Interviste AS Roma 27/05/2014 13:35
ZANZI: "Il nostro obiettivo è diventare la miglior squadra del mondo". BALDISSONI: "Possiamo competere anche a livello europeo"
NBC SPORT - E' un buon momento per essere della Roma. Il club è tornato in Champions League ed ha l'ambizione di salire sul tetto del mondo, con gli affari dentro e fuori del campo gestiti dalla presidenza di James Pallotta, un americano. Il portale online ha avuto la possibilità di parlare riguardo la recente tournée negli Usa con il Dg Mauro Baldissoni e il Ceo Italo Zanzi. Nell'intervista si è parlato dell'obiettivo di diventare campioni del mondo, delle sfide che dovranno affrontare i giallorossi per restaurare il proprio potere in italia, del livello del gioco in America e del mercato. Se la Roma infranse la sua corsa alla coppa, nel 1984, in finale contro il Liverpool perdendo ai calci di rigore, il mondo ha visto come siano stati i soldi a finanziare molti titoli europei negli ultimi anni. Però, né Zanzi né Baldissoni vedono ridotte le ambizioni del club:
"L'obiettivo è diventare la miglior squadra del mondo", ha detto Zanzi
"A parte le ultime tre stagioni, la Roma ha sempre giocato la Champions League" ha detto Baldissoni. "Pensiamo che la Roma debba essere una squadra da Champions League. Siamo riusciti a far tornare il club tra le migliori squadre nel campionato italiano e pensiamo di poter competere anche a livello europeo"
"La proprietà americana ha rilevato il club in uno stato finanziario, diciamo, non brillante. Stiamo provando di portare a termine un'inversione di tendenza, investendo in nuovi giocatori e nuovi talenti. Grazie all'abilità e al valore del team dirigenziale, pensiamo che avremo portato a termine la nostra missione quando il club rimarrà in Champions"
Zanzi ha sottolineato l'acume del club nello spendere saggiamente: "Siamo molto fortunati, ma anche di buon senso per avere ciò che riteniamo essere la miglior squadra a livello manageriale, che ha dimostrato tutta la sua capacità nel trovare talenti a condizioni ragionevoli"
L'arrivo della proprietà americana guidata da Pallotta ha causato qualche preoccupazione. Zanzi ha ammesso che sono dovuti stare molto attenti all'ambiente. "Quando si arriva in un nuovo ambiente, in un nuovo paese - in particolar modo a Roma, data la sua storia - devi essere molto sensibile" ha detto il Ceo. "Abbiamo trovato sicuramente i tifosi più appassionati al mondo che vogliono solo vincere. Quando ci si concentra su queste basi, vincendo dentro e fuori dal campo, è più facile conquistare la fiducia della gente".
"Siamo molto attenti e sempre molto rispettosi. Non abbiamo mai detto che il modo di gestire degli americani è migliore e quello degli italiani peggiore. Vogliamo solamente essere i migliori".
Da romano, Baldissoni ha parlato delle preoccupazioni derivanti dall'arrivo di una gestione americana: "Essendo nato e cresciuto a Roma, una città unica con una storia di migliaia di anni, naturalmente c'era un po' di scetticismo per la nuova proprietà straniera".
Prosegue Zanzi: "C'era da aspettarselo, è una reazione normale. Si è rivelato un modo per aumentare le aspettative. Per fortuna, pensiamo di aver rispettato quelle aspettative. Il nostro obiettivo è di fare sempre meglio e di migliorare ogni giorno"
La Roma è tornata ancora in America. I giallorossi hanno buoni legami con la Major League Soccer, giocando come avversario nel All Star Game dell'anno scorso, e avendo avuto a lungo una superstar del calcio americano come Michael Bradley. In questo caso, Baldissoni ha ammesso che non non ha avuto molte remore nel lasciarlo andare via, al Toronto, quando se ne è presentata l'opportunità: "Michael è un professionista consumato e un giocatore che qualsiasi squadra o allenatore vorrebbe avere. Ha avuto un'esperienza molto positiva alla Roma e abbiamo trovato una soluzione che ha permesso di soddisfare entrambi cedendolo al Toronto. Posso dire solo cose positive su Michael".
Zanzi ammette che il club avrebbe avuto meno problemi ad acquistare giocatori americani, ma le regole europee lo hanno reso molto difficile. Questo lo preoccupa un po', perché il successo della sua patria è spesso nella sua testa: "Per me è molto vicino al mio cuore - ha detto -. Gli Usa continuano a produrre fantastici giocatori che hanno sempre più esperienza. E' un peccato che molte squadre in Europa hanno delle limitazioni nell'acquistare giocatori extracomunitari, diventando una sfida per i giocatori americani arrivare in Europa. I pochi che sono arrivati hanno avuto successo, hanno rappresentato bene il loro paese e hanno aggiunto valore ai loro club".
"Noi guardiamo agli Stati Uniti come un mercato in crescita, non solo dal punto di vista economico e di marketing, ma anche da quello calcistico".
Con una stabilità finanziaria e un nuovo stadio in cantiere, per non parlare delle partnership con Disney e Nike, la Roma è fiduciosa di poter muovere i prossimi passi per diventare un gigante europeo. Il secondo posto ottenuto nel campionato italiano potrà attirare i giocatori migliori, competendo con gli attuali titolari, così da poter dare a Garcia ciò di cui ha bisogno per avere successo in Italia e all'estero: "Ci siamo concentrati totalmente e lavorato duramente per fare questo passo avanti, ed è stato un lavoro veramente molto duro. Oggi stiamo trovando dei giocatori che vogliono venire alla Roma - ammette Zanzi -. Roma è un posto attraente dove giocare".