandissima cosa. Sul secondo gol sono d'accordissimo, è un errore in uscita, ci sta di poter sbagliare, anche noi abbiamo fatto gol su una riconquista. Chi sbaglia meno porta a casa risultati, qualcosina si vuole osare.
Tutti si sacrificano. A che punto è il processo di costruzione della sua Roma?
La squadra deve essere consapevole di dover affrontare i match andando sempre a prendere gli avversari. Nonostante spesso concediamo tanto campo, siamo bravissimi a riprenderlo. Il lavoro che è alla base è stato fatto sulla testa dei calciatori, che stanno sposando in pieno questa mia teoria.
Scelte sempre giuste ed è arrivato il record di 12 vittorie consecutive in trasferta: aveva ragione a chiedere pazienza?
Non devo chiedere pazienza a nessuno. Io penso al lavoro sul campo, a volte si è scettici senza avere basi. Condivido questo record con Spalletti, mi auguro di ottenerne uno mio.
Derby da scudetto?
Sarà un grande derby. Non sarà una partita come le altre, avendola vissuta da calciatore. prescinde da campionato e obiettivi, cercheremo di portare a casa 3 punti importanti per la classifica. Ma vi assicuro che è una partita che prescinde da quel contesto.
DI FRANCESCO A SKY SPORT - ASCOLTA L'AUDIO
Giornata da record per la Roma. E' una squadra super motivata?
Quello che ha detto Kostas che tutti si sentono coinvolti è la cosa più bella perché abbiamo bisogno di tutti e che tutti abbiano fiducia e consapevolezza su quello che stiamo facendo. Oggi sono contento dell'atteggiamento di tutti, in primis di Dzeko che si è mosso benissimo e rincorreva gli avversari fino alla fine
Il movimento di Dzeko determinante sul primo gol
Si è determinante perché deve liberare il taglio dell'esterno. Se fosse rimasto fermo El Shaarawy non avrebbe avuto spazio per fare giocata
Gerson è una scommessa vinta?
Non mi accontento e lui nemmeno si deve accontentare perché ha grandi qualità, può fare con ottimi risultati anche questo ruolo, lo seguivo molto quando allenavo il Sassuolo.
Tra le novità positive ci sono i centrocampisti che hanno giocato oggi…
E’ fondamentale il lavoro dei centrocampisti, per andare ad aggredire, ma è importante anche quello che fanno gli esterni e il primo attaccante, indirizzano una pressione e questo fa la differenza. Il lavoro di squadra è fondamentale, nel primo tempo lo abbiamo fatto a intermittenza e si è visto, nel secondo abbiamo fatto quello che abbiamo fatto nelle ultime settimane.
Che cosa è cambiato in questa Roma rispetto alle gare perse con Inter e Napoli?
La prima l'abbiamo persa immeritatamente con l'Inter, con il Napoli invece nel secondo tempo l'abbiamo interpretata meglio rispetto al primo e io è la prima cosa che ho fatto vedere ai ragazzi la differenza di come hanno giocato quel primo tempo e quel secondo tempo
Oggi sei stato definito il 'Perfettino' su qualche giornale
E' un po' il segno zodiacale, essendo della vergine (ride, ndr)
Tatticamente la prova di Gerson si avvicina a quello che vedremo fare a Schick?
Difficilmente, perché Schick ha caratteristiche differenti, lavora più di attaccante. Schick potrebbe giocare li ma non ve lo posso dire (ride, ndr), magari in maniera differente, anche in base alle partite. Avere un concetto di base però è fondamentale.
DI FRANCESCO A RAI SPORT - ASCOLTA L'AUDIO
C’è di tutto per essere soddisfatti
Il record di vittorie in trasferta lo condivido con Spalletti, spero di averne uno mio continuando con questa determinazione. Nel primo tempo abbiamo concesso qualcosa sulle nostre disattenzione secondo tempo abbiamo fatto la partita che volevo dall’inizio.
I segreti del suo turnover?
Centrocampisti ed esterni sono quelli che spendono di più. Per me bisogna dare possibilità a tutti, anche chi non gioca per essere pronto deve allenarsi al meglio
In estate c’era scetticismo su di lei, ora c’è soddisfazione vedendo i frutti del suo lavoro?
Sono contento ma non mi accontento. Lo scetticismo non mi riguarda, vado per la mia strada. Poi per essere scettici bisogna avere delle basi. Dicevo solo che ci voleva tempo per far capire alla squadra determinati meccanismi.
Dzeko?
E’ un po’ un periodo così, ma ha lavorato tanto per la squadra. Ha avuto un grande atteggiamento, sempre presente negli azioni importanti e al 90’ ha sventato un contropiede. Mentalità da grande calciatore.
Due gol subiti in trasferta, unico neo di stasera la fase difensiva. Cosa non è andato?
Devo fare prima di tutto i complimenti alla Fiorentina, sono stati aggressivi, abbiamo sbagliato qualche passaggio che ha permesso loro di farci male. Siamo andati ad intermittenza ma siamo cresciuti nella ripresa, tutte cose che ci possono stare.
Il primo derby da allenatore, arriva al momento giusto?
Non voglio essere scaramantico, ma ogni partita dopo la sosta l’abbiamo persa. E poi il derby non è una partita come le altre, visto che l’ho vissuta da calciatore. E’ una partita che prescinde dal contesto del campionato.
DI FRANCESCO A ROMA TV - ASCOLTA L'AUDIO
Gerson?
Sono contento per lui, l’ha guadagnato sul campo lavorando con costanza.
La Roma sa vincere in tutti i modi…
Si, magari avrei preferito concedere meno. La Fiorentina ha giocato a viso aperto aggredendoci, noi nel palleggio abbiamo sbagliato troppo. Nella ripresa è stato tutto diverso nell’approccio mentale, eravamo più compatti. Quello fatto nel primo tempo è stato svolto in maniera più intensa.
Si vede la sua idea di calcio…
Paradossalmente negli ultimi 20 minuti siamo arrivati sotto con i terzini, questa è la mentalità. A me non piace una squadra che gestisce nella propria area di rigore, i gol infatti li abbiamo presi quando eravamo bassi e poco aggressivi.
C’era preoccupazione dopo il Chelsea? I nazionali che partono?
Il fatto che partano dobbiamo essere felici, significa che stanno facendo bene. A noi qualcosa ci toglie, avrò meno tempo per lavorare sulla prossima gara. Lo dico adesso per scaramanzia, ogni volta che siamo ripartiti dalla sosta abbiamo perso ma adesso non possiamo permettercelo, è un derby ed è una partita diversa, dovremmo prepararla meglio. Dopo il Chelsea temevo dei cali di tensione, oggi ci sono stati in alcuni momenti specie nel primo tempo sopratutto nel palleggio. Aiutavamo le loro aggressioni, però siamo stati bravi ugualmente a rubare palloni con un giocatore come Dzeko che oggi si è messo a disposizione per la squadra, ha fatto movimenti importanti per far segnare gli esterni. Ha fatto al 90esimo una corsa fino alla nostra area di rigore, questa è la mentalità che voglio avere.
Per l’allenatore è meglio vincere 1-0 o così?
Sono teoria che lasciano il tempo che trovano. Vedere la partita che viene a Firenze mi dà motivo di soddisfazione. Sui gol c’è qualcosa da dire e da valutare, però va bene oggi avere vinto 4-2, qualcosa mi aspettavo che avremmo potuto concedere, loro hanno giocatori avanti interessanti.
Tutti giocano e sono felici…
Questa squadra ha assimilato al meglio alcuni concetti, i giocatori sanno che ognuno di loro può essere protagonista e si allenano anche a fine partita. Oggi ugualmente, a fine gara chi non ha giocato si è allenato. Questa è la voglia di dimostrare che si è pronti, loro hanno capito che la differenza la fa questo.
Indispensabile che Kolarov vada?
Se fosse per me no, mi auguro di vederlo presto a Trigoria.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Pioli era molto arrabbiato per l’approccio nel secondo tempo. Voi l’avete vinta non dando più campo alla Fiorentina?
Nel primo tempo abbiamo lavorato bene a intermittenza, partiti molto bene, aggressivi e alti. Quando abbiamo preso gol ci siamo abbassati un po’ troppo, abbiamo rifatto gol e di nuovo ci siamo abbassati troppo. E’ cambiato l’atteggiamento ed è quello che ho detto ai miei calciatori, abbiamo lavorato meno bene come blocco di squadra nelle due fasi. Nel secondo tempo quando abbiamo fatto il 3-2, ma anche all’inizio, si vedeva che avevamo preso un po’ di campo stando molto alti con qualche rischio ma i ragazzi l’hanno interpretata al meglio, sicuramente nel secondo tempo. Volevo fare i complimenti alla Fiorentina perché ha avuto un atteggiamento che tante squadre non hanno, hanno voluto fare la partita e questa è una cosa che a me piace.
I risultati delle altre le fanno fare qualche pensiero diverso o si va avanti sulla stessa strada?
Quando vedo i miei giocatori con tutti i miei dirigenti vedere le altre partite delle squadre che stanno lì davanti a noi dico sempre che dobbiamo pensare a noi stessi. Per me non cambia niente, a me interessa il percorso di crescita di questa squadra perché fino a poco tempo fa non si parlava nemmeno della Roma ma non mi interessa ugualmente. Noi dobbiamo continuare a lavorare sodo, testa giù, avere gli atteggiamenti giusti. In primis Dzeko, non segna da 5 partite ma al 90esimo fa una corsa per andare a recuperare un compagno a centrocampo in difficoltà ed è partito in contropiede. E’ questa la squadra che voglio io, che sa giocare insieme in tutte le fasi della gara senza mai accontentarsi.
Le sostituzioni sono un’arma in più?
Quando si vince sì, quando si perde si cambia il mister. Al di là delle battute, è un qualcosa in cui qualcuno crede, io ci credo e i ragazzi cci credono. La cosa che mi piace di più è che chi non gioca anche a fine partita si allena, perché sa che la partita dopo può giocare. Con questa mentalità tieni tutti i giocatori allenati e anche mentalmente predisposti a entrare in campo e diventare protagonisti. Oggi Gerson è diventato protagonista non per caso, ha acquisito la mia fiducia non per simpatia, ma si è allenato e quando è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto.
Gerson può considerarla come una sua scommessa vinta?
Per me le motivazioni ce le devono avere tutti, anche quelli che hanno fatto 15 gol l’anno dopo. Vedere Radja Nainggolan che non fa gol ma va a recuperare tutti i palloni più importanti in pressione sugli avversari non è da motivare. Stanno ragionando di squadra e credo che sia la cosa più importante. Io non devo rivalorizzare qualcuno, il merito grande è sempre loro quando si mettono a disposizione dell’allenatore. Quello che posso dire ed è il lavoro più importante è quello di aver fatto entrare la mia idea di calcio nella loro testa e vi assicuro che è la cosa più difficile.