Nelle sei partite giocate fin qui, la Roma si è fatta rimontare in quattro occasioni. Perché succede questo?
“È difficile, giochiamo contro avversari di buon livello, non dipende soltanto da noi, sebbene abbiamo commesso degli errori che dobbiamo correggere sia a livello individuale che di squadra. Dobbiamo crescere come squadra, l’errore non è del singolo ma di tutti. Dobbiamo lavorare di più la palla, riconoscere i momenti in cui alzare il ritmo e quelli in cui gestire il risultato, ma anche imparare a soffrire in qualche circostanza e essere più solidi in difesa quando l’avversario ci mette sotto pressione”.
Ieri è stata la seconda partita di un ciclo di 7 gare in 22 giorni. Quanto può essere decisivo per il resto della stagione?
“È molto importante, ci sono sia partite di Europa League, dove vogliamo andare avanti e raggiungere la fase successiva, sia di campionato, dove vogliamo restare in alto senza perdere terreno dalla vetta, sempre alla ricerca della vittoria e, come ho detto, cercando di crescere come squadra, come del resto stiamo facendo. Abbiamo giocato un ottimo secondo tempo nell’ultima partita di campionato, e anche questi sono aspetti che vanno rimarcati, gare da cui prendere esempio senza trascurare di correggere gli errori il prima possibile”.
Che stagione è stata per te fin qui?
“Sono felice di essere qui alla Roma, sto crescendo molto come calciatore e professionista, è stato molto positivo per me e per la mia famiglia. Sto imparando cose nuove, utili anche per la nazionale, penso soprattutto al gioco con i piedi. Non ho giocato molte partite, ma ho sempre fatto del mio meglio, qualche volta i risultati non sono stati quelli sperati, ma ho sempre dato e sempre darò il mio meglio per la Roma”.