Interviste AS Roma 10/03/2020 21:58
FONSECA: "La salute delle persone è più importante del calcio. Bisogna coinvolgere l'Uefa"
EFE - All'agenzia di stampa spagnola ha rilasciato un'intervista l'allenatore giallorosso Paulo Fonseca in vista della sfida di Europa League contro il Siviglia, match in programma giovedì in Spagna, a rischio a causa dell'emergenza Coronavirus. Le sue dichiarazioni:
Come giocherà la Roma a Siviglia?
"(ride, ndr) Non posso rivelare i segreti. Ci saranno due squadre con idee di gioco molto offensive. Conosco molto bene Lopetegui, è stato il mio successore al Porto, è una persona e un allenatore che ammiro molto. Roma e Siviglia sono due squadre che vogliono dominare il gioco e creare situazioni offensive. Il Siviglia viene da buoni risultati, la Roma è in un buon momento ed è motivata. Non abbiamo paura, anche se abbiamo molto rispetto per il Siviglia, che è una squadra molto forte".
La Roma inizia il gioco dal portiere spagnolo Pau Lopez.
"È un grande portiere. Per chi ama giocare come me è uno dei migliori portieri del mondo con i piedi, non c'è quasi nessuno che lo fa come lui. È un portiere molto tranquillo, molto sicuro di sé e che dà molta stabilità alla squadra. È uno dei migliori portieri d'Europa ed è in un buon momento".
A gennaio sono arrivati due rinforzi: Carles Perez dal Barcellona e Gonzalo Villar dall'Elche.
"Gonzalo Villar è un giovane che abbiamo scoperto nell'Elche. È un calciatore forte, coraggioso, gioca con la Spagna Under 21 e sarà una grande sorpresa tra qualche anno. E Carles Perez si sta adattando bene, perché il calcio italiano è molto più tattico. È un giovane di grande qualità di cui ci fidiamo molto e, se continua così, a lavorare così, sarà un grande giocatore".
Come si trova ad allenare il figlio di Patrick Kluivert?
"E' molto facile (sorride, ndr). E' come un qualsiasi giocatore. Per me, Justin Kluivert è un giocatore normale, di squadra, un giovane con un grande talento".
In campionato siete quinti, a 3 punti dall'Atalanta quarta.
"Non è facile. L'Atalanta è una squadra molto forte in questo momento. Ma, sinceramente, credo che sia possibile, il campionato è ancora lungo. Qui in Italia, l'ultimo può battere il primo e se stiamo bene fino alla fine del campionato possiamo farcela".
In Italia ha incontrato Cristiano Ronaldo?
"Ho già giocato contro di lui, gli ho parlato. Non posso dire molto più su di lui di quanto non sia già stato detto. È un grandissimo giocatore, un grandissimo professionista. Se gli parli, al contrario di quello che alcuni pensano, è una persona molto simpatica, gentile e aperta. Un eccellente professionista, anche se non ho mai lavorato con lui. E qui in Italia non è facile segnare gol".
Quali sono i suoi sogni da allenatore? Per la Champions League chi è la sua preferita?
"Ho sempre sognato di allenare in Italia, Spagna o Inghilterra, che secondo me sono i tre campionati migliori del mondo. La squadra che mi piace, perché ammiro Guardiola, è il Manchester City".
Ammira anche Jorge Jesús, che l'ha allenato ai tempi all'Estrela Amadora, giusto?
"In quegli anni (2001-2002, ndr) Jorge Jesús era già un allenatore molto diverso, con un grande rigore tattico. Ho ancora un buon rapporto con lui".
Il grande salto nella sua carriera è stato quando ha allenato il Paços di Ferreira nel 2011-2012, con il quale è arrivato terzo in campionato ed è riuscito a giocare in Europa per poi firmare un anno dopo col Porto.
"Il Paços de Ferreira è un grande club, molto accogliente, come una grande famiglia ed è una squadra che offre opportunità ai giovani allenatori. Al Porto (2012-2013) ho allenato giocatori come Jackson Martínes o Danilo. Inoltre ho allenato il brasiliano Fernando, un giocatore che ora è al Siviglia e che al Porto era sempre titolare con me, anche se ora è infortunato".
Il coronavirus è già un grave problema per il calcio italiano, lo sarà per tutto il calcio europeo?
"C'è una cosa più importante del calcio, che è la salute delle persone. Penso che in questi giorni si prenderanno decisioni molto importanti e non debbano essere prese solo dai rispettivi campionati, ma insieme all'UEFA. Non possiamo fermare la Serie A e poi giocare Valencia-Atalanta, per esempio. Il coinvolgimento dell'UEFA sarà molto importante per tutti i campionati".