Coppa Italia 04/05/2010 20:24
Coppa Italia, Mourinho: "Esigo rispetto, sopratutto da chi è nato in una culla d'oro..."
"Non parlo di campionato da due mesi e mezzo e sono qui per parlare di Coppa Italia. Rosella Sensi? Vergogna bisogna averla solo se si ruba. E se noi siamo arrivati a questo punto a giocarci tutto non meritiamo rispetto, ma esigiamo rispetto. La signora (Sensi, ndr) può essere presidente, dottoressa, può essere nata in una culla dorata ma deve darci rispetto. La Roma due anni fa ha giocato contro l'Inter fino alla fine del campionato. L'anno scorso non tanto, ma ho sempre visto il potenziale della squadra. E ora una rosa così non poteva continuare il campionato come aveva iniziato: pareva logico che finisse almeno fra le prime quattro, poi ha approfittato di un periodo che mi ha fatto smettere di andare in conferenza stampa e si è avvicinata fino a superarci. In Europa League, una competizione che non è difficile vincere, ha avuto una giornata storta con il Panathinaikos."
Poi prosegue: "Ora ha la fortuna di giocare la finale di Coppa Italia in casa, che è una cosa unica al mondo, perché non conosco altre coppe nazionali che si chiudano in casa di una delle finaliste. Lazio-Inter è stato un problema di tifoserie, non un problema mio. Io so solo che la Roma quando si trova di fronte i suoi ex giocatori questi escono dopo pochi minuti, i nostri come Bonucci, Meggiorini, Rivas, Jimenez sono sempre i migliori. Gli Zero titoli? Non sarrebbe un dramma se lotti fino alla fine in tutte le competizioni. E' un'altra storia se finisci quinto a 30 punti dalla prima. Ora non possiamo fare una scelta, non possiamo risparmiare giocatori: restano quattro partite che sono tutte importanti. Se vinciamo tre titoli è storico, due o uno è bello, se non ne vinciamo non è una vergogna. Giochiamo ogni tre giorni mentre altri sono in vacanza e, ironia del destino, il calcio italiano spera che vinciamo la coppa per mantenere il ranking Uefa".
Infine il tecnico di Setubal torna ironico: "Ricordo il 5 maggio solo per la morte di Napoleone Bonaparte. Non sono nato interista e non ho seguito quella storia. Per me il 5 maggio è solo quello. E spero che domani sia una grande partita, per la pace e per la festa. Se i giocvatori e i tifosi della Roma non vogliono questo, non è un mio problema. Noi vogliamo solo giocare e vincere. Non posso dirlo, nel calcio non si può mai dire una cosa del genere".