Interviste AS Roma 03/08/2020 22:03
Ibanez: "Sognavo di arrivare in un grande club, ma non pensavo così presto. Il prossimo passo è arrivare alla nazionale maggiore" (VIDEO)
ONE9 CONTENT - Roger Ibanez, difensore della Roma arrivato nella Capitale durante lo scorso mercato di gennaio, ha rilasciato un'intervista al portale One9 Content, in cui ha parlato della propria infanzia e del grande calcio che sta giocando con la maglia giallorossa. Queste le sue parole.
"Sin da bambino mio padre usciva sempre per giocare a calcio ed io stavo sempre dietro, andavo con lui. Poi quando avevo 12 anni ho iniziato a seguirlo in ogni partita con la sua squadra che faceva e quando c’era il fischio finale io e gli altri figli dei giocatori correvamo in campo per cominciare a giocare. Mio padre mi aiutato molo a crescere umanamente. Io sono uscito presto di casa, prima dei 17 anni, e quando l’ho fatto sembravo già pronto a tutto grazie a quello che lui mi aveva insegnato. Avevo il sogno di arrivare in un club grande, ma non pensavo così presto.
Il prossimo passo è arrivare alla nazionale maggiore. Ora penso solo a lavorare e ad impegnarmi di più. Appena sono arrivato a Roma è iniziata la quarantena, è stata un po’ dura, ma con l’aiuto di mio padre e della mia fidanzata la situazione è stata tranquilla. Mi allenavo in casa, seguivo i consigli dello staff del mister e pian piano è arrivata la possibilità di giocare. Ora è il momento di sfruttare tutto l’impegno che c’è stato per arrivare fin qui, questa sequenza di partite giocate è stato come un premio. In questo periodo ho saputo anche di diventare padre. Stavo vedendo un film quando ho sentito la mia ragazza piangere di gioia in bagno, con in mano il test. Dico a mia figlia che non vedo l’ora di prenderla in braccio, era la cosa che più avevo bisogno".
Oltre al difensore giallorosso però è stata raccolta anche la testimonianza del padre, che ha parlato dei sogni e delle ambizioni che nutre nel figlio, che vorrebbe vedere il prima possibile in nazionale maggiore. Queste le sue parole: "Lui è nato con il pallone, ce lo aveva nel sangue. Lui viveva di calcio, giorno e notte, dormiva con il pallone in mano, estroverso, sempre allegro. Non immaginavo che riuscisse a raggiungere questi livelli, ma è un’allegria oggi vederlo così. Una grandissima soddisfazione. Il mio sogno più grande è vederlo in una nazionale principale. Già è arrivato all’Under 20, prima all’Under 23, piano piano…".