Coppa Italia 04/05/2014 14:12

Coppa Italia, Abete: "Il calcio è vittima di queste situazioni. Ai club il potere di cacciare a vita certi tifosi". Abodi: "Bisogna reagire"

ABETE

 'Il calcio e' vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultra' utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere''. Per Giancarlo Abete, presidente Figc, e' il giorno dell'ira e della riflessione. ''E un dato di fatto:in alcuni stadi gli ultra' hanno un ruolo inaccettabile'', dichiara Abete all'agenzia di stampa all'indomani degli episodi di Roma.

'Siamo pronti a fare la nostra parte per invertire la tendenza, senza se e senza ma. Riflettiamo ad esempio sulla idea di dare ai club il potere di vietare a vita lo stadio a certi tifosi, come il Villareal con chi ha lanciato la banana a Dani Alves", continua Abete. "La Lega - dice il presidente Figc - aveva ipotizzato la sede dell'Olimpico in caso di vittoria del . Una partita unica e' un evento calcisticamente affascinante, ma carico di incroci pericolosi: il 24 agosto avremmo a Roma i tifosi di e . Una situazione su cui riflettere".

(ansa)

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"E' stata una serata molto difficile perche' le notizie, in particolare prima dell'inizio della gara, si sono rincorse ed erano contrastanti fra di loro. Onestamente era difficile comprendere quello che era avvenuto. C'erano delle situazioni collegate a un fatto emotivo. Tutto quanto accaduto mi ha ricordato una partita di alcuni anni or sono, con tutta una tensione emotiva che cresceva e che poi era difficile governare", aveva dichiarato ieri Abete al termine del match valevole per la finale di Coppa Italia fra e , disputatosi ieri sera allo stadio Olimpico commentando i fatti che hanno caratterizzato il pre partita e che hanno portato anche al ferimento grave di un supporter partenopeo.

"La gara fatta partire dopo un consulto fra i due capi tifoserie di e ? Ho sentito di queste situazioni, le ho avvertite anch'io, mi sono state riferite - continua Abete -  C'era pero' da gestire una situazione difficile, anche durante la partita, con di fatto la tifoseria del che non ha tifato. Da un punto di vista sportivo non c'era nessun tipo di problema che potesse lasciar pensare al fatto che non si giocasse. Gli unici soggetti che, come sempre avviene negli stadi, potevano avere la titolarita' a non far disputare la partita, erano i responsabili dell'ordine pubblico. Fin dai fischi all'inizio nazionale si e' capito perfettamente che tipo di tensione, che tipo di problematiche oggi (ieri, ndr) ci fossero".

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 "Mi ha dato molto fastidio quello che e' successo nel pre partita. La cosa piu' triste e' che ci si adegui a certe situazioni e che diventi un fatto normale. Io invece non mi rassegno al fatto che certe cose non siano normali. Non e' normale fischiare l'inno nazionale, non e' normale trasformare quella che doveva essere una festa, specialmente all'inizio, in un qualcosa di profondamente diverso". Cosi' il presidente della Lega serie B Andrea Abodi ha commentato i fatti avenuti prima della finale di Coppa Italia fra e .

"Bisogna reagire di fronte a quanto accaduto - ha aggiunto Abodi - perche' temo che troppo spesso facciamo da coreografia a queste brutte pagine e poi pensiamo che quando inizia la partita, tutto finisce. Ed invece no, perche' ci hanno visto milioni di persone in Italia e probabilmente anche all'estero. Ci hanno visto tanti bambini dentro lo stadio, e non soltanto. Se vogliamo costruire un calcio migliore, sicuramente dobbiamo tagliare molti rami secchi perche' abbiamo bisogno di sentimenti. Il calcio e' passione pura, e' socialita', e quanto accaduto non e' socialita'".