Campionato 19/05/2022 14:16

Conferenza stampa, Juric: "Domani tante problematiche, ma mi aspetto una grande partita. Difficile recuperare Vojvoda, in attacco Seck o Praet"

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Appuntamento con la stampa per Ivan Juric alla vigilia di Torino-Roma: il tecnico, intorno alle 14.00, è intervenuto in conferenza per presentare la sfida con i giallorossi nell'ultimo turno di Serie A. Le sue dichiarazioni:

Domani cosa vorrebbe vedere?
"Le stesse cose di sempre, sarebbe un peccato non fare una buona partita. Ci sono delle problematiche, ma mi aspetto una grande partita".

Come gestirà Brekalo?
"Lo so da due mesi che vuole fare un'altra esperienza. Gli dico un grande grazie, è stato un professionista e ha sempre lavorato bene. Ha dato tanto, poi ognuno fa le sue scelte. Lo sapevo da tanto, non è stata una sorpresa per me. Ma non ho mai avuto dubbi sul suo impegno e su quello di chi è in prestito e magari non resterà. Se gioca un altro, sarà per scelta tecnica".

C'è qualcun altro che non vuole rimanere?
"Abbiamo tanti enigmi, è perché abbiamo tanti prestiti. Dovevamo decidere per Brekalo, ma si è deciso di non prenderlo perché non voleva restare".

È un problema per il suo progetto?
"Già sapevo ad inizio campionato ed ero inca**ato, non abbiamo fatto un cambio annunciato. È una grande occasione per noi, alle cifre di Brekalo si possono prendere giocatori migliori. Ma c'è sempre un po' da battagliare, tante scelte sbagliate le stiamo pagando adesso ma dobbiamo andare avanti".

Ha la sensazione che ci sia un appeal diverso?
"Un po' sì, da ciò che percepisco dall'esterno. Ma dobbiamo anche vederlo da un altro lato: siamo lontani dall'estero in tante cose, dagli stadi a tutto il resto. E a chi viene dall'estero è attratto da altre cose. Ma ho la sensazione che contiamo un po' di più, è la mia sensazione".

Lei è una certezza per il Toro? La rivedremo a luglio?
"Penso di sì. Poi dipende da cosa vuole fare la società...Quest'anno è andato alla grande, ma questa piazza ha bisogno di crescere. È difficile, anche altre squadre con grandi investimenti hanno faticato, poi dipende da cosa c'è nella testa della società".

Ha recuperato Vojvoda?
"È difficile...Giocherebbe anche con una gamba, ma il problema è un po' più grande. Ci proveremo ancora, ma la vedo dura".

Chi gioca domani?
"In porta gioca Berisha, in attacco devo scegliere tra Seck e Praet".

Domani cosa farà Belotti?
"Non lo sappiamo...Dovrebbe darci una risposta dopo la partita. Nelle ultime settimane abbiamo fatto le cose giuste, proponendo anche cose buone e lui deve decidere. Sarà in questi due giorni, poi il discorso è chiuso e non si andrà avanti".

Qual è la situazione del centrocampo?
"Mandragora non è nostro, lo dobbiamo comprare...È nella stessa situazione di Pobega. Se vogliamo giocatori il prossimo anno, li dobbiamo comprare: entrambi sono nella stessa situazione. Quando hai prestiti, devi trattare e non sai cosa può succedere. In questo momento, Mandragora non è nostro e non abbiamo il diritto: c'era l'obbligo ma non ha raggiunto le presenze, ora si vedrà tutto".

Ha chiesto di tenere Praet?
"Io non chiedo mai garanzie...Lui è del Leicester: se lo vuoi paghi 15 milioni, altrimenti tratti e non si sa mai".

Che tipi di giocatori cercherete sul mercato?
"Mi auguro che dopo un anno sia tutto più chiaro. Cosa ci serve e che mercato dobbiamo fare, ora vedremo. Vediamo se siamo entrati in sintonia".

Che voto si dà?
"È difficile parlare di se stessi...Durante un anno si fanno mille errori, dalle formazioni ai cambi. Ci sono momenti in cui si poteva scegliere meglio, ma i giudizi li danno gli altri".

È preoccupato dalla situazione della squadra?
"Non si parte da zero...Sulle fasce abbiamo giocatori e dobbiamo migliorare, in difesa credo di perdere Bremer e abbiamo altri giocatori. In mezzo ne abbiamo, sulla trequarti così così e in attacco vedremo cosa decide il Gallo. Ci sono tante cose da fare, ma può essere una grande occasione: non dobbiamo guardare tutto con tristezza. Possiamo prenderne uno più forte di Brekalo, l'unico dove non prenderemo uno di più forte è Bremer. Cercheremo qualcuno che si avvicini a lui".