Interviste Partita 20/03/2016 01:17
Roma-Inter, SABATINI: "Ho chiesto la rescissione del contratto, totale sintonia con Pallotta. Spalletti sta facendo una rivoluzione culturale" (AUDIO)
ROMA-INTER: LE INTERVISTE
Queste le dichiarazioni di Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, rilasciate alla stampa a pochi minuti dal fischio d'inizio e al termine della sfida con l'Inter.
POSTPARTITA
SABATINI A ROMA TV - ASCOLTA L'AUDIO
Una partita simile come quella dell'andata…
Mi è sembrata una grande partita da parte di tutte e due le squadre. La Roma ha avuto una reazione potente, virile, convinta. Era difficile recuperare, l'Inter è una squadra solida. Accolgo con molta soddisfazione questo risultato. Sono molto contento.
Come sta cambiando questa squadra?
Spalletti sta facendo una vera rivoluzione culturale. Presta attenzione al suo linguaggio e al linguaggio che dovrebbe essere comune a tutti. Cerca di forgiare un'idea nuova, forte. Non fatta di parole ma da comportamenti. Veramente, questo allenatore sta andando oltre il suo mandato. Il messaggio che sta cercando di far passare è inteso a tutta la comunità sportiva. Sono stupito dalla qualità con cui sta conducendo questa battaglia. Lo fa anche in campo ma il campo si racconta da solo. SI vede la mano di un comandante.
Le parole sul suo futuro?
Ho voluto precisare alcune cose che ho sentito in questi giorni come fattori di transizione e buonuscite. C'è sintonia tra me e Pallotta. Sintonia anche nelle cose che non vanno celebrate. Questo è il mio quinto anno di Roma e ho chiesto al presidente di anticipare la scadenza del contratto e per adesso sembra aver accettato. Non voglio che questo diventi argomento. L'argomento è la squadra. Se dessi possibilità di indugiare su quest'argomento lo capirei ma questo è un non argomento. E' una cosa che avverrà nei prossimi mesi. Il mio futuro è roseo perché domani sono a Trigoria e ho una squadra forte. Dobbiamo centrare l'obiettivo che ci siamo preposti.
Cosa deve fare Spalletti per rivoluzionare l'ambiente?
La cosa da rimuovere è quella che dice che non si può fare calcio a Roma e a Trigoria e lo può fare solo l'allenatore e il suo staff. Solo così la Roma può diventare competitiva.
Il mercato di gennaio?
Non dò un voto. Rispetto a El Shaarawy mi sono confrontato con Spalletti e abbiamo deciso di puntare sul giocatore di due anni fa. Non ci sono voti da dare, i giocatori hanno avuto la fortuna di essere entrati in un ambiente ottimo per lavorare.
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PREPARTITA
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Troppo esagerato parlare di finale?
C’è la Fiorentina in lizza per lo stesso obiettivo, non è bene estremizzare questo concetto, ma va bene per enfatizzare una partita di questa importanza. Mancano ancora 9 partite, ce n’è del tempo e di strada da fare.
Sul caso Totti, per la società c’è una scadenza per definire la questione?
Ci sarà presto un chiarimento, ma ha ragione il mister quando dice che questa questione si gioca su un altro piano, non può essere liquidata da chiunque abbia un’opinione. La questione sarà affrontata presto in maniera definitiva
Il suo futuro?
E’ roseo (ride, ndr). Non ci sono misteri al riguardo, ho chiesto a Pallotta la rescissione del contratto il prossimo 30 giugno e lui si è mostrato disponibile. Ma è una questione marginale rispetto a quello che sta facendo la squadra.
Spalletti, come ha cambiato la Roma?
Spalletti sta facendo una cosa straordinaria: forgiando un’idea, fatta di comportamenti e non di parole. Vuole ribaltare un luogo comune di questa città, convincendo calciatori e non solo all’impegno quotidiano, senza alibi e storie, per poter essere competitivo come la Juventus, una squadra che si raccoglie attorno ad un’idea e tutti la interpretano allo stesso modo. Questo è il suo lavoro principale, oltre a quello sul campo che è riscontrabile da tutti
Scusi se ritorno sull’argomento, il suo futuro sarà in Inghilterra?
Da qui al 30 giugno c’è tanto lavoro da fare, per il presente e per il futuro e sono concentrato su questo, così tutti quelli che mi lavorano intorno. E poi parlo molto male l’inglese... Non voglio che si creino dibattiti, la mia figura ora è marginale. Quelle centrali sono l’allenatore e la squadra, che stanno perseguendo un risultato necessario per questa azienda. Questa cosa non incide e sono impegnato come prima a lavorare per la Roma, su questo non c'è ombra di dubbio.