Coppe europee 28/09/2016 22:50
Conferenza stampa, SPALLETTI: "I giocatori della Roma hanno la voglia di rimettere a posto le cose. I brutti risultati dipendono da me, non da loro" (AUDIO e FOTO)
Alla vigilia della sfida di Europa League contro l'Astra Giurgiu, Luciano Spalletti incontra i cronisti nel tradizionale appuntamento prepartita. Questo l'intervento INTEGRALE dell'allenatore:
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"Di situazioni nuove, riguardo gli ultimi periodi, non ce ne sono".
Ha visto l'Astra Giurgiu? Che pericoli deve aspettarsi la Roma?
L'abbiamo vista e ne abbiamo parlato coi collaboratori. Poi abbiamo Lobont, l'abbiamo tirato dentro a un'analisi approfondita. C'è da dire che hanno vinto le ultime due partite, si va sempre dietro l'entusiasmo del momento, è una squadra in salute mentale e fisica. Sumudica è un allenatore che ha fatto una carriera particolare, ha cambiato spesso squadra. È abituato a organizzare situazioni, sa cambiare veste alla sua squadra, gioca con i 3 e i 4 dietro, questo è un club che ha vinto il campionato l'anno scorso. Ha dei giocatori che hanno fatto un decorso internazionale sotto l'aspetto di partite giocate, di carriera professionale. Ha questo centravanti, Alibec, che è un giocatore interessante, lui ha detto che non ha firmato nulla ma è nell'occhio dello Steaua ed è sorretto in questa parte di carriera. Ha colpi, è forte fisicamente, porta dentro palla per andare al tiro. Può mandare dentro i compagni e finalizzare l'azione. Poi altri giocatori dietro, soprattutto Fabricio che comincia l'azione, che sa giocare. Verranno a fare una partita di attesa e attenzione, bravi a sfruttare situazioni che possono capitare. Diventa insidioso perché si metteranno lì, chiusi, a non dare spazi, a verticalizzare dritto per dritto. La stessa tipologia di ricerca di quando si gioca con una squadra più forte, la Roma è più forte ma va messo in pratica.
Come ha visto la squadra dopo Torino?
Squadra dispiaciuta per la prestazione, quando perdi una partita così te la senti sul groppone. Bisogna fare attenzione per fare delle analisi. Ci sono stato stati segnali nel passato dove si è visto che la squadra si intimorisce e subisce il momento. I tifosi non saranno contenti del gioco e dei risultati. In questa presa di posizione dell’approfondimento, voglio essere quello che approfondisce di più senza andare a caricare la squadra. Ci vuole conoscenza per andare a trovare soluzioni. Siamo stati lì ed abbiamo espresso quello che è un discorso di comportamento di squadra. Siamo stati tanto in campo e abbiamo fatto allenamento. In queste 36/48 ore, bisogna alleggerire il carico prima della partita. I ragazzi sono consapevoli. I professionisti della Roma, noi siamo questo e ci dobbiamo comportare in maniera opportuna dal punto di vista dell’impegno. Loro sono consapevoli e hanno voglia di rimettere a posto le cose perchè ci sono cose da rimettere a posto e anche in fretta.
Le scorie dell’eliminazione in Champions pesano ancora? E’ deluso dai giocatori? Si aspetta un riscatto?
Chiaramente l’eliminazione dalla Champions è una di quelle cose dure da buttar giù, ma tornarci sopra vuol dire fare un passo indietro. Io vorrei rivolgermi al futuro perché è lì che passerò il resto della mia vita. La mia possibilità di rimanere a vivere a Roma passa dai prossimi risultati. Io non sono deluso dai miei calciatori. Se fossi deluso da loro, la prima delusione sarebbe verso me stesso visto che li ho scelti io. Io credo in loro e sarà così finché rimarrò qui. E’ la mia squadra, quindi qualsiasi risultato dipende dalle mie scelte. Io credo in questa squadra, ho potuto constatare che hanno qualità calcistiche, fisiche e mentali. Qualcuno ha un’età diversa, è meno maturo, quindi a volte ci si entra dentro per migliorarlo. E’ una squadra forte sotto tutti gli aspetti. Rimarrà forte finché io sarò qui alla Roma.
Sembra che tanti si sentano in diritto di parlare male della Roma. Perché questa società il rispetto che hanno altre squadre come la Juventus?
A me non sembrano che siano state dette grandissime cose. Chiaro che se uno passa dalla Roma a un club inferiore sulla carta ha sempre una reazione, come a voler dipingere la sua forza, facendo capire che non dipende da lui e da qualcuno. Non lo so e non mi interessa. Io penso alla Roma. Dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo usare i calciatori che riteniamo più forti. Io posso trovare tutte le scuse. Alla base secondo me ci deve essere un po’ di attenzione nel parlare. Io so quello che devo fare, ovvero tentare di creare una Roma sempre più forte. E’ attraverso quella strada che posso vincere. Anche se poi ci sono situazioni di mercato che vengono determinate dai ‘soldini’. Tu penalizzi una cosa per rafforzarne un’altra, il senso è sempre quello di migliorare. Io nel mio lavoro non ho bisogno di tantissimi collaboratori o di un numero di persone che interviene sul mio ruolo, ho bisogno di persone che hanno qualità, persone con cui ho un buon rapporto. Io con questa società ce l’ho. Non voglio molte interferenze nel mio ruolo, come non vado ad interferire su quello della società. Tutti siamo uniti nello stesso intento: migliorare la Roma e fare risultati da Roma.
L’Astra ha dei problemi finanziari. Domani potrebbero influire in campo?
Credo che molto dipende dalla gestione del tecnico e della società stessa. Queste difficoltà possono venire a supporto di una prestazione maggiore. I calciatori devono far vedere che hanno dei presupposti importanti. I risultati dicono questo, nelle ultime 2 partite hanno fatto veramente bene. Dalle vittorie si riceve una spinta di entusiasmo. Ma noi dobbiamo tentare di vincere la partita per quella che è la nostra forza.
Ci sarà turnover come contro il Plzen: vedremo i vari Alisson, Iturbe e Gerson?
Qualcosa si cambierà, c’è un’altra partita ravvicinata. Però non è che questi giocatori che si fanno giocare siano obbligatoriamente peggiori degli altri. Sono sempre giocatori della Roma, fanno parte di questa rosa. Io voglio vincere la partita, non faccio turnover tanto per farlo ma per portare a casa la vittoria. Alisson è un portiere forte, quindi lo faccio giocare. Ci saranno anche altri giocatori che voglio far giocare, tipo Paredes che ho fatto giocare di meno nelle ultime partite. Ci sarà turnover ma pensato, ci saranno altrettanti lupi. Le riserve di 11 lupi sono altrettanti lupi.
Tutto quello che c’è stato in questa settimana dopo la sconfitta di Torino ha distolto l’attenzione da quella prestazione o ha ricompattato lo spogliatoio?
In tutto ciò c’è stato anche lo striscione ‘rispetto per mister Spalletti’. Lì c’è la sintesi di tutto. E’ un messaggio di sostegno che mi fa piacere. E’ un richiamo quello che fanno. Basta giochini o attenzione verso situazioni che non portano il beneficio della Roma. Non fanno il bene di chi lavora nella Roma. Loro chiedono unione e coesione. Chiedono rispetto per la Roma. Situazioni create ad arte che poi portano via energie oppure discussioni su altre questioni che non riguardano i risultati della Roma. Queste cose debbono essere eliminati, bisogna avere rispetto per la Roma. Noi dobbiamo andare in quella direzione, quello è il senso giusto. Noi dobbiamo fare risultati perché siamo la Roma. Noi dobbiamo essere più attenti per quello che è il nostro lavoro. Giochini che portano ad andazzi, basta. Giocate che danno senso alla qualità del gioco della Roma, quante ne vogliamo.