Contro il Viktoria Plzen avevi dedicato una tripletta a Calafiori...
C'è un motivo per cui si dice che il calcio sia la cosa più importante tra quelle meno importanti. Penso che casi come quelli capitato a Riccardo Calafiori, reduce da un brutto infortunio al due anni e mezzo fa, non debbano verificarsi. Contro il Viktoria Plzen ho segnato una tripletta e ho scelto di dedicarla a lui per tutto quello che ha sofferto. Era molto giovane e lo è ancora oggi, ma ha dimostrato che con il duro lavoro nulla è impossibile. Con il suo assist contro l'Ajax ha contributo a portare la Roma in semifinale di Europa League. È una bella storia e sono felice per lui, è un bravo ragazzo ed educato, non è facile trovarne molti al giorno d'oggi.

Il gol contro l'Ajax?
È stato molto importante anche perché questa non è stata una delle mie migliori stagioni dal punto di vista delle prestazioni. Dopo tutto quello che è successo, quel gol è stata come una liberazione, mi sono tolto un gran peso di dosso. Giocare un'altra semifinale europea tre anni dopo quella contro il Liverpool in significa molto per me e per il club. Quel gol è stato importante ed è sicuramente tra i miei preferiti.

Il ritorno a Manchester?
Sono contento di tornare in città, da quando ho lasciato il Manchester City sei anni non ci sono più tornato. Per me sarà sicuramente una partita speciale, fino a pochi anni fa era un derby, ora torno ad affrontare il Manchester United ma con la maglia della Roma. Le gare europee, soprattutto con avversari di questo calibro, sono speciali. Credo che sarà una gara speciale per tutti noi e spero che alla fine possa esserci un risultato positivo per noi.

L'importanza dell'Europa League?
Abbiamo raggiunto un traguardo importante, non capita tutti i giorni di giocare partite di questo genere. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri mezzi, sappiamo che sono una squadra forte. Il Manchester United è il favorito della semifinale, ma se abbiamo raggiunto questo traguardo, dobbiamo crederci. Sappiamo di avere delle qualità e prima di tutto, come gruppo, dobbiamo comportarci da squadra. Se lo faremo, nulla sarà impossibile.

I gol?
Io esulto sempre come fosse il mio primo gol, la sensazione è quella. Alcuni dicono che ci siano gol più importanti, in realtà lo sono tutti perché è il mio lavoro. L'amore per il gol mi scorre nelle gambe, se la palla attraversa la linea sono contento, per me il gol più importante è sempre il prossimo. Adesso ho 35 anni ma voglio segnare altri gol. Quando non segno mi arrabbio con me stesso, ma vedo la cosa diversa rispetto ad anni fa. A me interessa che il pallone superi la linea di porta, poi certo un grande gol resta un grande gol. Tutti hanno lo stesso valore, sia che segni fa 25 metri o da un metro, il gol è stato fatto da in ogni modo.