Interviste AS Roma 09/06/2018 20:11
MONCHI: "Roma in crescita, lavorando insieme è più facile vincere. Orgoglioso del nostro cammino in Europa"
ROMA TV - Il direttore sportivo giallorosso Ramon Rodriguez Verdejo 'Monchi', nel corso dello speciale "10.527 km", ha ripercorso le tappe più importanti della stagione europea. Ecco le sue parole:
Sul sorteggio di Champions: "Il primo pensiero dopo il sorteggio non è stato bellissimo. Ho pensato che eravamo stati un po’ sfortunati perché avevamo trovato le due squadre più forti in quel momento, Chelsea e Atletico Madrid. Dopo il sorteggio tutti credevano che noi ci dovessimo accontentare dell’Europa League"
Si passa alla gara d'andata con l'Atletico: "Una partita cosi importante, una serata bella. Forse la partita non è andata molto bene perché loro sono stati più bravi. Dopo è stato importante però questo pareggio. Alisson ha fatto delle parate straordinarie"
Poi il ritorno con l'Atletico: "Per 30' abbiamo avuto più possesso palla, poi abbiamo subito alla loro prima occasione. Dopo quella partita avevo sensazioni contrapposte: ero felice per la prova della squadra, ma era il momento di cambiare passo"
E Roma-Qarabag che ha portato la qualificazione agli ottavi: "Una coincidenza il gol di Perotti, segnò il gol che ci ha portato qui e quello che ci ha fatto passare il girone. Con il Qarabag abbiamo fatto fatica, si sentiva la pressione"
Poi lo Shakhtar: "Era una squadra alla pari con noi, il loro nome non è molto riconosciuto ma avevano una squadra forte e un allenatore importante, avevano battuto City e Napoli. Le possibilità erano del 50% e si è rivelato così dopo. Facemmo un primo tempo molto buono, poi qualcosa è mancato nella ripresa. Magari eravamo convinti di aver trovato la strada sgombra, ma in Europa non si può fare così. Oer me è stata la partita peggiore, ma per la mentalità: ci è mancata la mentalità vincente." Il ritorno: "Partita equilibrata e giocata con la testa, loro erano consapevoli di essere più forti e mi è piaciuta la mentalità e l'intelligenza della squadra"
E il sorteggio che poi ha accoppiato la Roma al Barcellona: "Il primo momento è stato di paura, passato questo dovevamo crederci. Ho realizzato subito, feci un'analisi tecnica. Noi avevamo un vantaggio, solo uno, a livello fisico eravamo meglio di loro. Se eravamo capaci di portare la partita sul livello fisico avevamo possibilità. Al ritorno per questo avevo fiducia. Ho pensato sempre che abbiamo iniziato a vincere il doppio confronto lì al Camp Nou, nello spogliatoio al termine eravamo più convinti della vigilia. Sembra folle ma è la verità. Il risultato era bugiardo, l'arbitro non ci aveva aiutato, avevamo sprecato qualche occasione... Parlando con il mister, eravamo convinti di fare qualcosa di importante al ritorno. Ma non era una follia, le basi erano reali".
"Eravamo convinti, ma non per finta - prosegue Monchi riguardo il match di ritorno con il Barça - E' il messaggio che è partito da noi ed è arrivato ai tifosi. Loro erano convinti di aver passato il turno. Era impossibile non segnare il terzo gol, sarei sceso io dalla tribuna per segnarlo. Se non avesse segnato Manolas lo avrebbero fatto i tifosi o Pallotta, era davvero impossibile non farlo. Mancava qualcosa di più importante dopo il passaggio del girone: era un segno arrivare tra le prime 4 d'Europa"
E Liverpool-Roma: "Una partita strana, l'atteggiamento è stato buono, la Roma ha controllato la partita ed era sicura di se stessa per i primi 25', dopo la prima occasione di Mané la squadra si è impaurita ed è sparita dalla partita per mezz'ora. E' qualcosa da capire per continuare la nostra crescita. L'anno prossimo o tra due anni sono convinto che la risposta della squadra in una situazione simile sarà diversa. C'è stato un po' di dolore, eravamo fiduciosi ma in Europa se non si è al 100% per 90 minuti si paga pegno". E il match di ritorno: "E' vero che ci credevamo, ma era diverso dal Barcellona, che è stata la prima volta. Loro non sono venuti a Roma con lo stesso atteggiamento del Barça. Ci è mancato qualcosa. Facile ora parlare dell'arbitro. Ma dobbiamo essere orgogliosi del nostro cammino, non abbiamo mai smesso di crederci. Stiamo costruendo il presente ma anche il futuro. Abbiamo lanciato due messaggi: la Roma sta crescendo e Lavorando tutti insieme è più facile arrivare alla meta"