Interviste AS Roma 20/03/2014 19:32
TADDEI: "Secondo posto? Siamo forti e tutti ci rispettano. Garcia ha portato lo spirito giusto. Amo la Roma, spero di restare" (AUDIO)
ROMA CHANNEL - Il centrocampista della Roma Rodrigo Taddei ha parlato ai microfoni del canale tematico giallorosso. Questa l'intervista INTEGRALE:
Otto anni qui alla Roma, come stai vivendo questo momento? Sei sempre considerato allo stesso modo dalla gente.
Penso che la serietà nel lavoro paghi, cerco di concentrarmi sul lavoro da fare e nel corso degli anno sono stato ripagato con il rispetto della gente e con l'amore dei tifosi, non solo quelli della Roma. Questo è tutto gratificante.
Il tuo segreto?
Come ho detto prima, cerco di stare sempre concentrato. Arrivo sempre a Trigoria con grande piacere.
Dall'era Spalletti è cambiato tanto, qual è stato il tuo percorso come giocatore qui?
Ci sono stati tanti cambiamenti, mi pare che siano rimasti solo Totti e De Rossi oltre a me (ride, ndr). Ma ci sono stati cambiamenti in positivo, la nuova società ha avuto un paio di anni per mettere a posto alcune situazioni e ora stiamo togliendoci soddisfazioni, sperando che non finiscano qui.
Le emozioni nel rivedere le tue giocate? (Taddei ha visionato una clip con alcune delle sue giocate, ndr)
Mi vengono i brividi, ogni volta. Con la Roma è sempre emozionante.
Totti in passato ha detto che sei uno dei giocatori più tecnici con cui abbia mai giocato, ma in campo hai preferito la corsa, giocando più all'europea.
Per niente, più negli allenamenti magari ho fatto il giocoliere, in partita cerco di essere rispettoso, anche nei confronti dei compagni. Magari in una situazione in cui tutti corrono e si sacrificano e tu perdi il pallone per fare qualcosa e magari si prende un gol... Sono uno che si copre molto e rivedo sempre dove sbaglio durante le partite per evitare di commettere errori. E' un modo di giocare adatto al calcio europeo, ricordo che quando giocavo in Brasile ho giocato con giocatori d'esperienza che hanno giocato anche in Italia e in Europa come Evair, Zinho, Alex, tutti mi dicevano quando avevo 18-19 anni che mi sarei adattato bene a questo modo di giocare. Ed eccomi qua.
Ma in Grecia c'è stato quel famoso 'Aurelio'...
Quella era una situazione in cui potevo provare ed è andata bene, l'ho sempre fatta in allenamento e anche i compagni mi hanno spinto a farlo in partita.
Quella rovesciata con il Cagliari, avevi detto all'epoca: "Se l'avesse fatto Ronaldinho, sarebbe stata da copertina. L'ho fatta io e magari è andata in secondo piano..."
E' stata solo una battuta da parte mia, ero un giocatore che doveva ancora dimostrare qualcosa, non avevo vinto un granchè ma già ero nella Roma, una delle squadre più importanti di quel periodo. Tra l'altro è un gol segnato a Fortin, giocavamo insieme a Siena, le provavamo insieme. Ancora ci scherziamo su, quando ci sentiamo.
Tornando ad oggi, che gruppo è questo?
Un gruppo giovane con alcuni elementi di esperienza, come Totti, De Rossi, Castan, che in Brasile ha vinto con una squadra come il Corinthians. Un mix perfetto. L'amicizia fuori dal campo è importante ed è possibile trasferire tutto questo in campo.
Grande prestazione a Napoli. Come fai a farti trovare sempre pronto?
Non è per niente semplice, ma ripeto, nella Roma sono sempre stato bene. E' nel mio carattere farsi trovare pronto, il calcio è pieno di sorprese, ogni giorno. Mi è dispiaciuto per Kevin (Strootman, ndr), ha avuto un infortunio bruttissimo, facciamo il tifo per lui. Io ero lì, pronto come al solito, per cogliere la mia opportunità. Mi è dispiaciuto ma fa parte del calcio, ci sono cose belle e cose brutte. A Napoli per me era una situazione per dimostrare che ci sono ancora con la testa e che voglio giocare ancora per tanti anni.
Sei sbarcato sui social network.
E' una cosa che va molto, se fatta per bene ha molto seguito. Mi sono imbarcato anche in questa nuova avventura.
Hai giocato in tanti ruoli, in Brasile hai fatto anche il portiere. Che ruolo ti manca?
Nessuno, ho giocato anche difensore centrale. Ho fatto un po' di tutto, dall'attaccante al terzino. E' quello che mi ha dato la visibilità che ho adesso: ho facilità di adattarmi a qualsiasi ruolo, quando si tratta di una posizione nuova cerco di rubare con gli occhi a quelli che sono più esperti me in quel ruolo.
Che idea ti sei fatto di Garcia?
Da quando è arrivato ha preso in mano la situazione, ci ha fatti diventare una squadra con carattere e concetrazione. dando concentrazione anche a quelli che stanno fuori. Purtroppo il ruolo dell'allenatore è difficile, giocano solo in 11 ma tutti devono farsi trovare pronti, perchè nel calcio c'è un cambiamento ogni minuto. Lui è riuscito a dare uno spirito a questa squadra.
Rammarico per il distacco dalla Juve? Forse è troppo ampio?
Si, c'è sempre rammarico. Ma la Juve è una grande squadra, è da sottolineare. Nessuno si aspettava la Roma e ora siamo ancora secondi e con un obiettivo in testa. Pensiamo a noi e cerchiamo di fare punti. La matematica ci dice che, finchè c'è la possibilità, ce la giocheremo fino in fondo.Non è facile e lo sappiamo, hanno un grande vantaggio. Noi dobbiamo fare del nostro meglio per non perdere le partite e cercare di fare più punti possibili, se non per arrivare primi almeno per restare al secondo posto.
Preoccupati per i risultati del Napoli?
Dobbiamo preoccuparci e in questo conta l'esperienza del mister, che ci sta facendo concentrare sulle partite che arriveranno, senza pensare molto alla terza e alla prima. Abbiamo dimostrato di avere una squadra forte, dove andiamo tutti ci rispettano. Abbiamo dimostrato dall'inizio chi siamo.
Analogie tra questa Roma e la Roma di Spalletti?
Dal mio punto di vista, questa è una squadra molto più equilibrata. Abbiamo un miglior possesso palla quando siamo in vantaggio, invece con Spalletti magari rischiavamo qualcosa in più. Questa squadra è solida, prende pochi gol. Ho avuto modo di giocare queste 2 partite con Benatia, Castan e De Sanctis, che parlano tanto in campo e ti urlano molto nelle orecchie, tanto che a fine partita vorresti gonfiarli di botte negli spogliatoi (ride, ndr), ma cerchiamo di ascoltarli. Il mister ci raccomanda di parlare. La comunicazione in campo sta facendo vedere i risultati.
Attenti al Chievo?
Si, soprattutto perchè affrontano la Roma. Tutti quelli che affrontano la Roma danno un po' di più, non so perchè, è la sensazione che mi resta dopo 9 anni qui. Non so perchè ma chiunque affronta la Roma prende le forze dove non ne ha. Dobbiamo essere attenti, come lo siamo stati per tutto l'anno, questa partita sarà molto difficile.
Cosa può mettervi in difficoltà del Chievo? Il ritmo?
Si, corrono tutti, ci sono giocatori giovani che magari vogliono anche mettersi in mostra, dobbiamo farci trovare pronti.
Il Mondiale in Brasile? Chi lo vince?
Non andrò in Brasile, sarà un casino (ride, ndr). Chi lo vince? Non è facile e non mi voglio esprimere, è un periodo di cambiamenti. C'è un grande ct come Scolari che sa fare gruppo ed è molto intelligente. Non sarà facile vincere, ci saranno i migliori giocatori al mondo e sarà difficile vincere. Ma giocando in casa abbiamo il vantaggio dei tifosi, che sono molto caldi. Come quelli della nostra Magica...
Un'occasione per salutare i tifosi della Roma.
Sono fantastici, è piacevoli incontrarli per strada e fermarsi per una foto o un autografo. Non mi pesa, il problema più grande è quando non ti chiederanno più nulla. Sono fortunato a indossare questa maglia.
Hai mai pensato di lasciare la Roma?
No, mai. Ho avuto tante proposte in passato, anche a inizio stagione. Il mio procuratore mi ha presentato alcune proposte, magari per andare a giocare di più. Ma sono sempre stato chiaro: voglio restare. Sono all'ultimo anno di contratto ma amo la Roma, è a mia secondo pelle. Non so se questa esperienza finirà quest'anno, ma darò il massimo fino all'ultimo, poi si vedrà. Mi dispiacerà tantissimo. Non l'ho mai nascosto, amo la Roma e vivrò qui quando smetterò di giocare. E' una situazione un po' delicata, spero che vada tutto al meglio per me, perchè sto davvero bene qui.