Interviste AS Roma 02/12/2025 14:06

TSIMIKAS: "Venire a Roma la scelta migliore, i tifosi sono pazzi. Gasperini più diretto di Slot. Ritorno al Liverpool? Non si sa mai..."

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THE ATHLETIC - Kostas Tsimikas, terzino sinistro della Roma, ha rilasciato un'intervista al tabloid e ha fatto un bilancio della sua avventura in giallorosso alla corte di Gian Piero Gasperini. Ecco le sue dichiarazioni.

Liverpool?
"Mi manca la città. Ho vissuto lì per cinque anni e amo tutto di Liverpool. Ha un posto speciale nel mio cuore. La gente è molto gentile, tra le più gentili che abbia mai incontrato nel mondo del calcio. Cercano sempre di sostenere la squadra, nel bene e nel male, fanno sempre del loro meglio per aiutarti. Voglio il meglio per questo club, perché fin dal primo giorno mi sono impegnato e ho dato tutto. Ero il 'greco di Liverpool 'Greek Scouser' e lo sarò per tutta la vita".

Speri di tornare al Liverpool?
"Non si può mai sapere. La cosa più importante per me è stare bene, allenarmi duramente e giocare più partite. Il prossimo anno sarà diverso per me. Voglio avere successo, voglio vincere. Solo Dio sa cosa succederà il prossimo anno".

La scomparsa di Diogo Jota?
"Molto difficile. Quando penso a Diogo provo sempre dolore. Era un ragazzo speciale, una persona davvero buona. Abbiamo trascorso molto tempo insieme. Penso che sia lo stesso per tutti quelli che hanno giocato con lui: ci manca molto. Ma per me era una persona molto importante perché siamo arrivati insieme al Liverpool e abbiamo condiviso molte cose. Quando uscivamo la sera o facevamo trasferte con la squadra, lui era sempre lui mio fianco. Ci divertivamo insieme. Quando le cose si fanno difficili, cerco di pensare solo a quelle positive. Dobbiamo vivere la vita, perché è il dono più importante che Dio ci ha fatto. E anche se in questa situazione è doloroso, non bisogna mai smettere di pensare a lui, perché è sempre lì per noi e nei nostri cuori".

In cosa si somigliano la Roma e il Liverpool?
"Entrambe sono le squadre più forti della città, perché hanno l'Everton e la Lazio. Ma anche lo spirito è simile ed è stata questa la cosa più importante che mi ha spinto ad andare lì. Entrambe le squadre lottano per il titolo. I tifosi sono pazzi e tutti vogliono vincere. Tutti vivono e respirano per questo club, tutti vogliono che la squadra abbia successo. Essere alla Roma in questo momento era la cosa migliore per me e per la mia carriera".

Le differenze tra Gasperini e Slot?
"Penso che Gasperini sia più diretto. Slot curava maggiormente i dettagli del piano di gioco, mentre Gasperini punta molto di più sulla tenuta fisica. Devo abituarmi allo stile di gioco ed è un po' più difficile per me, ma devo cercare di dare il massimo ogni volta che l'allenatore mi dà l'opportunità di giocare. La squadra viene prima di tutto e voglio essere parte integrante di essa, sperando di festeggiare alla fine della stagione con un trofeo".

Cosa conta nel calcio?
"Il talento non è l'unica cosa che conta. Le cose più importanti sono queste: lavorare sodo, non mollare mai ed essere in grado di accettare tutta questa tristezza. Il calcio è un gioco che comporta molta tristezza e successi limitati. Ma è proprio questo successo limitato che ti dà la spinta in più per andare avanti e raggiungere tutti i tuoi obiettivi".

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