Interviste AS Roma 17/04/2020 20:59

VILLAR: "Non mi sarei mai aspettato di arrivare alla Roma. Dzeko è il giocatore che mi ha impressionato di più"

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Ospite di una conferenza via web organizzata dalla Federación de Fútbol de la Comunidad Valenciana (FFCV), Gonzalo Villar ha raccontato le sensazioni nel suo passaggio dall'Elche alla Roma che lo ha visto protagonista nello scorso gennaio.

Com'è la situazione a Roma?
Qui in Italia è stato bestiale perché come sapete nel Nord Italia molte persone sono iniziate a morire. È pazzesco e poi hanno dovuto ‘chiudere’ il paese Non è stata intrapresa alcuna azione fino a quando non era troppo tardi e la gente era fuori a correre. Per come era la situazione avrebbero dovuto chiudere tutto un po’ prima. Rimanendo a casa è un po’ difficile allenarci, ma facciamo il massimo che possiamo.

La Serie A ha comunicato qualcosa sulla possibile ripresa, si è parlato di maggio?
Finora non abbiamo avuto informazioni in merito, ma già nella giornata di oggi (ieri, ndr) è uscita la notizia che forse stanno pensando alla ripresa del campionato per il 31 maggio, ma fino a quando non è la stessa Lega a renderlo ufficiale possiamo solo aspettare. Anche perché si sa poco di quando sarà possibile rientrare, quindi dobbiamo aspettare ancora un po’.

Dovresti provare a dirci qualcosa in italiano…
Non ho avuto ancora tempo. Stavo andando bene perché ogni giorno, prima dell’allenamento, mi intrattenevo 20-25 minuti con l’interprete che mi insegnava le cose base. Ma adesso sono chiuso qui in casa da quasi un mese e perciò non posso dirti quasi nulla.

Hai visto tutta la serie de 'La Casa di Carta'?

In quale personaggio de 'La Casa di Carta' ti identifichi? Quale personaggio Ti piace di più? Non vale Tokyo perché ci piace a tutti…
Il professore è un personaggio attraente, ma mi piace molto Denver, anche perché è di Murcia come me e ho amici in comune con lui. Del personaggio mi piace il suo modo di ridere e il modo come parla. Mi piace molto vederlo.

Ieri sono stati due anni da quando la squadra valenciana Under-18 si è laureata campione di Spagna. L’allenatore era José Gimeno. Che ricordi hai?
Mi ha scritto poco fa su what app mentre eravamo qui ma non gli ho potuto rispondere. Ho un buon ricordo di lui perché oltre a essere un allenatore è un grande amico e da quel momento non abbiamo perso i contatti. Gli mando un grosso abbraccio.

Coma hai vissuto questo salto dalla seconda divisione spagnola alla Serie A?
È stato un grande salto. Forse all'inizio della stagione non me lo sarei aspettato perché era realmente un po’ complicato ma poi le cose sono andate come avrei voluto. Il salto è stato abbastanza grande ma sono riuscito ad adattarmi grazie soprattutto allo spogliatoio che onestamente non mi aspettavo così umile, nonostante sia pieno di stelle del calcio e giocatori molto bravi. A me e a Carles (Perz, ndr) ci hanno accolti quasi come fratellini. Questo ci ha reso più facile adattarci a un campionato molto aggressivo come quello italiano.

Quale giocatore della Roma ti ha sorpreso di più?
Forse non è quello che mi ha sorpreso di più ma ti direi perché sapevo che era semplicemente un attaccante spettacolare , ma se lo vedi allenarsi e giocare rimani abbastanza impressionato più che sorpreso.

Qual è lo stadio che ti ha impressionato di più?
Da quando sono qui in Italia lo stadio che mi ha colpito di più è quello dell’Atalanta, dove c’è una tifoseria un po’ simile a quello del Borussia Dortmund. Ovviamente in una scala minore perché la tifoseria del Borussia Dortmund è un qualcosa di disumano, sembra che non finisce mai, ma l’ambiente è un po’ quello, con le tribune verticali e molto vicino al campo, con i tifosi che fanno molto rumore. È dunque lo stadio che finora mi ha impressionato di più.

Ti manca giocare nell'Elche?
Ovviamente mi manca molto, già lo avevo detto quando sono andato al Valencia e sono stato felice quando sono tornato all’Elche perché è un club che considero una famiglia, con gente molto buona e lo spogliatoio è sempre stato sano. Adesso che ho fatto un passo in avanti porterò con me il ricordo di Elche.

Qual è il tuo idolo?
Il giocatore a cui mi sono sempre ispirato, da quando ero bambino, è Iniesta.

Qual è il giocatore preferito attuale?
Toni Kroos anche se direi Frank de Jong, un giocatore che mi piace molto e a cui mi ispiro di più: cerco di riprodurre alcune delle sue giocate.

Qual è il punto più alto della tua carriera finora?
Finora il mio trasferimento alla Roma, incluso il debutto come titolare. Penso che questo sia un po’ il punto più importante della mia carriera finora, dove veramente ho fatto il salto a giocatore di prima divisione.

Che sensazioni hai provato al debutto con la maglia della Roma?
Il mio debutto è stato un po’ amaro perché la squadra stava perdendo e abbiamo poi alla fine perso quella partita ma per me è stato come mettere un sigillo e poter dire che avevo veramente realizzato il sogno di giocare in Serie A. Quindi alla fine è stato un bel momento.

Sarebbe un fallimento non entrare in ?
Chiaramente è un nostro obiettivo, ma forse non lo definirei come un fallimento. Alla fine è un campionato molto difficile, ci sono squadre davvero forti, ma se non dovessimo qualificarci sarebbe una delusione.

Adesso vi devo lasciare perché fra poco, alle 19.55 (di ieri, ndr) avremo un incontro con il presidente della Roma che vuole parlare con la squadra.