Coppe europee 15/09/2021 12:50
Conferenza stampa, MOURINHO: "5 vittorie non sono 50. Stiamo migliorando ma dobbiamo restare tranquilli. Giocano Calafiori e Stephan" - EL SHAARAWY: "Devo farmi trovare pronto, l'entusiasmo va alimentato" (FOTO e VIDEO)
È El Shaarawy, match winner della gara col Sassuolo domenica scorsa, ad affiancare José Mourinho in conferenza stampa alla vigilia di Roma-CSKA Sofia, in programma domani (ore 21) allo Stadio Olimpico. Il tecnico e l'attaccante intervengono poco dopo la rifinitura svolta questa mattina a Trigoria.
L'intervento di Mourinho:
C'è tanta attesa, siamo a 30mila biglietti venduti. Come sta la squadra e come si mantiene questo livello di tensione molto alto?
"5 vittorie non sono 50. Non c'è ragione per essere ultra ottimisti, ultra positivi, fuori di testa, non c'è motivo per questo. Ovviamente i risultati positivi sono importanti perché aiutano il processo di miglioramento della squadra. La gente, i tifosi, sono felici penso ma anche loro devono essere equilibrati come lo siamo noi. Capire che è un processo e che stiamo lavorando solo da 2 mesi. Si sente un'evoluzione, chiaramente, però 'tranquilli tranquilli'. E' bello che ci siano sempre tifosi, magari può spingere le autorità a capire che c'è una voglia tremenda, tutti i tifosi aspettano che ci sia una normalità. Mantenere l'ambizione e questa voglia di lavorare nei limiti è una caratteristica che vogliamo mantenere. Tutto quello che è meno di 100% non è niente, dobbiamo mantenere queste caratteristiche che sono permanenti, non negoziabili. Però il nostro spirito, la nostra empatia coi tifosi, non è negoziabile, vogliamo avere sempre questa caratteristica anche quando arriverà una sconfitta. Ovviamente farò dei cambi, non giocheranno gli stessi ma l'importante è mantenere una struttura perché è importante un risultato positivo".
Gioca Zaniolo o Carles Perez?
"I giocatori ancora non lo sanno chi gioca quindi non lo dico qui. Con Nico bisogna trovare un equilibrio però tranquillo, senza sentire alcun tipo di tensione. L'infortunio è nel passato, le sensazioni negative anche. L'altro giorno era stanco, capisco che in Nazionale non ci si alleni tanto, se va e non gioca di solito torna con una condizione fisica più bassa e noi abbiamo sentito questo anche con altri giocatori. E' un giocatore che sta al 100%, l'infortunio è nel passato, è importante per lui dimenticarlo".
Ha usato solo 13 titolari. Come si tiene compatto il gruppo? Il fatto di poter essere il primo allenatore a vincere tutte e tre le coppe europee è una motivazione extra per lei?
"I giocatori sono intelligenti, i giocatori capiscono le cose. Guardano come parliamo con loro, come li vediamo, che feedback gli diamo. Stephan capisce perfettamente che per me è un giocatore molto importante, per me è un titolare che non sono solo 11. Non ho mai avuto una squadra dove la squadra che ha iniziato la stagione è quella che la finisce. La stagione non è autostrada, ci sono tratti tortuosi e coi giocatori succede lo stesso. E' molto difficile per un giocatore iniziare la stagione e finirla da titolare, devono capire che senza di loro siamo morti, non facciamo nulla con 11 giocatori. Stephan mi piace tanto, mi piacciono le sue caratteristiche, quando abbiamo iniziato la stagione doveva capire di migliorare la sua condizione migliore che aveva perso tra Cina, infortunio e il ritorno a Roma a metà stagione. E' in crescita come se fosse un ragazzino, nonostante abbia tanta esperienza. Prima della partita contro il Sassuolo abbiamo parlato un po', che avrebbe giocato titolare col CSKA Sofia e più di questo gli ho detto che è un titolare. E' un gruppo unito, che sa che deve rispettare le decisioni dell'allenatore, sotto questo aspetto è un buon gruppo. Come assistente ho vinto anche una coppa che non esiste più, la Coppa delle Coppe, non ho pensato a questo ma mi piacerebbe vincerla. Ma siamo lontanissimi dal farlo, è solo la prima partita del girone. Il primo passo è vincere il girone, per questo domani andiamo e staremo tutti là, nessuno andrà in vacanza, nessuno riposerà. E' un progetto collettivo e se qualcuno di quelli che ha giocato domenica va in panchina deve aiutare".
Le partite migliori negli ultimi anni le ha fatte in Coppa la Roma.
"E' facile dire che hanno fatto bene in Europa League nella scorsa stagione, la sconfitta col Manchester United è stata pesante ma è una squadra con un potere diverso rispetto alla Roma. Se questa squadra è più adatta ad un'eliminatoria veramente non lo so però il campionato è molto, molto importante per noi. Ovviamente è molto più importante il campionato della Conference però voglio che la squadra abbia la mentalità di pensare alla prossima partita, anche quando arriverà la Coppa Italia. Voglio che la squadra sia preparata per giocare in tutte le competizioni. Non è un problema dirlo perché loro lo sanno, domani gioca Calafiori e non Vina".
Si aspettava ieri di trovare quasi 200 persone fuori dal ristorante? Le era mai capitato in carriera?
"E' importante per noi, per i giocatori che arrivano per la prima volta in Italia come Vina o Tammy che capiscono dove sono arrivati. Questa empatia che si è creata tra noi e i tifosi è molto, molto, molto importante però noi dobbiamo avere esperienza e tranquillità. Per esempio, oggi abbiamo fatto una riunione sulla partita col Sassuolo e abbiamo trovato errori individuali e collettivi, dei principi di gioco migliorati. Se i tifosi capiscono che siamo continuamente al lavoro per la squadra per noi è un plus. Sono convinto che senza quel gol di El Shaarawy, la gente sarebbe andata a casa col senso che la squadra lavora, è unita e dà tutto sul campo".
Come stanno i 4 centrali difensivi? Kumbulla?
"Se gioca Kumbulla e non gioca Mancini tu mi chiedi qual è il problema con Mancini, se non gioca Smalling mi chiedi che ho un problema con lui da Manchester...è così. Sono 4, è un numero giusto. Se cambio sempre, tu o un altro dirà che devono giocare sempre gli stessi 2 per prendere l'abitudine...sono contento del gruppo di centrali che abbiamo, con caratteristiche ed età diverse, se mi chiedi se domani li cambio tutti e due: no, non li cambio entrambi".
Avete iniziato bene in campionato. Lei è un allenatore esigente e immagino abbia trovato dei difetti nella squadra, come valuta la partita di domani?
"C'è ancora molto da lavorare, abbiamo vinto 5 partite ma abbiamo sempre commesso qualche errore. Siamo una squadra umile, dobbiamo continuare ad esserlo, e sappiamo di dover lavorare sui nostri difetti. E' una partita difficile ma il nostro obiettivo è qualificarci rapidamente e al primo posto in classifica. Sappiamo di affrontare una squadra buona con cui la Roma ultimamente ha vinto ma anche perso".
L'intervento di El Shaarawy:
Come ci si cala nella nuova veste di giocatore che deve recuperare posizioni?
"Non la vivo con tanta pressione. Sono un giocatore con tanti anni di esperienza in Serie A, che capisce ciò che vuole il mister e le sue esigenze, che per competere ad alti livelli c'è competizione e bisogna saper accettare le decisioni del mister. Come ho detto anche dopo la partita, l'attesa vale il prezzo: il gol che ho fatto è stato molto importante per me, bisogna sapere anche aspettare e farsi trovare sempre pronti. È quello che penso sempre e che mi ha contraddistinto negli anni".
Anche in vista del Mondiale, se tornassi indietro riaccetteresti il trasferimento in Cina?
"Per me la Cina è un capitolo chiuso, ho fatto un'esperienza all'estero e preso questa opportunità. Il mio obiettivo era tornare a Roma, ci sono riuscito e ringrazio anche il direttore sportivo e il presidente per riavermi riaccolto. Penso solo alla Roma, a fare bene e sicuramente anche a riconquistare la Nazionale".
Quali differenze hai visto tra la Roma che hai lasciato e quella che hai trovato?
"Ho trovato una Roma molto forte a livello di qualità, l'anno scorso avevamo iniziato bene il campionato e ci siamo persi nel finale di stagione. Quest'anno siamo partiti con un progetto, fatto con giocatori di esperienza e giovani. C'è un allenatore con grande esperienza e qualità, che seguiamo molto. C'è molta aspettativa e non ci deve caricare di pressioni ma di determinazione ed entusiasmo, che va alimentato e tenuto alto. Questo si ottiene con le vittorie, con concentrazione e determinazione come stiamo facendo".
Quanta competizione sana c'è in attacco?
"C'è tanta competizione, per ambire ad obiettivi importanti deve esserci ma non deve spaventarci. Ci sono giovani e giocatori di esperienza e il nostro obiettivo deve essere lavorare con serietà ed impegno e farci trovare pronti. Ci saranno momenti in cui le cose non andranno bene. Siamo partiti bene, ma dobbiamo mantenere alta l'asticella. I momenti difficili arriveranno, a Roma lo sappiamo bene, e dovremo essere pronti a reagire nella maniera giusta".
Come cambia il modo di giocare della squadra con un attaccante come Abraham, che è diverso da Dzeko?
"È molto giovane, si è ambientato veramente bene, è stato accolto nella maniera giusta ed è riuscito ad integrarsi nel migliore dei modi. È completo, ha tecnica, attacca la profondità e protegge bene palla. È fondamentale nel nostro sistema di gioco e ci potrà dare una grossa mano".
Dopo l'esperienza in Cina è stato più difficile trovare la condizione atletica o mentale?
"Un po' tutte e due, ma più atletica. Nell'anno in cui è scoppiato il Covid siamo stati fermi 7 mesi, poi sono rientrato in Italia e, giocando solo con la Nazionale, non mi allenavo né in Italia né in Cina. Questa è stata la mia preparazione dopo tre anni, a livello fisico dovevo carburare in un tempo maggiore. Ne ho discusso con i preparatori, abbiamo fatto una preparazione idonea e adesso mi sento molto bene. L'obiettivo è continuare in questo modo".