Coppe europee 27/02/2013 20:25
Lazio, stangata dell'Uefa: due turni a porte chiuse in Europa. Lotito: "Punizione abnorme"
La Lazio giocherà a porte chiuse il ritorno degli ottavi di Europa League contro lo Stoccarda, in programma all'Olimpico il 14 marzo, e un secondo turno casalingo seguente: l'annuncio di Lotito trova la conferma ufficiale dell'Uefa, che ha spiegato come la Commissione disciplinare abbia anche inflitto al club una multa di 40.000 euro. L'Uefa si è espressa dopo che i suoi ispettori avevano deferito la Lazio per il saluto romano di alcuni tifosi laziali durante il ritorno dei sedicesimi con il Borussia Moenchengladbach.
(ansa)
La notizia rimbalza da Nyon, e il presidente del club Claudio Lotito reagisce: «Non conosco le motivazioni. È un provvedimento abnorme rispetto alla realtà. La Lazio ha fatto tutto quello che poteva e doveva per impedire che ciò avvenisse - spiega Lotito -. Subire una squalifica e giocare a porte chiuse, che provocherà un grave danno economico alla società e che impedirà ai tifosi di partecipare a un evento come questo, mi sembra assurdo. Non possiamo come club essere penalizzati per l'errore di pochi». Il n.1 biancoceleste, in attesa di conoscere motivazioni e dispositivo della decisione disciplinare - che l'Uefa non ha ancora ufficializzato, neanche nella misura della sanzione - ha annunciato che la società farà ricorso: «Lo faremo, ma il problema non è la severità dell'Uefa, ma la capacità di attuare le pene per danni effettivamente recati. Ripeto e ribadisco - ha concluso Lotito - tutti sanno quanto il sottoscritto ha fatto per prevenire e scongiurare fatti di questo tipo ottenendo risultati che nessuno a livello nazionale ha ottenuto. Bisogna fare una distinzione tra il tifoso delinquente, che agisce di propria spontanea volontà, e una tifoseria che si esprime civilmente. Non è possibile che un club paghi per errori di singoli»
(rai sport)
Dopo il quarto deferimento per la Lazio arriva la 'stangata' Uefa: due turni a porte chiuse nelle competizioni europee. Una decisione che era 'nell'aria' e che e' stata ufficializzata oggi dalla Disciplinare dell'Uefa a Nyon. La Lazio ha gia' annunciato il ricorso ma allo stato il match di ritorno degli ottavi di finale di Europa League in programma il 14 marzo all'Olimpico si giochera' con gli spalti deserti.
Dopo il quarto 'giallo' in questa stagione - e sempre per lo stesso motivo, il razzismo dei propri tifosi - per la societa' biancoceleste e' scattato dunque il cartellino rosso. Complice la partita di ritorno contro il Borussia Moenchengladbach il 21 febbraio scorso nel corso della quale gli ispettori Uefa hanno rilevato comportamenti ritenuti offensivi e razzisti, tra l'altro anche il saluto fascista da parte di un gruppo di supporter. Considerato che sulla Lazio pendeva il turno a porte chiuse ''con la condizionale'' deciso per i disordini causati dai tifosi e l'assalto ai sostenitori del Tottenham il 21 novembre 2012, la sera prima del match dell'Olimpico, la decisione di oggi e' venuta di fatto da se'. Inutile anche la memoria difensiva del club capitolino che non ha convinto i giudici di Nyon: morale della favola, il 14 marzo Lazio-Stoccarda si giochera' senza tifosi. Non sara' la prima volta che la Lazio giochera' partite europee a porte chiuse. Era gia' accaduto nel luglio del 2005 contro i finlandesi del Tampere in un match di Intertoto. Anche allora, come oggi, colpa di 'buu' razzisti nei confronti di alcuni giocatori di colore del Partizan Belgrado che la Lazio aveva affrontato in Coppa Uefa
(ansa)
''La tifoseria organizzata della Lazio non ha assunto comportamenti razzisti. Faremo ricorso per ripristinare la legalita' e la giustizia. Deve emergere la verita''. Claudio Lotito e' furioso dopo la decisione della Uefa di punire la Lazio con due gare a porte chiuse nelle competizioni europee per i presunti comportamenti razzisti da parte dei tifosi biancocelesti durante la partita contro il Borussia Moenchengladbach. ''Non c'e' stato nessun comportamento razzista ne' apologetico. Abbiamo le riprese della tv a circuito chiuso e lo dimostreremo. Non si puo' criminalizzare tutta la tifoseria e soprattutto un club che ha sempre operato nella totale collaborazione con le forze dell'ordine e per educare anche nelle scuole i giovani a crescere nel rispetto delle regole. La Lazio e' stato uno dei primi club in Italia a intraprendere questo cammino''.
''E' impensabile - prosegue - chiudere uno stadio per atteggiamenti di dieci persone, e' ora di finira: cosi' il club diventa ostaggio di quei comportamenti. Allora e' inutile che le societa' mettano in atto una serie di azioni volte a prevenire certi fenomeni''. Secondo Lotito ''bisogna distinguere la tifoseria organizzata dal tifoso qualunque. Anche i banditi sono tifosi, ma in quel momento compiono delle azioni nella loro veste di delinquenti''
(sky sport)