Interviste AS Roma 06/06/2019 15:23
SCHICK: "Scambio col Milan? Non so niente, quando sarà deciso il nuovo allenatore penserò al mio futuro"
SPORT.CZ - Tra coloro i quali sono in attesa di capire chi sarà il nuovo allenatore della Roma c'è anche Patrick Schick il quale, impegnato ora con la propria nazionale per le qualificazione ai prossimi Europei 2020, vuole capire se potrà ricoprire un ruolo più centrale nella squadra del nuovo tecnico. Intanto le ultime voci di mercato paventano l'ipotesi di uno scambio di prestiti con il Milan tra il centravanti giallorosso e André Silva, ma il giocatore ceco, intervenuto ieri a un sito locale, ha dichiarato:
È stato difficile ricominciare nella squadra nazionale dopo la fine della stagione in Italia?
"Fortunatamente no, perché domenica abbiamo finito il campionato e da mercoledì è iniziato il ritiro della nazionale, quindi abbiamo avuto circa due giorni liberi. Sapevo che avevamo una qualificazione da giocarci, quindi non mi sono concentrato su questo".
Come'è stata la stagione in AS Roma?
"Molto impegnativa, è stata una stagione di alti e bassi. Sfortunatamente, non è stata un'annata perfetta"
I media italiani scrivono che dovresti essere scambiato con l'AC Milan ...
"Non ne so nulla. In Italia si scrive molto".
Ti piacerebbe rimanere a Roma o preferiresti andare da qualche altra parte a giocare?
"Non riesco a rispondere in questo quel momento. Non so quale allenatore arriverà, cosa succederà. Quando questo sarà chiaro, posso pensare più specificamente al futuro. Ma non è nella mia natura lasciare le cose a metà. Sarà essenziale ciò che vorranno fare la società e l'allenatore con la squadra".
Prima di partire, hai parlato con qualche dirigente del club?
"Niente affatto. Ci siamo lasciati dopo l'addio a Daniele De Rossi ... Era abbastanza triste, dopotutto, ha passato tutta la sua carriera a Roma, una delle leggende del club. Voleva giocare regolarmente, così se n'è andato. Ci sarà sicuramente una grande personalità nello spogliatoio".
Di Francesco e Ranieri?
"Di Francesca e Ranieri sono stati due allenatori diversi. Di Francesco era più tattico, Ranieri, che veniva dall'Inghilterra, era invece meno tattico e più concentrato sulla corsa. Entrambi mi hanno dato qualcosa. Preferisco un allenamento più intenso, ma nessuna delle due tattiche può essere sottovalutata o cancellata".