Campionato 31/01/2020 20:26
Conferenza stampa, De Zerbi: "Con la Roma con coraggio. Dispiace per Florenzi, ma non sono affari miei. Defrel andrà in panchina"
Come Fonseca anche Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, ha presentato la sfida di domani sera in conferenza stampa. Le sue dichiarazioni:
Partiamo dal mercato: Duncan è stato ceduto alla Fiorentina. E' un'operazione in uscita importante.
"Abbiamo provato a valorizzarlo, è una plusvalenza importante. Non aveva mai avuto grandissime richieste e vuol dire che è migliorato e vuol dire che è stato fatto un lavoro importante".
Si attende qualcosa da qui a sera?
"Dobbiamo pensare alla partita di domani, possiamo far bene e dobbiamo stare concentrati".
Che partita sarà?
"La Roma è una squadra forte e che gioca un calcio particolare e dobbiamo fare attenzione, cercando di fare la partita con coraggio, non sbagliando cose semplici perché abbiamo fatto bene all'andata ma abbiamo pagato alcune situazioni in maniera pesante e che hanno poi condizionato il match. Domani vogliamo cercare di non sbagliare, di fare una partita di coraggio e qualità".
Fare il colpo con una big sarebbe importante.
"Al di là della big, è una partita che ci dà l'opportunità di continuare da Genova e quindi col Torino. Dobbiamo ricercare la continuità. Affrontiamo la Roma, una grande squadra, vale ancora di più se dovessimo allungare la striscia".
Con la Samp si è vista una squadra più matura, è l'occasione per proseguire anche in questo senso.
"La partita non finisce dopo il 90°, il pensiero continua. Nello stato di emergenza siamo riusciti a tirar fuori quel qualcosa in più ma dobbiamo farlo anche in non emergenza, anche in 11 contro 11, perché o non lo facciamo mai o dobbiamo almeno ricercarlo sempre perché il secondo tempo di Genova sarà una delle partite che io ricorderò sempre con piacere del mio Sassuolo. Siamo stati belli tante volte, essere solidi, partecipativi, soffrire così, lo siamo stati poco volte ed è una partita da tenere ben presente".
Domani recupera qualcuno degli infortunati?
"Recuperiamo Ferrari. Defrel viene in panchina e cerchiamo di metterlo dentro per una parte di gara, se necessario".
Complimenti per le 100 panchine in Serie A. C’è un sentimento di rivincita dopo la partita dell’andata?
"Dispiace, perché poi vai a spiegare che eri al 30' sotto di 4 gol e la reputi buona. Eravamo sotto di 4 gol ma abbiamo sbagliato in costruzione, non eravamo pronti all'eventuale perdita della palla e ci siamo fatti infilare da una squadra che aveva delle frecce in avanti. Misurarsi contro una squadra che ha un'identità marcata è importante".
Che segnale dà un club come il Sassuolo che cede Duncan, uno dei suoi pilastri in questi anni, per andare a ingaggiare, forse, un esterno sconosciuto che ha già un’esperienza poco fortunata in Italia?
"Duncan voleva andare. Chi lavora 24 ore qui possono essere gratificati perché se prima non era mai stata una richiesta per Duncan e ora viene venduto, vuol dire che qualcosina di buono è stato fatto. Poi io devo allenare, sono chiaro con tutti. Oggi è la vigilia, mi interessa preparare bene una partita importante".
Che giocatore è Haraslin?
"E' un esterno d'attacco di gamba e buona tecnica, quando sarà qua lo valuteremo come tutti gli altri".
In cosa si differenzia il suo gioco rispetto a quello di Fonseca? La Roma può mantenere il posto in Champions?
"La Roma è una squadra forte. Non so cosa può differenziare me da Fonseca, non l'ho mai visto allenare, non ho mai scambiato nessuna idea, nessuna parola a livello tattico, calcistico con lui. Quando vedo le sue squadre mi fa capire che vuole fare la partita, vuole fare superiorità da dietro sempre, costantemente e non si stancano con la palla tra i piedi".
Si è fatto un'idea dell'addio di Florenzi?
"Da nostalgico dispiace vedere la Roma senza Totti e De Rossi ma sono cose che riguardano loro, non sono affari miei".
C'è voglia di fare qualcosa che ad altri qui non è mai riuscito, ovvero battere la Roma?
"Non so se c'è un allenatore che entra in campo per pareggiare, non saprei come fare. Entri e ti giochi la partita, al massimo perdi. La cosa peggiore per la squadra è la sconfitta, per l'allenatore è l'esonero ma se uno ha paura di perdere non gioca e se uno ha paura dell'esonero non allena. Noi ci prepariamo per vincere, poi vedremo cosa dirà la classifica. Una vittoria con una grande squadra ha un valore diverso, non di punti, ha un prestigio diverso".