Coppa Italia 20/01/2009 15:07
La carica di Baptista: "Se non facciamo errori, vinciamo anche a Milano"
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CORSPORT - Bestia e bestiale. Dessero le quote, ci sarebbe da scommettere su queste due parole come quelle più usate, a Roma e dintorni, dalle diciassette, o giù di lì, di domenica scorsa. Non si parla daltro, o quasi. Quella sforbiciata, rovesciata, arricciata, bicicletta, chiamatela come volete voi, di sicuro è stata una meraviglia, è rimasta negli occhi e nel cuore di tutto il popolo romanista, complice anche il fatto che sia arrivata quando gli ennesimi rimpianti stagionali stavano prendendo corpo. Un gol, il settimo stagionale, cinque in campionato, due in Champions, sei di questi decisivi per la vittoria, le due perle di Bordeaux, quella capocciata al derby, la doppietta alla Samp e il capolavoro a Torino ( eccezione che conferma la regola il gol al Palermo che, peraltro, aveva portato in vantaggio i giallorossi), che è servito a scacciare anche gli ultimi dubbi sulle qualità di questo ragazzo che è poi il contrario del suo soprannome, tranquillissimo, professionista come pochi, sempre sorridente e disponibile, cantante e musicista mica male, appasionato di golf, sempre più innamorato di Roma e della Roma.
IL GIORNO DOPO - Il lunedì bestiale della Bestia, tutto è stato meno che Bestiale. Allenamento defaticante a Trigoria, poi a pranzo con la fidanzata spagnola (in questi giorni la mamma è in Brasile), un giro per la città, una serata tranquilla, i complimenti dei tifosi sempre più stregati dalle sue magie, unintervista alla televisione di famiglia,
Roma channel, giusto per rivivere quella magia torinese che chissà per quanto tempo rimarrà negli occhi e nel cuore, ma anche per rispedire al mittente responsabilità troppo grandi perché, come piace a Spalletti, quello che conta di più è la squadra, non il singolo: « Non chiamatemi luomo del destino, non lo sono, quello che conta è il lavoro di tutta la squadra, poi se segno e si vince sono più contento. Sono soddisfatto di come sono andate per me le cose in questa prima metà della stagione. Ho lavorato tanto e continuo a farlo per continuare ad avere un alto livello di gioco. Si gioca ogni tre giorni, non è facile confermarsi, ma io e tutti i miei compagni siamo qui per fare bene in tutte le partite. Il gol di Torino è stato bello e importantissimo, ma a livello di emozione devo dire che quello che ho segnato nel derby è stato indimenticabile, una cosa meravigliosa, unemozione enorme» .
ISTINTO - Su quella sforbiciata di Torino ci sono due correnti di pensiero. Una che dice come sia stato un gol prima pensato e poi realizzato, unaltra che vota per listinto della
Bestia. Julio sta con i secondi: « E stato un gol distinto, anche se devo dire che la sforbiciata fa parte del mio repertorio, la provo spesso anche in allenamento. Il centrale difensivo del Torino era vicino a me, però mi ha dato un po di spazio e a quel punto sono andato per fare quellacrobazia. Ho sentito, addirittura, che il mio gol è stato paragonato a quello che Pelè ha fatto nel film «Fuga per la vittoria», non esageriamo, Pelè è Pelè, il più grande di tutti. Qui a Roma mi sto trovando sempre meglio, la città più la scopro e più è bella. Voglio ringraziare i tifosi per laffetto che mi stanno regalando, è fantastico. E ringrazio anche i miei compagni che mi fanno sentire importante. Ora abbiamo questa sfida di coppa Italia contro lInter. Sarà dura, ma se non faremo errori, sono convinto che questa Roma possa vincere anche a San Siro » . Magari con unaltra perla della Bestia.