Interviste AS Roma 05/08/2025 17:16

PISILLI: "Il rinnovo non influenza le mie prestazioni, darò sempre il 100%. Gasperini bravissimo, ringrazio Ranieri" (VIDEO)

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TELE RADIO STEREO - Torna a parlare Niccolò Pisilli e lo fa direttamente dal ritiro in Inghilterra al St. George's Park, dove la Roma sta svolgendo la seconda parte della preparazione estiva. Il centrocampista ha rilasciato un'intervista all'emittente radiofonica e ha parlato della sua avventura in giallorosso a 360 gradi. Ecco le sue dichiarazioni.

Ciao Niccolò, buongiorno. Allora, innanzitutto come stai? Come stai vivendo questo ritiro?
"Bene, grazie. Stiamo bene, ci stiamo allenando e ci stiamo preparando per la stagione. Stiamo preparando tutte le cose".

Gasp ti sta provando sia da mediano che da trequartista. Quale ruolo prediligi?
"Non ho un ruolo che prediligo. Sono due ruoli di centrocampo, uno è un po' più avanzato, uno è un po' più dietro, però io cerco sempre di fare quello che mi chiede il mister. Mi posso adattare tranquillamente a tutti e due i ruoli".

C'è un aspetto del tuo gioco che vorresti migliorare in questa stagione?
"Come dico sempre, sono un giovane che ha fatto solo un anno tra i grandi, quindi sicuramente ho tante cose da migliorare. Forse se ne devo dire uno è mantenere magari la lucidità delle scelte con la palla o diciamo maturare come giocatore, però penso faccia parte del processo della carriera di un giocatore, dato che io sto ancora al primo anno tra i grandi".

E c'è qualche compagno di squadra che ti sta aiutando magari a perfezionare quelle che sono le tue tecniche?
"Sì, tutti i compagni sono molto disponibili e ci aiutiamo l'un l'altro. Devo dire sin dal primo giorno che sono entrato in questo gruppo tutti mi hanno dato consigli, mi hanno aiutato e ogni volta che qualcuno può mi aiuta".

C'è un centrocampista magari italiano, straniero, al quale ti ispiri più degli altri?
"No, come ho sempre detto, non ho un giocatore particolarmente a cui mi ispiro. Mi piace vedere il calcio, vedere tante partite e vedere più giocatori possibili. Ogni calciatore è molto bravo in una cosa, magari c'è chi è più bravo con la palla, chi è più bravo senza palla, quindi da tutti cerchi di imparare le loro cose migliori".

Tu hai un fratello maggiore, Mattia, giusto? Che ti fa la Roma come te. Però dentro casa c'è qualcuno che ti fa un'altra squadra, una strisciata, ed è tuo padre Francesco. Hai mai provato a farlo diventare romanista?
"Ma ormai si è quasi convertito perché quando c'è Roma-Juve tifa per la Roma e di questo sono molto contento. Non ho mai capito perché tifa Juventus e non Roma, quindi diciamo che si è quasi ufficialmente convertito. Poi, certo, se gioca la Juve contro un'altra squadra tifa la Juve. Ma se c'è Roma-Juve adesso tifa la Roma".

Tuo fratello Mattia invece gioca in Polisportiva a Casal Palocco e quando vai a vederlo le persone che sono lì come reagiscono quando ci sei tu? Ti vedono come il fratello di Mattia o ti vedono come Niccolò Pisilli?
"No, mi vedono come Niccolò e basta, come un ragazzo normalissimo di Palocco, perché sono cresciuto lì. E' un ambiente per me molto familiare, ho tutti gli amici lì, la famiglia lì e quindi non mi sento osservato o non penso che possa essere visto in modo diverso. Sono un ragazzo come tanti altri che vivono a Palocco e di questo sono molto contento".

Tu hai sempre detto di essere una persona solare, ma allo stesso tempo sei molto riservato. Come gestisci la pressione sotto i riflettori, soprattutto dopo momenti come il tuo esordio con la nazionale o il gol contro il Venezia?
"In modo molto naturale. Cerco di rimanere il Niccolò che sono sempre stato e cerco di non farmi condizionare da queste cose, perché alla fine non sono queste cose che ti definiscono come persona, ma è tanto altro. Sono molto contento se riesco a raggiungere un traguardo importante o un obiettivo importante, però non cambia quello che è Niccolò fuori dal campo".

Come ti stai trovando in questo momento con Gasperini? Ti stai adattando al suo stile di gioco o stai faticando?
"No, mi sto trovando bene. Il mister è bravissimo, non devo di certo dirlo io. Ora è tutto un po' nuovo, quindi la squadra deve essere brava a captare il prima possibile le informazioni e i principi che lui ci vuole trasmettere. Ci stiamo trovando bene, giorno dopo giorno miglioriamo sempre di più".

C'è qualcuno dei nuovi arrivati con il quale stai legando di più? Non dire Ghilardi perché se dici lui la risposta è facile...
"Ora è arrivato Ghilardi (ride, ndr) e lo conosco dalla Nazionale, però devo dire che siamo un gruppo molto unito. Stiamo tutti insieme, poi è ovvio che magari si creano un po' dei gruppetti, ma siamo molto uniti. Penso che pure i nuovi non facciano fatica a integrarsi".

Qualcuno dice che il prolungamento del contratto ti ha portato ad abbassare le tue qualità: cosa rispondi a queste persone?
"Non è così. Le prestazioni in campo non dipendono dal contratto. Qualsiasi giocatore può subire un calo durante una stagione, è impensabile andare allo stesso modo durante un'annata. Ci sono periodi positivi e negativi, ma io darò sempre il 100% per questa maglia. Ci sono delle partite che andranno meglio e altre peggio, ma quello che non mancherà mai da parte mia è l’impegno e il sudore per questa maglia".

Qual è l'obiettivo che secondo te la Roma può raggiungere quest'anno?
"Secondo me dobbiamo guardare partita dopo partita senza prefissarsi troppi obiettivi. Poi certo l'obiettivo magari può essere quello di tornare in Champions League, però abbiamo visto l'anno scorso come alla fine in una stagione ci sono vari momenti e varie fasi. A inizio anno sembravamo spacciati, mentre poi abbiamo chiuso a -1 dalla Champions. Quindi adesso, secondo me, non è importante mettersi un obiettivo fisso, ma cercare di raccogliere il più possibile ogni giorno".

C'è un consiglio particolare che ti ha dato Claudio Ranieri prima di lasciare la Roma sotto il ruolo d'allenatore?
"Il mister ci ha dato tantissimi consigli, ci ha dato una grandissima mano l'anno scorso e a me in particolare. L'ho sempre detto, lo ringrazierò per sempre per tutte le volte che si è fermato a darmi consigli per migliorarmi come giocatore e come uomo. Mi porterò per sempre tutti i suoi insegnamenti sia dentro che fuori dal campo".

Se tu potessi scambiare ruolo con un tuo compagno di squadra per una partita, chi sceglieresti e perché?
"A me piace il ruolo che faccio io, quindi ti dico un centrocampista che può stare vicino a me che è Manu (Koné, ndr)".

E' il centrocampista con il quale ti trovi meglio in campo?
"Mi trovo bene con tutti. Tutti hanno delle qualità diverse e penso che il mister abbia diverse opzioni e questa è una cosa buona. Non ce n'è uno con cui mi trovo meglio, ma penso che il segreto sia proprio questo, riuscire a giocare con tutti nella squadra".

Il derby per te sicuramente da romano e romanista deve essere qualcosa di molto importante. Come ti prepari ad una partita del genere?
"Ne ho fatti due, non è che ne ho fatti chissà quanti. In realtà penso che il segreto sia viverlo come una partita normale, ma che alla fine ovviamente essendo romano e romanista un pochino senti di più. Devi essere pure bravo a non farti trasportare troppo da quelle emozioni perché sennò rischi che in campo ci vai un po' troppo emozionato, un po' con troppa foga e magari è cattiva consigliera".

Allora questa cosa di essere romano e romanista ti ha mai messo sotto pressione? Ti lascia un'eredità particolare?
"No, questo no. Penso solo che sia una cosa bella perché quando scendo in campo gioco per la squadra per la quale ho sempre voluto giocare. Ma non sento alcun peso o eredità, perché sono discorsi totalmente fuori da me in questo momento".

Hai dedicato un gol a Edoardo Bove, definendolo una persona speciale. Quanto è importante per te avere un legame particolare con i tuoi compagni di squadra?
"È importante perché il gruppo nel calcio conta veramente tanto. Se stai bene fuori poi è molto più facile che riesci a rendere dentro al campo e penso che i segreti delle grandi squadre siano questi. A noi l'anno scorso ha aiutato a risollevarci da un periodo molto brutto".

Quindi possiamo dire che la forza del lupo è il branco?
"Sì, possiamo dire che la forza del lupo è il branco".