Coppe europee 06/06/2019 01:54
Stand-by dell'UEFA, Milan in Europa aspettando il TAS: Roma e Torino alla finestra
Resta in standby la decisione della Uefa sul secondo deferimento contro il Milan per le violazioni dei parametri del Fair play finanziario. La Camera giudicante ha infatti deciso di sospendere il procedimento incentrato sui conti del 2018/19, in attesa del verdetto del Tas, il tribunale arbitrale dello sport a cui il club di Elliott ha fatto riscorso a dicembre contro le sanzioni per il triennio 2015-18, ritenendo troppo vicino il traguardo del 2021 entro cui raggiungere il pareggio di bilancio.
Al momento il Milan resta quindi qualificato ai gironi di Europa League, grazie al quinto posto ottenuto in campionato, ma aspettano l'evoluzione della vicenda con interesse la Roma, che attorno il 25 luglio giocherà i preliminari, e il Torino che al momento è fuori dalle coppe. Nel giro di un mese e mezzo, però, il quadro dovrà definirsi con la decisione del Tas sul primo ricorso, la sentenza Uefa lasciata in sospeso, e quindi un eventuale nuovo appello agli arbitri di Losanna.
La situazione è intricata. Il caso è una sorta di inedito per la giustizia sportiva, e c'è chi legge anche una partita politica sullo sfondo, visto che il Tas il 21 luglio di un anno fa aveva ritenuto sproporzionata l'esclusione dalle coppe per un anno decisa dalla Uefa, e in questi mesi non ha ancora messo in calendario l'udienza per l'appello, probabilmente in attesa di una decisione della Camera giudicante. Se il Tas confermerà le sanzioni (multa di 12 milioni, limitazione a 21 giocatori nella lista Uefa per due stagioni e l'esclusione dalle coppe in caso di mancato pareggio di bilancio nel 2021) per le perdite dell'ultima fase dell'era Berlusconi e il rosso monstre di 126 milioni di euro nell'unico bilancio della gestione Li Yonghong, il Milan davanti alla Uefa si presenterà da recidivo: questo è l'aspetto per cui sembra rischiare maggiormente, oltre che per i conti che dopo un anno in mano al fondo Elliott ancora si annunciano tutt'altro che brillanti.
(ansa)