Interviste AS Roma 15/07/2014 15:02
Conferenza stampa, COLE: "La Roma è una bella sfida per me, sono pronto. Qui per giocare e vincere lo scudetto". Avrà la maglia numero 3 (AUDIO, FOTO E VIDEO)
DA TRIGORIA MATTEO MONTI - Dopo Keita, oggi è il giorno di Ashley Cole. Alle ore 13 il nuovo terzino sinistro della Roma si presenterà nella sala stampa del Fulvio Bernardini per la presentazione ufficiale. Prima della conferenza Cole ha posato con il CEO Italo Zanzi per le foto di rito. Il giocatore ha scelto la maglia numero 3, numero lasciato libero da Dodò e che Cole aveva già scelto nelle sue precedenti esperienze all'Arsenal e al Chelsea - GUARDA IL VIDEO
Zanzi introduce la conferenza: "Siamo contenti di presentare un giocatore speciale, che ha avuto successo ed esperienza, la sua bacheca parla da sola. Benvenuto a Roma" - GUARDA IL VIDEO
Questo l'intervento INTEGRALE (trascrizione a cura di Daniele De Angelis):
Quasi 400 presenze in Premier, cosa c'è dietro questa scelta di cambiare campionato?
Ho deciso di venire qui per continuare a collezionare presenze in Champions League. Arrivo in un grande club, una squadra ambiziosa, che si è rafforzata con giovani e giocatori di esperienza. Per me è una grande sfida, sono pronto a lottare di nuovo per un posto in squadra e per cercare di vincere dei trofei.
La Nazionale, com'è stato assistere da spettatore al Mondiale?
Ho visto le partite della Nazionale, stavolta da tifoso. La rosa era molto giovane, c'erano ragazzi che hanno avuto l'occasione per crescere. Le cose sono andate meno bene di quanto auspicavamo ma hanno fatto un'esperienza utile per il futuro. Meglio tenere le note positive di questo Mondiale, perché il futuro sarà sicuramente roseo.
E' successo qualcosa con Mourinho, visto che è andato via a parametro zero dal Chelsea? Il primo impatto con Garcia, ha visto qualche collegamento con Mourinho? - GUARDA IL VIDEO
Ho sempre avuto un buon rapporto con Mourinho. Gli anni passano per tutti, probabilmente non ero più utile al progetto del Chelsea, per quello che aveva bisogno Mourinho. Il mio agente mi aveva detto che c'era questa possibilità con la Roma. Ci sono stati colloqui con lo staff, ho molto gradito l'affetto della società, mi volevano fortemente e ho colto al volo l'opportunità. Come ho già detto, arrivo in un club ambizioso, speriamo di vincere il campionato. Garcia? Fare un raffronto con Mourinho è un po' prematuro, forse tra sei mesi potrò rispondere con cognizione di causa.
Sei il primo inglese nella storia della Roma. Ti sei mai chiesto perché l'Italia ha guardato così poco alla Premier?
Forse sono più i calciatori britannici ad aver paura di andare all'estero, sono abituati alla cultura inglese. A volte restare a casa è una scelta di comodo. Per quanto mi riguarda, sono stato ben lieto di aver colto al volo questa opportunità. E' anche un'occasione per uscire da Londra, visto che ho sempre giocato a Londra, e confrontarmi con un'altra cultura, un'altra lingua e un nuovo stile di vita.
Il razzismo nel calcio in Italia, ha preso in considerazione anche questo tema? E' un problema che il calcio deve affrontare subito?
Questa domanda mi è stata fatta tante volte, è difficile rispondere. Personalmente mi è capitato di subire episodi del genere con la Nazionale, quando giocammo in Spagna. Forse è il momento di intervenire con decisione, ma non sta a me decidere, sono decisioni che devono prendere le alte sfere del calcio. Di certo, se non si interviene, le cose non cambieranno mai. Per quel che mi riguarda, preferisco giocare a calcio piuttosto che prendere parte a queste discussioni.
Ha avuto modo di capire che questa è una piazza molto calda? Teme anche la pressione che può mettere questa piazza?
Non temo la pressione, ho trascorso 14 anni in Inghilterra e ho sempre lottato per un posto in squadra, è quello che continuerò a fare. E' vero, questo è un ambiente speciale, me ne sono accorto appena sono arrivato. Ma è anche il motivo per cui sono qui, per vivere queste emozioni. Sono consapevole che avvertirò il calore della gente, ma sono qui per godermi la città e questa esperienza.
Quali sono le caratteristiche che lei ha riscontrato in un allenatore vincente?
Credo che un buon allenatore sia quello che è bravo nella gestione degli uomini, quello che fa dare tutto in campo ai propri giocatori, che fa andare in campo i giocatori con la voglia di lottare fino alla fine. Sono stato fortunato ad avere grandi allenatori come Wenger, Scolari e Mourinho, sono sicuro che anche qui a Roma potrà succedere lo stesso.
Eto'o, tuo ex compagno di squadra, è stato accostato più volte alla Roma. Hai avuto modo di parlare con lui?
Ho sentito solo delle voci, che mi sono state riferite da Londra. Non è una novità ma quello che posso dire è che è un grande calciatore, un bomber, dovesse venire qui la squadra potrebbe migliorare. Ma non sono decisioni che spettano a me, spettano piuttosto a chi siede al mio fianco.
Come sta fisicamente? Come è andato il primo allenamento?
Sto bene e mi sento in forma, devo recuperare la miglior condizione, come è normale che sia a questo punto della stagione. L'allenamento è andato bene, la prossima settimana andremo negli Stati Uniti, al rientro sarò già in condizione.