Interviste AS Roma 22/06/2014 14:24
Gervinho, da Sol Béni al Brasile
Dal calcio a piedi nudi Academy Sol Beni, ad Abidjan, fino a giocare il match della Coppa del Mondo 2014 contro la Grecia, l'attaccante della Costa d'Avorio Gervinho si racconta. Queste le sue parole:
Infanzia "non facile"
Vengo da una famiglia numerosa, e francamente non è stato facile, mio padre perse il lavoro, mia madre si prese cura della famiglia, oggi i miei genitori sono orgogliosi del loro figlio, sono felice di vedere quello che sono diventato, dove sono arrivato. Oggi sono felice di sfamare la mia famiglia.
Sol Beni e calcio a piedi nudi
Wow, Sol Beni ... Non dimenticherò mai quei momenti nella scuola calcio, li ho trascorso otto anni. Ho avuto la possibilità di avere grandi educatori come Jean-Marc Guillou, che è una delle persone che ci hanno aiutato a diventare quello che siamo oggi. Eravamo in tre, Kolo (Toure) il primo, Yaya (Toure) il secondo. All'Accademia giocavamo a piedi nudi perché c'erano esercizi da fare prima di poter indossare le scarpe, i primi tre anni sono stati difficili.
La fredda Beveren (2005-2007)
Io ci arrivo a 18 anni, è l'inizio più difficile per me. Per fortuna c'erano i miei compagni di squadra che erano andati li, eravamo come una famiglia. La cosa più difficile è vivere da soli, senza genitori, ho dovuto prendermi le mie responsabilità, lì è dove è cominciata la mia carriera. Quando tornavo a casa, passavo il tempo al telefono con la famiglia. Oh, e ho dimenticato il tempo! Per un africano, il freddo è la prima cosa che si nota in Europa! Un inverno a Beveren è difficile ...
Le Mans (2007-2009), l'incontro con Garcia
Il mio debutto non è stato facile, ho avuto dei problemi con il coach Hantz, la mia integrazione è stata dura. Poi l'allenatore è andato via e io non ho cambiato squadra. Daniel Jeandupeux e Alain Pascalou si trovarono d'accordo nel darmi molta importanza per il gioco sulle fasce, per la mia esperienza e per la mia attitudine nel gioco in profondità. Poi ci fu Rudi Garcia e tutto è cominciato ad andare bene. Garcia, il mio mister preferito, quello che mi conosce meglio.
Lille (2009-2011), la mia stagione migliore
Nel 2011 ho visto la mia stagione migliore, fantastica, giocavamo bene collettivamente e davamo tutti il massimo. Solo Landreau non ha segnato, ma ci ha salvato.
Il sogno Arsenal (2011-2013)
Avevo altre opzioni in Francia o all'estero, ma quando ho avuto la proposta dell'Arsenal non potevo non accettare perché l'Arsenal è un sogno per molti giocatori, anche perché era allenato da Wenger. Mi ha fatto molto piacere, un onore. Avevo un ruolo importante nella squadra, per me è importante poter giocare con continuità. La stessa cosa avvenne con Lamouchi nella Costa d'Avorio.
As Roma (dal 2013), il piacere
Sono venuto perché mi ha chiamato Rudi Garcia. Abbiamo avuto un'ottima stagione, ma la Juventus è stata troppo forte. A Roma sento di soddisfare i tifosi, loro si sono appassionati al mio gioco, alle mie qualità e ciò mi fa molto piacere. Quando ho il pallone tra i piedi, sanno che può succedere qualunque cosa. Sono contento del loro supporto, mi fa piacere. Spero duri a lungo.
(fr.fifa.com)
(traduzione a cura di Paolo Rocchetti e Antonio Paesano)